Care democratiche e cari democratici,
inizio ringraziando tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo periodo e che hanno fatto in modo che diventassi segretario del Partito Democratico di Lastra a Signa. Spero di ricambiare la vostra fiducia nei fatti dando concretezza alle aspirazioni e alle buone intenzioni con le quale mi avete indicato e sostenuto prima, ed eletto poi.
Un ringraziamento a Mirko che con impegno e passione ha preso in mano il Partito alla sua nascita e con coraggio ed umiltà ha deciso, alle porte del congresso, che il suo compito fosse finito. Lo ringrazio perché si è messo a disposizione del partito per portare ancora il suo apporto. Un gesto che apprezzo e che merita un’ulteriore ringraziamento, il partito democratico di Lastra ha bisogno anche del suo prezioso contributo.
So che il mio non sarà un compito facile. Ma prometto di mettercela tutta.
In questa mia relazione riprenderò i punti principali che avete letto nel documento e che era di supporto alla mia candidatura cercando di dargli un po’ più di concretezza. Parto dalle citazioni, che qualcuno nel corso delle assemblee di circolo ha indicato come le cose sicuramente da condividere. La prima è di Albert Einstein:
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.”
Spero vivamente che ci siano tante persone che offriranno il proprio contributo per cercare, nell’interesse del territorio di lastra, di far crescere il Partito Democratico.
Una brevissima introduzione sul tema partito. Senza annoiarvi con temi del quale avremo molto tempo per confrontarci sintetizzo il mio pensiero sul partito che desidero ed immagino.
inizio ringraziando tutti coloro che mi hanno sostenuto in questo periodo e che hanno fatto in modo che diventassi segretario del Partito Democratico di Lastra a Signa. Spero di ricambiare la vostra fiducia nei fatti dando concretezza alle aspirazioni e alle buone intenzioni con le quale mi avete indicato e sostenuto prima, ed eletto poi.
Un ringraziamento a Mirko che con impegno e passione ha preso in mano il Partito alla sua nascita e con coraggio ed umiltà ha deciso, alle porte del congresso, che il suo compito fosse finito. Lo ringrazio perché si è messo a disposizione del partito per portare ancora il suo apporto. Un gesto che apprezzo e che merita un’ulteriore ringraziamento, il partito democratico di Lastra ha bisogno anche del suo prezioso contributo.
So che il mio non sarà un compito facile. Ma prometto di mettercela tutta.
In questa mia relazione riprenderò i punti principali che avete letto nel documento e che era di supporto alla mia candidatura cercando di dargli un po’ più di concretezza. Parto dalle citazioni, che qualcuno nel corso delle assemblee di circolo ha indicato come le cose sicuramente da condividere. La prima è di Albert Einstein:
“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare.”
Spero vivamente che ci siano tante persone che offriranno il proprio contributo per cercare, nell’interesse del territorio di lastra, di far crescere il Partito Democratico.
Una brevissima introduzione sul tema partito. Senza annoiarvi con temi del quale avremo molto tempo per confrontarci sintetizzo il mio pensiero sul partito che desidero ed immagino.
Credo in un partito che privilegi la centralità della persona, che metta al primo posto il bene comune, dove per bene comune intendo ciò che è molto di più della somma dei singoli beni, la libertà, la giustizia, la solidarietà dove chi ha di più deve dare di più, dove la collettività si fa carico delle difficoltà dei più deboli, che cerca la Pace termine utilizzato purtroppo spesso solo nell’accezione di assenza di guerra. All’interno di questi grandi temi possiamo declinare poi i temi come lavoro, ambiente, uguaglianza, giustizia sociale, meritocrazia, laicità dello stato, famiglia, crescita sostenibile, scuola etc..
Non credo viceversa che l’interesse personale debba prevalere su quello collettivo né che l’economia debba governare le scelte politiche né che il più forte domini sul più debole.
Non so se questo significa essere di sinistra o di centro sinistra ma è quello che penso che debba perseguire il partito nel quale voglio impegnarmi.
