mercoledì, luglio 06, 2011

Abolizione delle province ed il PD

Non è facile prendere posizione sull’abolizione delle provincie e su quanto accaduto ieri in parlamento, dove  la Camera dei Deputati ha bocciato la proposta presentata dall’Italia dei valori per la soppressione delle Province (225 contrari, 83 voti favorevoli e 240 gli astenuti) e ha respinto il mantenimento del primo articolo del testo che cancellava le parole «le province» dal Titolo V della Costituzione.

Spiego la mia difficoltà a  prendere posizione nel merito di questo particolare contesto.

Credo che l’abolizione delle provincie sia una modifica molto importante per il nostro paese, che presenta delle potenzialità sotto l’aspetto amministrativo e dei grossi punti interrogativi soprattutto sulla ricollocazione sulle competenze, in questi anni volontariamente aumentate per complicare l'abolizione dell'ente.

Abolire le provincie (sono più di 100) cancellandole  dalla costituzione  senza prevedere come ripartire competenze e personale sia poco efficace, per non dire dannoso.
Alcuni compiti della provincia:
difesa del suolo, tutela e valorizzazione dell'ambiente e prevenzione delle calamità;
tutela e valorizzazione delle risorse idriche ed energetiche;
valorizzazione dei beni culturali;
viabilità e trasporti;
protezione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali;
caccia e pesca nelle acque interne;
organizzazione dello smaltimento dei rifiuti a livello provinciale, rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi delle acque e delle emissioni atmosferiche e sonore;
servizi sanitari, di igiene e profilassi pubblica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale;
compiti connessi alla istruzione secondaria di secondo grado ed artistica ed alla formazione professionale, compresa l'edilizia scolastica, attribuiti dalla legislazione statale e regionale.

Di contro, in una logica di risparmio, sia economico che amministrativo, da più fronti ne viene  evidenziato la sua inutilità tanto da affermare  che comuni e Regioni siano sufficienti per l’amministrazione sul territorio. Ma nessuno in  questi anni, nonostante gli annunci ha messo mai mano a questa riforma.

Sicuramente sono un luogo che aggrava il cosiddetto  "costo della politica" , soprattutto perché  è diffusa l'dea che le province siano sempre più un enti "inutili".
Soprattutto quest’ultimo aspetto sta scatenando le ire dei cittadini italiani , almeno una parte di essi, che vedono nella scelta di ieri del PD  una volontà di salvaguardare la cosiddetta Casta!

Mi chiedo, è giusto abolire le provincie con una semplice norma (come  poteva succedere ieri) rischiando di andare incontro ad un problema istituzionale/amministrativo, oppure a prescindere dalle conseguenze era necessario dare un segnale al cittadino che il PD non difende le provincie per salvaguardare prioritariamente le poltrone dei suoi amministratori?

In entrambi casi non è facile spiegare la posizione e vista la scarsa fiducia degli italiani nella politica, si diffonderà velocemente l’equazione:  salvate le provincie = salvate le poltrone.
Ed il PD sarà ancora una volta il bersaglio preferito …..
E voi che ne pensate?
Io intanto aspetto al proposta di riforma promessa da Bersani.... ma si sbrighi a presentarla!!!!

Stefano Calistri



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