mercoledì, novembre 30, 2011

Cineforum Democratico organizzato dai nostri giovani

E' partito con il film "La Scuola" di Daniele Luchetti, il progetto "Cineforum Democratico" al Circolo L'Ulivo organizzato dai Giovani Democratici di Lastra a Signa!!


Ecco il programma dei film:

22 Dicembre ore 21.00 - "The Manchurian Candidate" di Jonathan Demme con Denzel Washington e Meryl Streep

12 Gennaio ore 21.00 - "The interpreter" di Sidney Pollack con Nicole Kidman e Sean Penn

26 Gennaio ore 21.00 - "Train De Vie" (in occasione delle Giornata della Memoria) di Radu Mihaileanu

9 Febbraio ore 21.00 - "Si può fare" di Giulio Mafredonia con Claudio Bisio e Anita Caprioli

23 Febbraio ore 21.00 - "Gran Torino" di e con Clint Eastwood


Partecipate numerosi!!! Vi aspettiamo al Circolo L'Ulivo (La Lanterna) in via Turati

venerdì, novembre 25, 2011

Nuovo project per la bretella Lastra a Signa - Prato


La Regione Toscana ha deciso di risolvere il contratto con Sit (Società Infrastrutture Toscana spa) per la realizzazione della bretella autostradale Lastra a Signa-Prato perché è divenuto troppo oneroso e rilancia con un nuovo project financing.

Il progetto va avanti. Questa almeno l’ intenzione della Regione che intende realizzare questa infrastruttura perchè “troppo importante per il territorio della Piana fiorentina e per la viabilità di Signa e Lastra a Signa”.
Queste le parole dell’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao  che chiarisce la posizione della Regione Toscana in merito alla realizzazione del progetto per la bretella autostradale Lastra a Signa-Prato.

I tempi di realizzazione, come era prevedibile dopo quanto emerso dal consiglio comunale congiunto, si sono allungati.

Il progetto non viene abbandonato e la Regione sembra davvero  intenzionata a realizzare quest’opera.

Sarà compito dei partiti e delle amministrazioni “vigilare” perché questo progetto venga finalmente realizzato; un’altra presa in giro queste popolazioni non le sopporterebbero.
Intanto la prima promessa Ceccobao l'ha mantenuta: ci ha fatto sapere in 4 settimane  come si sarebbe evoluta la situazione.

Il prossimo passo è inserire nel bilancio della Regione i finanziamenti per questo progetto! 





giovedì, novembre 17, 2011

Non può esserci crescita senza equità



La svolta c'è stata e nelle parole del neo premier c'è passione civile e orgoglio italiano. 


Il PD sosterrà lo sforzo per l'emergenza, siamo pronti con proposte in ogni campo per dare una mano al governo: riforme istituzionali per dare efficienza alla democrazia rappresentativa.


"Non può esserci crescita senza equità, credo che sia l'unica condizione per rendere credibile un cambiamento".

Queste le parole del Segretario del PD Pier Luigi Bersani



sabato, novembre 12, 2011

E' FINITA!



Le piazze che lo osannavano e gli avevano consegnato  una schiacciante  maggioranza in parlamento non ci sono più.


Spontanee  feste in tutta Italia adesso inneggiano all'Italia libera da Berlusconi!


Fino alla fine  siamo rimasti  con il fiato sospeso ma adesso possiamo dire che il tempo di Berlusconi è FINITO!


Con la sua caduta  si chiude anche la  politica  dell'antiberlusconismo.
Adesso sta a Bersani e al PD dimostrare di  essere il partito su cui gli italiani possono contare per uscire dal pantano in cui  questo governo ci ha portato. 


Viva l'Italia e gli italiani!



venerdì, novembre 11, 2011

La politica, il PD, la Leopolda. Riflessioni di Massimo Lari


Sembra che il problema di molti sia quello “non voler morire comunista o democristiano”, oppure “berlusconiano”.
Vorrei che si capisse una volta per tutte che il problema non è questo.
Io dico semplicemente che non voglio morire, voglio vivere e per vivere e non morire dobbiamo darci una prospettiva, una speranza, dobbiamo ritrovare un sogno, non possiamo continuare a lamentarci e se vogliamo farlo dobbiamo essere semplici, lineari, chiari, responsabili, etici nel nostro fare quotidiano, nelle azioni che facciamo.
Il momento drammatico che stiamo vivendo impone di dover fare grandi cambiamenti, scelte difficili e dolorose e la politica non può che essere il fulcro di tutto questo, la politica deve però essere di esempio, non può fare finta di niente, come se quello che accade fuori non debba andare a toccare certi meccanismi, certe dinamiche che portano sempre e comunque ad un iniquo mantenimento di sacche di privilegio. Se la  politica non dà l’esempio si delegittima da sola.
Enrico Berlinguer nella famosa intervista a Scalfari diceva che “ Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire”.
Aveva ragione, aveva tremendamente ragione.