Un laboratorio aperto e terra d'esperimenti nel quale sia viva la curiosità del nuovo e la differenza sia vissuta come una ricchezza e non come un ostacolo.
Credo in un partito aperto alle esigenze della società che è portatrice di interessi collettivi, quali il mondo dell' associazionismo e del volontariato, il mondo del lavoro sia esso dipendente o autonomo: un partito aperto a quei mondi di cui il nostro territorio è ricchissimo e che possono portarci un contributo importante sia come spunti di discussione sia come esperienza.
Ci serve un partito aperto, plurale, in grado di parlare il linguaggio di un mondo profondamente cambiato e in rapido e continuo mutamento. Un partito che contribuisca a creare una società dove viene premiato il merito, in grado di orientare il cambiamento nel senso di una maggiore equità, di uno sviluppo sostenibile, di un’economia al servizio dell’uomo. Un partito che non getti nei rovi il seme dell’esperienza del passato ma l’utilizzi perché il terreno nuovo produca frutti.
Nonostante le buone intenzioni e propositi sono comunque cosciente che il nostro lavoro sarà giudicato dai cittadini nelle prossime elezioni amministrative. Saranno quelle che principalmente daranno un giudizio sul nostro operato.
Dovremo quindi nei prossimi anni sforzarci di rendere protagoniste le persone che guardano a noi con fiducia. Dobbiamo stare tra la gente, riavvicinare chi dalla politica si è allontanato, provare ad interessare alla politica chi non si è mai avvicinato.
Importante è non perdere il contatto col mondo reale cercando di parlare un linguaggio comprensibile, evitando di fare ragionamenti da “addetti ai lavori” spesso incomprensibili per chi dovrebbe ascoltarci.
Non si può pensare di chiamare a raccolta la base solo nel momento in cui si deve esprimere un voto.
Per fare questo è determinante la funzione e la responsabilità dei circoli, che devono essere motori di partecipazione, rappresentatività e radicamento.
Sarà li che si formeranno i dirigenti del partito di domani.
I circoli dovranno svolgere un ruolo straordinario e cioè quello di essere un vero e proprio laboratorio aperto alle istanze ed alle sensibilità del territorio in cui operano.
Hanno autonomia di promozione e progettazione, ovviamente all’interno delle linee politiche generali che definiremo in questa assemblea.
I circoli dovranno diventare il motore del partito.
Nel concreto mi auguro che ogni circolo possa organizzare almeno un evento l’anno a carattere comunale e possa con la sua attività contattare e coinvolgere sia le persone che si sono allontanate dal nostro partito sia persone nuove. Dovranno essere i comunicatori delle iniziative del partito, i recettori delle istanze dei cittadini e i promotori dell’azione politica del PD.
La crescita e il ricambio della classe dirigente non può che passare da una efficace attività dei circoli!
Non dovranno aspettare che il partito gli indichi cosa fare ma dovranno essere i primi promotori dell’azione politica!
In riferimento all’organizzazione del partito devo dire che non ho mai creduto che scegliere gli organi interni fosse un compito facile ma non credevo fosse così difficoltoso. A fronte di una richiesta dei partecipanti alle assemblee di circolo di momenti di confronto politico, in queste settimane molti mi hanno chiesto come formerò la futura segreteria. Ripeto a tutti che non ho ancora le idee chiare. Questo perché non esiste “La soluzione”. Esistono più soluzioni e tutte hanno i loro pro e loro contro. Ed occorre scegliere. Io per carattere e per formazione quando scelgo, mi assumo le responsabilità, ma prima di farlo cerco di avere più informazioni e argomenti possibili. Quindi portate ancora un po’ di pazienza. Non ho ancora elementi sufficienti per scegliere.
La futura segreteria o esecutivo, dizione che riporta lo statuto regionale, dovrà essere di supporto al Segretario e questa sarà la sua funzione principale. Mi auguro che possa svolgere questo compito.
