E’ giusto cambiare idea su un tema importante come l’energia a seguito di una catastrofe?
E’ sempre necessario arrivare a catastrofi e/o incidenti più o meno gravi per capire quello che è necessario e quello che rischiamo a seguito delle scelte compiute ( o in questo caso ancora da compiere)?
Per quanto mi riguarda capisco questo atteggiamento nell’opinione pubblica, che non ha strumenti: per decidere, comprendere, conoscere i pericoli, gli svantaggi ed i vantaggi di una scelta nucleare, ma stessa cosa non possiamo dire dei nostri governanti e politici.
Il tema del nucleare non è un tema sconosciuto!
L’atteggiamento del nostro governo in questi giorni è veramente preoccupante. E’ passato da una netta e inflessibile difesa del nucleare, nonostante tutti i governi del mondo mostrassero cautela, ad una improvvisa frenata dettata dai sondaggi a seguito delle immagini e notizie che provengonoi dal Giappone.
La storia dell’energia atomica è, purtroppo, ricca di episodi gravi.
La scala Ines (International Nuclear and radiological Event Scale), sviluppata nel 1989 dalla Iaea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, divide gli incidenti in otto livelli di gravità.
Si parte dallo 0, un guasto non significativo per la sicurezza, e si sale fino al massimo, al settimo livello, che viene considerato come un incidente catastrofico. Secondo la scala gli eventi inclusi primi tre livelli sono catalogati come guasti - anomalie senza conseguenze, episodi in cui il limite di esposizione alle radiazioni previsto per chi lavora all'interno delle centrali è stato superato e problemi gravi ma circoscritti all'interno della centrale. Dal quarto (quello assegnato fino a pochi giorni fa a Fukushima secondo le autorità giapponesi) - al settimo, si parla invece di incidenti e cioè eventi con conseguenze che possono coinvolgere più paesi (sesto e settimo).
Fino a oggi, l’episodio più grave, e l’unico ad arrivare al settimo livello, è stato Chernobyl, il 26 aprile 1986. Dopo la fusione del nucleo e la fuga di materiale radioattivo, vennero evacuate 330mila persone. 53 le vittime accertate, ma gli effetti delle radiazioni hanno fatto danni incalcolabili, e molte più vittime. Al secondo posto, un altro disastro nei territori della ex-URSS, a Mayak nel 1957. Morirono oltre 200 persone, e le radiazioni contaminarono circa 270mila cittadini. L’incidente fu classificato di livello 6.
Che il nucleare sia completamente sicuro è una balla.
Nessuna attività su questa terra è a rischio zero!
Da uomini chiamati a scelte importanti mi aspetterei chiarezza:
Quanto è conveniente costruire nuove centrali nucleari?
Siamo disposti ad accettare il rischio che comporta avere vicino a casa una centrale nucleare?
Speriamo non sia un sondaggio a dare risponde a queste domande!!!
Stefano Calistri
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