Programma elettorale di Emanuele Caporaso

Il PD in Europa

Trasparenza

Chi Siamo

venerdì, aprile 29, 2011

giovedì, aprile 28, 2011

Democratiche riflessioni

Cari Democratici e cari ragazzi del PD, sento la necessità di scrivere queste righe perché voglio condividere insieme a voi il mio pensiero che è poi la riflessione di una persona di quasi 36 anni appartenente cioè a quella generazione di confine tra coloro che pur essendo cresciuti nella cosiddetta prima repubblica si trovano ad affrontare le problematiche dell’età adulta nella seconda. Premetto che è mia intenzione utilizzare un linguaggio semplice e diretto, fuori forse dagli schemi del linguaggio politico, perché credo che anche questo sia un piccolo passo per far tornare la politica allo stesso livello della quotidianità e soprattutto perché mi rivolgo alle generazioni più giovani, che utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione, hanno imparato a concentrare tutto in poche ma significative parole.
Prima di tutto è doveroso fare una fotografia della situazione in cui versa il nostro paese, questi sono giorni cupi per la nostra repubblica che stenta a rimanere democratica o che forse, alla luce anche degli ultimi avvenimenti, non lo è già più. Siamo infatti condotti da un gruppo di potere, che fa capo ad un unico padrone, il quale sta demolendo in sequenza tutti quei meccanismi di pesi e contrappesi che per anni hanno tenuto in equilibrio i poteri dello stato, ma quello che secondo me è ben più preoccupante è che costoro sono riusciti a creare nella società quelle condizioni affinchè tutto questo passasse senza che suscitasse il clamore che in altri tempi sarebbe stato fragoroso.
Sta qui secondo me la chiave di tutto, ovvero l’aver manipolato, disgregato, depistato, deculturalizzato la società, che ricordiamolo è fatta di persone, a tal punto da rendere “digeribile” ai più gli abusi e i danni, alcuni ai limiti della sovversione, che stanno effettuando. Sembra che ai nostri giorni sia sparita la parola, o meglio il sentimento, dell’indignazione. Cosa dobbiamo aspettare di più per sentirci tali?
Hanno messo mano sui pilastri dello stato sociale, devastandolo, hanno rotto il fronte sindacale, isolando e rendendo molto più deboli i lavoratori, hanno frenato la scuola ed annientato la ricerca, compromettendo di fatto il futuro di questo paese, hanno monopolizzato i mass media, raccontando un’Italia che non c’è e messo a tacere tutto quello che non è conveniente sapere, hanno buttato sui comuni molto del peso dei tagli contenuti nella finanziaria, spostando, agli occhi dei cittadini, la colpa della riduzione di alcuni servizi proprio sul soggetto comunale, hanno demolito il ruolo della donna evidenziando i corpi tralasciandone le capacità, hanno, o stanno tentando, di assoggettare la magistratura al potere esecutivo togliendole di fatto la possibilità di poter procedere verso tutti gli individui in maniera paritaria costituendo in definitiva una classe di intoccabili, hanno messo le mani sulle nuove generazioni e su quelle fasce sociali più facilmente manipolabili stravolgendo completamente quei valori di riferimento culturali, civici, sociali e umani che sono alla base di un paese democratico. Troppo spesso i nostri giovani di sani principi e le persone che hanno avuto la forza di rifiutare tutto ciò sono costretti a provare sulla propria pelle lo smacco di vedersi passare avanti dal furbo della situazione, di sentirsi posti ai margini perché non si inquadrano nel modo di apparire che oggi è richiesto e che vale più delle capacità, di vivere quotidianamente la realtà di non avere un lavoro sicuro che li possa sganciare definitivamente dalle famiglie di origine, ormai diventate il vero ammortizzatore sociale, e che li possa mettere nelle condizioni di costruire loro una nuova famiglia e di garantire ai figli che verranno un minimo di dignità e tranquillità. Di tutto ciò e di molto altro ancora, che in questa sede è stato tralasciato ma che spero emerga nelle discussioni che affronteremo, non sappiamo quanto è dovuto e chi ci dirige e quanto magari alla situazione di benessere che alcuni anni fa abbiamo vissuto, certo è che chi ha in mano le leve del potere esecutivo attualmente non ha fatto niente per frenare questa degenerazione ed anzi, spesso, vi si riconosce pienamente.

martedì, aprile 26, 2011

Massi ti siamo vicini

Il Gruppo Consiliare e l'Unione Comunale del Partito Democratico di Lastra a Signa augura a Massimiliano una pronta guarigione, con la speranza di vederlo presto tra i banchi del Consiglio.

Massi ti siamo vicini...

lunedì, aprile 25, 2011

25 Aprile - Festa della Liberazione


“La Costituzione è un testamento, un testamento di 100mila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Piero Calamandrei

venerdì, aprile 22, 2011

Galan è un comunista

Il ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, ospite della rubrica “Un caffè con”, su Skytg24 ha  rilasciato dichiarazioni pesanti su Tremonti:

 “Anche il peggiore amministratore è capace di fare un taglio lineare”, che di fatto è “una non decisione”, mentre “chi governa è chiamato a fare scelte”. Inoltre “chi fa tagli alla cultura è un pazzo” perché la cultura “non è la ciliegina sulla torta ma è la torta”.