E’ necessaria una distribuzione dei pesi e delle responsabilità che permetta al segretario e alla classe dirigente di poter mettere a frutto le molte ricchezze che il nostro partito possiede e questo a prescindere dalla composizione della segreteria o esecutivo che dir si voglia. Ognuno pensi per cosa è portato o cosa gli piacerebbe fare e cerchi di portare il proprio contributo prioritariamente al circolo nel quale è iscritto.
Servirà l’aiuto di tutti a partire dalla distribuzione dei materiale, alla preparazione della festa del partito, all’organizzazione di eventi, alla gestione del sito web, alla promozione di azioni politiche. Le responsabilità di coordinamento potranno essere affidate anche a persone che non saranno componenti dell’esecutivo. Almeno questo ad oggi è il mio intendimento.
Potrebbe connotarsi, in una prima fase, anche la possibilità di creare un livello intermedio tra questa assemblea e l’esecutivo. Le cose da fare sono tante e più persone sono coinvolte più il peso si distribuisce. Per far questo però occorre il suo tempo e una discussione anche all’interno di questa assemblea.
Non lasciate che faccia tutto il segretario.
L’obiettivo rimane la maggior partecipazione, è mia intenzione ascoltare tutti. Ma poi occorre fare sintesi e decidere.
Aspetto da non sottovalutare riguarda il tesseramento che rimane una autorevole forma di partecipazione e di sostenimento per il partito.
Credo che ognuno di noi nei prossimi anni dovrà, in qualche modo e ciascuno in funzione delle proprie caratteristiche e qualità, provare a coinvolgere più persone possibile per aumentare il numero di iscritti al partito. Per poter allargare la base di consenso e partecipazione al partito ma soprattutto per finanziarlo.
Il finanziamento del partito non è un aspetto secondario. Come si suol dire “senza lilleri un si lallera”.
Per mettere in piedi manifestazioni, per poterle pubblicizzare per poter fare qualsiasi cosa occorrono le risorse umane ma anche quelle economiche. Nelle prossime assemblee, una volta nominato il tesoriere, relazioneremo sulla situazione e renderemo partecipe l’assemblea della situazione sul tesseramento e della situazione patrimoniale. Subito dopo però occorrerà impegnarsi tutti insieme per attuare il piano di rientro presentato alla precedente assemblea e per trovare forme di sostentamento affinché il partito possa avere a disposizione risorse per attuare le iniziative che si intende compiere.
Questo peso non può ricadere tutto sul segretario o sul tesoriere.
Ritengo importante sottolineare l’importanza che riveste, ognuno nel proprio ambito, il rapporto tra l'amministrazione ed il partito. L’azione dell’Amministrazione risulta determinante per il nostro partito, infatti, il risultato alle prossime elezioni amministrative nel 2014 sarà strettamente connesso con il lavoro che questa amministrazione avrà svolto rispetto al programma presentato.
La giunta comunale in questo primo anno di lavoro, pur di fronte ai continui tagli del governo nazionale, ha cercato di portare avanti il programma con il quale si era sottoposto al giudizio degli elettori. Il Pd ha sostenuto, e continuerà a farlo, l'azione dell'amministrazione rispettandone l'autonomia, senza però esimersi da essere un attento osservatore ed intercettatore delle esigenze nella cittadinanza. Il partito deve essere uno stimolo per l'amministrazione perché possa svolgere il proprio compito nel miglior modo possibile.
Ribadisco quanto espresso nel documento programmatico per quanto riguarda il contesto metropolitano. Il partito di Lastra a Signa non può rimanere isolato all’interno dei confini comunali..
Il partito di Lastra a Signa dovrà contribuire da protagonista al dibattito politico che porterà nei prossimi anni questa porzione di territorio toscano ad una trasformazione.
E’ nostro dovere pensare e immaginare Lastra a Signa nel futuro, con uno sguardo ampio e che sappia guardare ad un territorio che vada oltre i confini comunali.