Troppo spesso il mondo della politica appare come un mondo a parte, un mondo in cui si fanno ragionamenti incomprensibili ai non addetti ai lavori, un mondo autoreferenziale che pensa solo ad auto riprodursi ed auto tutelarsi.

Il Partito Democratico deve rappresentare il punto di rottura con tutto questo, deve essere quel contenitore, catalizzatore di idee, quel produttore di riformismo capace di cambiare tutto questo.

Troppo spesso però prevalgono logiche dettate dai giochi di forza di questo o quel capocorrente e le energie si sprecano per mediare, limare una parola, produrre documenti, linee di indirizzo fatte di equilibrismo ed opacità, frutto di un metodo che troppo spesso impedisce la discussione  negli organi preposti (penso alle varie assemblee quasi mai convocate) ma sposta le decisioni su tavoli diversi, dove  prevalgono dinamiche che perseguono l’interesse di un gruppo, di una corrente, di soggetti che portano solo autoreferenzialità.

Dobbiamo avere, dobbiamo darci una speranza, non possiamo continuare a giocare di rimessa, dobbiamo definire gli obiettivi, nel partito, nelle amministrazioni che governiamo, dobbiamo ritrovare un po’ d’entusiasmo, un po’ di fiducia in noi stessi e provare a muovere finalmente per primi, provare a mettersi in gioco.

Mai come adesso credo che chi ha capacità, che chi può portare qualcosa al bene comune, quella che è la parte migliore del nostro paese debba farsi carico dell’interesse generale e partecipare, partecipare alla vita pubblica.  
E il posto dove fare questo non può che essere il Partito Democratico, quel Partito Democratico veramente riformista in cui tutti noi  al momento della sua nascita  abbiamo creduto.

E’ il momento della responsabilità e chi ha capacità deve responsabilmente metterle a disposizione della cosa comune e il luogo in cui questo deve avvenire non può che essere il Partito Democratico, quel Partito Democratico che non può essere fatto di farisei che lanciano anatemi contro chiunque provi a dire, a fare qualcosa, ma che invece è attento, è capace di ascoltare, di dare voce a  quella maggioranza silenziosa che giorno dopo giorno manda avanti il paese, a quella maggioranza silenziosa che ha sempre pensato di poter essere utile a se stessa, alle proprie famiglie, alla società svolgendo il proprio lavoro con serietà, correttezza, eticità, creandosi magari una famiglia, mettendo al mondo dei figli, quella maggioranza silenziosa che non cerca qualcuno che dica di rappresentarla, ma che ha bisogno di qualcuno che scelga di ascoltarla, che non cerca qualcuno che le chieda di obbedire,  quella maggioranza silenziosa che vuole decidere con la propria testa, non in nome di un’ideologia, ma in base alle cose che ci si propone di fare e che si riesce a fare, magari non strabilianti, ma eque, magari non eclatanti, ma giuste.

Dobbiamo continuare sempre a muoverci in difesa dei deboli, degli emarginati, di quelli che non hanno voce, di quelli che sono vittima dell’ingiustizia, ma una domanda che continuo a farmi ogni volta che ci penso è chi sono oggi i deboli, gli emarginati, quelli che non hanno voce, quelli che sono vittime dell’ingiustizia, chi sono? E poi mi chiedo se davvero sono quelli che noi pensiamo o che storicamente abbiamo pensato che fossero? Quelli che storicamente noi abbiamo pensato di garantire, di aiutare,  mettendo in essere un sistema rigido di tutele, un sistema però non sufficientemente dinamico, che ha creato anche da una parte sacche di privilegio e dall’altra precarietà, sia nel mondo del lavoro così come nella società tutta. Un sistema che ha contribuito a creare precarietà e non flessibilità, staticità e non dinamismo, ingiustizia e non equità. Un sistema che ha ingessato la nostra società favorendo troppo spesso non il merito, ma la rendita.