In questi anni  in consiglio comunale abbiamo sottolineato le difficoltà dovute ai tagli lineari di Tremonti finalizzate a far cassa e non frutto di una politica atta a sviluppare il paese.  Tagli che bloccano la crescita e ingessano le amministrazioni locali.

Adesso quelle stesse cose le dice un ministro  della Repubblica......

l'unica spiegazione possibile  è che Galan sia un comunista!

sabato, aprile 16, 2011

ASSEMBLEA Regionale PD

Stamani sono andato a all’assemblea regionale del PD “Il futuro, adesso. L'italia, la Toscana e i giovani”, invitato anche se non ne faccio parte.
Ho seguito  l’intervento del Senatore Massimo Livi Bacci che parlava dei giovani  e del nostro paese e di come esso rimane condizionato e penalizzato dal non dare voce responsabilità ed autonomia ai giovani che in questo paese si  diplomano, si laureano e diventano economicamente autonomi  in un tempo superiore ai coetanei europei. 
Questo penalizza loro e tutto il paese che non riesce ad innovarsi.
Perché l’innovazione è  compito dei giovani e non degli anziani!!!

Poi ha parlato il Presidente Rossi. Tutto incentrato sul tema del lavoro sulla precarietà dei giovani , e meno giovani, ricordando che dovremmo essere una Repubblica fondata sul lavoro invece stiamo diventando una Repubblica fondata su stagisti e tirocinanti senza diritti e senza stipendio.  Ha citato Draghi: “la precarietà non è altro che l'altra faccia della crisi” e ha ricordato che  occorre "battagliare” in Parlamento e nelle Piazze ma cio' che serve sono le risposte concrete raccontando quello che la Regione Toscana cerca di fare….

Poi non ha resistito a parlare di Aereoporto e ha citato alcune affermazioni del presidente della Regione Toscana degli anni 80  Gianfranco Bartolini ( le trovate gironzolando sulla rete)  concludendo  che “di integrazione tra aeroporto di Pisa e Firenze si parlava nel 1988. Da allora il mondo è cambiato. E’ caduto il muro di Berlino e le due Germanie sono unite. Un afroamericano, Obama, è stato eletto presidente degli Stati Uniti. La Cina da paese arretrato e isolato è diventata una grande potenza non solo politica, ma anche economica, capace di insidiare il ruolo egemone degli Usa e nello stesso Nord Africa sono in corso cambiamenti profondi. Mentre nel mondo è accaduto tutto questo noi continuiamo a discutere degli stessi problemi, nello stesso modo e con gli stessi atteggiamenti” 
Aggiungo io:  senza prendere decisioni!

A me  è tornata in mente questa immagine vista girare su Facebook in questi  giorni ……


   
Senza  giudicare la bontà di ogni movimento, si può affermare che il nostro è veramente un paese immobile!  


Stefano Calistri

domenica, aprile 10, 2011

NO al Processo Breve

Il PD è contro la prescrizione breve per gli incensurati che salverà Berlusconi da alcuni processi. Assieme a migliaia di criminali. La Lega invece, che a parole difende legalità e sicurezza, non ha problemi a votare questa legge vergogna.

 Il 'processo breve' che la maggioranza si avvia ad approvare alla Camera manderà  in prescrizione migliaia di procedimenti per reati delicatissimi e per vicende drammatiche, con un vero e proprio colpo di spugna. Secondo una stima  ben 15.000 procedimenti anche per reati gravi quali truffa, corruzione ed omicidio colposo, andrebbero in fumo non appena la norma fosse approvata dal Parlamento.
Tra questi, rischierebbero anche di andare in prescrizione i tanti processi per i responsabili degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.

venerdì, aprile 01, 2011

Bilancio - Discussione in Consiglio

Ieri sera, per essere precisi stamani mattina alle 2.30, è stato approvato il bilancio 2011.
Ecco il mio intervento.


Stefano Calistri


Intervento in Consiglio Comunale sul BILANCIO di previsione 2011

Introduzione
Leggere e analizzare un bilancio comunale non è per me una cosa facile.
Ammiro molto chi non si perde nei molti numeri, spesso incomprensibili, presenti nel bilancio e ne comprende fino in fondo il significato.
Un analisi strettamente tecnica, per fortuna,  non spetta a un consigliere comunale,  e questo rende il compito leggermente meno complicato.

Nel nostro comune ci sono stati tagli alle entrate (trasferimento dello stato) rispetto all’anno precedente di 433.952 euro e per il futuro queste cifre andranno ad aumentare.