Concludo con un tema che ritengo di fondamentale supporto a quanto espresso fino ad ora. La comunicazione. Aspetto da non sottovalutare per raggiungere gli obiettivi di un partito aperto al confronto e attento alle esigenze del territorio.
Ne ho parlato in tutte le assemblee di circolo a cui ho partecipato.
Noi troviamo difficoltà a rendere noto quello che di buono riusciamo a fare. Ma abbiamo anche molte difficoltà a veicolare le informazioni tra di noi.
Il veicolo principale delle comunicazioni, per questioni di praticità e di economicità, sarà la posta elettronica e un sito Web e o un blog. So che non tutti gli iscritti utilizzano la rete quindi cercheremo di comunicare anche tramite SMS e creeremo una rete di distribuire del materiale tramite i circoli. Questo però ha dei costi. Troveremo con i coordinatori di circolo il metodo migliore per arrivare a più persone possibile.
Ribadisco che il contatto personale rimane il miglior modo per coinvolgere e veicolare le idee.
Quindi non delegheremo totalmente alla “rete” la comunicazione ma essa sarà di supporto ai metodi tradizionali.
L’obiettivo è la comunicazione e la circolazione delle idee.
Utilizzeremo il lavoro dei circoli, metteremo in piedi iniziative di informazione, valorizzeremo momenti che permettano un contatto diretto con i sostenitori, supportando il tutto con una comunicazione multimediale al fine di raggiungere una “platea” sempre maggiore in numero e varietà.
Per mettere in pratica tutto questo occorre, come ben comprendete, l’aiuto di tutti.
Il partito democratico non è del segretario.
Concludo riproponendo la citazione di Gandhi (visto che almeno le citazioni del documento sono piaciute).
“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.”
Grazie. Confido nell’aiuto di tutti.
Non credo viceversa che l’interesse personale debba prevalere su quello collettivo né che l’economia debba governare le scelte politiche né che il più forte domini sul più debole.
Non so se questo significa essere di sinistra o di centro sinistra ma è quello che penso che debba perseguire il partito nel quale voglio impegnarmi.
Un laboratorio aperto e terra d'esperimenti nel quale sia viva la curiosità del nuovo e la differenza sia vissuta come una ricchezza e non come un ostacolo.
Credo in un partito aperto alle esigenze della società che è portatrice di interessi collettivi, quali il mondo dell' associazionismo e del volontariato, il mondo del lavoro sia esso dipendente o autonomo: un partito aperto a quei mondi di cui il nostro territorio è ricchissimo e che possono portarci un contributo importante sia come spunti di discussione sia come esperienza.
Ci serve un partito aperto, plurale, in grado di parlare il linguaggio di un mondo profondamente cambiato e in rapido e continuo mutamento. Un partito che contribuisca a creare una società dove viene premiato il merito, in grado di orientare il cambiamento nel senso di una maggiore equità, di uno sviluppo sostenibile, di un’economia al servizio dell’uomo. Un partito che non getti nei rovi il seme dell’esperienza del passato ma l’utilizzi perché il terreno nuovo produca frutti.
Nonostante le buone intenzioni e propositi sono comunque cosciente che il nostro lavoro sarà giudicato dai cittadini nelle prossime elezioni amministrative. Saranno quelle che principalmente daranno un giudizio sul nostro operato.
Dovremo quindi nei prossimi anni sforzarci di rendere protagoniste le persone che guardano a noi con fiducia. Dobbiamo stare tra la gente, riavvicinare chi dalla politica si è allontanato, provare ad interessare alla politica chi non si è mai avvicinato.
Importante è non perdere il contatto col mondo reale cercando di parlare un linguaggio comprensibile, evitando di fare ragionamenti da “addetti ai lavori” spesso incomprensibili per chi dovrebbe ascoltarci.
Non si può pensare di chiamare a raccolta la base solo nel momento in cui si deve esprimere un voto.
Per fare questo è determinante la funzione e la responsabilità dei circoli, che devono essere motori di partecipazione, rappresentatività e radicamento.
Sarà li che si formeranno i dirigenti del partito di domani.
I circoli dovranno svolgere un ruolo straordinario e cioè quello di essere un vero e proprio laboratorio aperto alle istanze ed alle sensibilità del territorio in cui operano.
Hanno autonomia di promozione e progettazione, ovviamente all’interno delle linee politiche generali che definiremo in questa assemblea.
I circoli dovranno diventare il motore del partito.
Nel concreto mi auguro che ogni circolo possa organizzare almeno un evento l’anno a carattere comunale e possa con la sua attività contattare e coinvolgere sia le persone che si sono allontanate dal nostro partito sia persone nuove. Dovranno essere i comunicatori delle iniziative del partito, i recettori delle istanze dei cittadini e i promotori dell’azione politica del PD.
La crescita e il ricambio della classe dirigente non può che passare da una efficace attività dei circoli!
Non dovranno aspettare che il partito gli indichi cosa fare ma dovranno essere i primi promotori dell’azione politica!
In riferimento all’organizzazione del partito devo dire che non ho mai creduto che scegliere gli organi interni fosse un compito facile ma non credevo fosse così difficoltoso. A fronte di una richiesta dei partecipanti alle assemblee di circolo di momenti di confronto politico, in queste settimane molti mi hanno chiesto come formerò la futura segreteria. Ripeto a tutti che non ho ancora le idee chiare. Questo perché non esiste “La soluzione”. Esistono più soluzioni e tutte hanno i loro pro e loro contro. Ed occorre scegliere. Io per carattere e per formazione quando scelgo, mi assumo le responsabilità, ma prima di farlo cerco di avere più informazioni e argomenti possibili. Quindi portate ancora un po’ di pazienza. Non ho ancora elementi sufficienti per scegliere.
La futura segreteria o esecutivo, dizione che riporta lo statuto regionale, dovrà essere di supporto al Segretario e questa sarà la sua funzione principale. Mi auguro che possa svolgere questo compito.
E’ necessaria una distribuzione dei pesi e delle responsabilità che permetta al segretario e alla classe dirigente di poter mettere a frutto le molte ricchezze che il nostro partito possiede e questo a prescindere dalla composizione della segreteria o esecutivo che dir si voglia. Ognuno pensi per cosa è portato o cosa gli piacerebbe fare e cerchi di portare il proprio contributo prioritariamente al circolo nel quale è iscritto.
Servirà l’aiuto di tutti a partire dalla distribuzione dei materiale, alla preparazione della festa del partito, all’organizzazione di eventi, alla gestione del sito web, alla promozione di azioni politiche. Le responsabilità di coordinamento potranno essere affidate anche a persone che non saranno componenti dell’esecutivo. Almeno questo ad oggi è il mio intendimento.
Potrebbe connotarsi, in una prima fase, anche la possibilità di creare un livello intermedio tra questa assemblea e l’esecutivo. Le cose da fare sono tante e più persone sono coinvolte più il peso si distribuisce. Per far questo però occorre il suo tempo e una discussione anche all’interno di questa assemblea.
Non lasciate che faccia tutto il segretario.
L’obiettivo rimane la maggior partecipazione, è mia intenzione ascoltare tutti. Ma poi occorre fare sintesi e decidere.
Aspetto da non sottovalutare riguarda il tesseramento che rimane una autorevole forma di partecipazione e di sostenimento per il partito.
Credo che ognuno di noi nei prossimi anni dovrà, in qualche modo e ciascuno in funzione delle proprie caratteristiche e qualità, provare a coinvolgere più persone possibile per aumentare il numero di iscritti al partito. Per poter allargare la base di consenso e partecipazione al partito ma soprattutto per finanziarlo.
Il finanziamento del partito non è un aspetto secondario. Come si suol dire “senza lilleri un si lallera”.