La cosa che però colpisce è che dal sacrificio dei comuni, come il nostro, non abbiamo un miglioramento della spesa pubblica.
Nei passati anni i Comuni hanno dato 2,5 miliardi al bilancio della PA contro 5 miliardi di peggioramento del bilancio dello stato. Questo, sostanzialmente, produce uno spostamento delle spese dal territorio a Roma senza però avere nessun effetto sulla riduzione della spesa complessiva.
Noi risparmiamo e il governo centrale spende!
E' l'inverso reale del federalismo, si toglie a livello locale per dare a quello centrale senza effetti salutari per il cittadino.
La crisi economica mixata con l’articolato intervento normativo statale finalizzato alla riduzione dei costi delle pubbliche amministrazioni non lascia molti margini alla capacità dei sindaci e delle giunte di mettere a frutto le proprie capacità, trovandosi nei fatti ad svolgere un ruolo più da ragionieri che da amministratori capaci di operare scelte.
E non è possibile dare un giudizio su questo bilancio senza tenere conto di questi presupposti.

Il bilancio
Come già detto gli interventi  del governo scaricano sui comuni buona parte del risanamento dei conti dello stato centrale per cui ci troviamo ad  approvare un bilancio con  molti sacrifici. Dei 20.590.000 di spesa prevista nel bilancio 2011 quasi 900.000 resteranno bloccati a causa dei vincoli del patto di stabilità. Se a questo aggiungiamo gli oltre 430.000 euro (più di 20 euro a lastrigiano) di taglio diretto ai trasferimenti erariali ha portato l’amministrazione  a ridurre la spesa corrente di oltre il 9% e quella per investimenti del 35%.
Nonostante tutto, dalla lettura del bilancio si evince che non sono stati fatti tagli indistinti ma scelte di riduzione della spesa selettive che mantengono una coerenza rispetto alle scelte fondamentali contenute nel programma di mandato.
Questo bilancio di previsione inoltre porta le spese  correnti in equilibrio con le entrate, risultato di non secondaria importanza, il che porta una assoluta sicurezza ai conti del Comune e garantendo stabilità finanziaria nel breve periodo e ponendo le basi per cogliere tutte le opportunità che l’auspicata ripresa economica ed il federalismo potranno offrire nei prossimi anni.
Se a questo aggiungiamo che nonostante i pesanti tagli alle risorse del Comune operate a livello di trasferimenti dello Stato ed i vincoli alla spesa, l’Amministrazione si impegna a mantenere sostanzialmente inalterati i livelli di servizi in campo sociale, non ci resta che aspettare di vedere come queste risorse verranno impegnate nel corso dell’anno e gli effetti reali che avranno sulla vita del cittadino.
Perché un conto è fare i conti sulla carta un’altro è applicarli nella vita di tutti i giorni.

Il Personale
Per fare meglio con meno non è possibile esimersi da affrontare la questione del personale. Ma anche qui, purtroppo, ci sono risparmi e come ho già detto a più riprese la voce personale non è un capitolo su cui risparmiare.
La campagna denigratoria nei confronti dei dipendenti pubblici (non sono degli ultimi tempi di Brunettiana politica) non ha che aumentato la già pessima opinione che gli italiani hanno nei confronti dei pubblici dipendenti ( che a dire il vero  non del tutto immeritata) additando nel numero eccessivo e nella sua inutilità uno dei maggiori problemi, anche economici, del nostro paese.
Una delle conseguenze di queste manovre ha prodotto un'esternalizzazione del  lavoro prima effettuato dai pubblici dipendenti trasferendo così ad altri capitoli i costi, e scaricando su terzi la problematica del lavoro che quasi sempre si trasforma in flessibile e privo di quelle tutele per cui i nostri padri hanno combattuto in passato.
E tutto questo senza creare un reale beneficio!
La riforma “brunettiana” che doveva portare effetti immediati si è arenata perché non è per legge che possiamo incrementare l'efficienza e la produttività dei pubblici dipendenti, ma credendo che essi sono una risorsa, importante e necessaria, sulla quale investire valorizzandoli per le proprie capacità senza peraltro assicurargli a prescindere premi o il proprio posto di lavoro.
Il nostro paese ha necessità di passare da un sistema di raccomandazioni ad un sistema meritocratico. Occorre rivalorizzare la figura del dipendente pubblico, ed in questo può contribuire anche il nostro comune, valorizzando quelle persone che spesso armate di buona volontà  e senso civico sopperiscono a carenze strutturali della politica.

Il Sociale
Dall’esposizione del Sindaco e dell’assessore, nonostante la riduzione dei finanziamenti nel campo del sociale,  non ci saranno effetti  rilevanti sui buoni servizi fin qui erogati dal nostro comune. I tagli mi sembrano in valore assoluto alti. Spero davvero che i  servizi non risentiranno di questa riduzione soprattutto in funzione  delle nuove domande che emergono a seguito delle modificate condizioni sociali.

Edilizia Scolastica
Apprezzo la scelta di iniziare a mettere mano all’edilizia scolastica. Le vecchie scuole presenti sul territorio hanno un costo elevato per manutenzione ed esercizio e  non sono più al passo con i tempi. Iniziare, visto che sarà un processo non breve,  il rinnovamento non può che essere accolto con favore. Auspico che contemporaneamente alla progettazione della nuova scuola a Ginestra  possano partire gli studi di fattibilità per l’alienazione delle scuole dei “I Caci” e Leon Battista Alberti per procedere così alla realizzazione di un nuovo istituto comprensivo anche nel capoluogo.