Per mettere in piedi manifestazioni, per poterle pubblicizzare per poter fare qualsiasi cosa occorrono le risorse umane ma anche quelle economiche. Nelle prossime assemblee, una volta nominato il tesoriere, relazioneremo sulla situazione e renderemo partecipe l’assemblea della situazione sul tesseramento e della situazione patrimoniale. Subito dopo però occorrerà impegnarsi tutti insieme per attuare il piano di rientro presentato alla precedente assemblea e per trovare forme di sostentamento affinché il partito possa avere a disposizione risorse per attuare le iniziative che si intende compiere.
Questo peso non può ricadere tutto sul segretario o sul tesoriere.
Ritengo importante sottolineare l’importanza che riveste, ognuno nel proprio ambito, il rapporto tra l'amministrazione ed il partito. L’azione dell’Amministrazione risulta determinante per il nostro partito, infatti, il risultato alle prossime elezioni amministrative nel 2014 sarà strettamente connesso con il lavoro che questa amministrazione avrà svolto rispetto al programma presentato.
La giunta comunale in questo primo anno di lavoro, pur di fronte ai continui tagli del governo nazionale, ha cercato di portare avanti il programma con il quale si era sottoposto al giudizio degli elettori. Il Pd ha sostenuto, e continuerà a farlo, l'azione dell'amministrazione rispettandone l'autonomia, senza però esimersi da essere un attento osservatore ed intercettatore delle esigenze nella cittadinanza. Il partito deve essere uno stimolo per l'amministrazione perché possa svolgere il proprio compito nel miglior modo possibile.
Ribadisco quanto espresso nel documento programmatico per quanto riguarda il contesto metropolitano. Il partito di Lastra a Signa non può rimanere isolato all’interno dei confini comunali..
Il partito di Lastra a Signa dovrà contribuire da protagonista al dibattito politico che porterà nei prossimi anni questa porzione di territorio toscano ad una trasformazione.
E’ nostro dovere pensare e immaginare Lastra a Signa nel futuro, con uno sguardo ampio e che sappia guardare ad un territorio che vada oltre i confini comunali.
Concludo con un tema che ritengo di fondamentale supporto a quanto espresso fino ad ora. La comunicazione. Aspetto da non sottovalutare per raggiungere gli obiettivi di un partito aperto al confronto e attento alle esigenze del territorio.
Ne ho parlato in tutte le assemblee di circolo a cui ho partecipato.
Noi troviamo difficoltà a rendere noto quello che di buono riusciamo a fare. Ma abbiamo anche molte difficoltà a veicolare le informazioni tra di noi.
Il veicolo principale delle comunicazioni, per questioni di praticità e di economicità, sarà la posta elettronica e un sito Web e o un blog. So che non tutti gli iscritti utilizzano la rete quindi cercheremo di comunicare anche tramite SMS e creeremo una rete di distribuire del materiale tramite i circoli. Questo però ha dei costi. Troveremo con i coordinatori di circolo il metodo migliore per arrivare a più persone possibile.
Ribadisco che il contatto personale rimane il miglior modo per coinvolgere e veicolare le idee.
Quindi non delegheremo totalmente alla “rete” la comunicazione ma essa sarà di supporto ai metodi tradizionali.
L’obiettivo è la comunicazione e la circolazione delle idee.
Utilizzeremo il lavoro dei circoli, metteremo in piedi iniziative di informazione, valorizzeremo momenti che permettano un contatto diretto con i sostenitori, supportando il tutto con una comunicazione multimediale al fine di raggiungere una “platea” sempre maggiore in numero e varietà.
Per mettere in pratica tutto questo occorre, come ben comprendete, l’aiuto di tutti.
Il partito democratico non è del segretario.
Concludo riproponendo la citazione di Gandhi (visto che almeno le citazioni del documento sono piaciute).
“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, l’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.”
Grazie. Confido nell’aiuto di tutti.
Stefano Calistri
Segretario Unione Comunale PD di Lastra a Signa
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