Dalla Leopolda arrivano segnali importanti in tal senso, un confronto serio con la realtà.
I 100 punti sono proposte scaturite dal confronto delle idee, dal vissuto di esperienze concrete, di vita, di lavoro, dal quotidiano di chi i problemi li affronta sul campo.
In gran parte condivido i temi fondamentali individuati e le proposte elaborate per cambiare davvero le cose, il tutto esplicitato in un modo chiaro, diretto e comprensibile.
Penso alle proposte di riforma del mondo del lavoro  (chi mi conosce sa che non ho mai fatto segreto di condividere le proposte di legge relative alla flexsecurity), alle proposte di modifica del sistema previdenziale e del sistema di tassazione (tra cui l’abolizione dell’imposta più iniqua, l’Irap, che colpisce il lavoro, così come lo spostamento della tassazione dal reddito personale e delle imprese alla rendita), penso alle indispensabili riforme dello stato  (diminuzione dei parlamentari, ritorno ai collegi uninominali, abolizione vitalizi, e così via); penso alle proposte sulla giustizia che è un’altra fonte incredibile di iniquità sociale; le proposte per la cultura, la scuola, l’università e così via.
Proposte chiare, semplici, dirette, concrete.

Dalla Leopolda  arrivano segnali che portano, che ridanno una speranza e non possiamo non coglierli. Magari per qualcuno sono “fastidiosi”, ma dobbiamo comprendere che il Partito Democratico è capace di fare tutto questo, che il Partito Democratico ha queste potenzialità, perché la Leopolda non è un patrimonio di qualcun altro, ma nostro, del Partito Democratico, non dobbiamo averne paura, dobbiamo capire che Matteo Renzi non gioca contro il PD, ma gioca nel PD., per il PD. Non possiamo lasciare ad altri questo patrimonio.
Matteo è una voce che interpreta alcuni, molti cambiamenti necessari.
Adesso come non mai dobbiamo riuscire a trasmettere una speranza e questo non può essere fatto da chi per anni non è riuscito a farlo, c’è un momento in cui non basta avere idee che si pensa siano giuste ed eque, non basta, ci vuole chi riesca a trasmettere la speranza che quelle idee siano  realizzabili e non possono essere coloro che per decenni non sono riusciti a farlo.
C’è bisogno di una rottura, di un cambio di passo.

                                                                                                     Massimo Lari
                                                                                           Capogruppo PD Lastra a Signa

mercoledì, novembre 09, 2011

Capolinea?

La storia di Berlusconi  come capo del governo è arrivata al Capolinea? 

Sicuramente il berlusconismo continuerà per anni a lasciare la sua scia.

Adesso ci aspettano lunghe settimane, sperando che non diventino mesi,  dove sentiremo  ipotesi e contro ipotesi sui governi da fare, sulle elezioni  anticipate o sui governi tecnici.

Ma ancora Berlusconi non  si è dimesso.
L'ha promesso.
E' un passo avanti..... ma ancora rimane attaccato alla poltrona.

Ed il paese sprofonda sempre più! 

lunedì, novembre 07, 2011

Dimissioni. Storia di un accanimento terapeutico


Si dimette!!!! E’ la frase che ha echeggiato oggi in Italia e sul web….
Per un attimo ci hanno creduto anche le borse !
Ma ancora  il "nostro" capo del governo è ben saldo al suo posto e non si dimetterà …  vuole essere sfiduciato in parlamento. 

Vuole vedere in faccia chi lo  “tradirà”! 

Cosa succederà domani non è dato sapere.  Il Caimano è stato dato troppe volte per finito … ma poi  ne è sempre uscito vittorioso, malconcio, ma sempre in piedi.

Comunque finirà questa storia  è sempre più un accanimento terapeutico verso un governo che non è più in grado di dare segnali di vita.

domenica, novembre 06, 2011

Manifestazione 5 Novembre. Le foto.

Un grazie a tutti i partecipanti alla  manifestazione di Roma.


Manifestazione PD 5 Novembre - presenti

Manifestazione a Roma "Ricostruzione, in nome del popolo italiano". Presenti.
Bella giornata , un buon clima, tanta gente, tanti giovani. 
A questo punto il PD non è più un esperimento. Le prossime elezioni, e speriamo il prossimo governo, dovranno consolidare questa realtà. 
Non ci sono alternative a questo partito!



giovedì, novembre 03, 2011

Riflessioni post Leopolda di Luca Manetti


Caro Stefano,
raccolgo il Tuo invito a riflettere sul Big Bang. La Leopolda è un passaggio importante: i temi caldi per le sorti del nostro Paese non sono appannaggio solo dei professori universitari, dei grandi industriali e dei finanzieri, delle associazioni di categoria, dei sindacati e dei politici di professione, degli editori e delle TV, ma anche delle persone comuni, qualunque mestiere e professione facciano.
Ai convegni è bene sentire interventi autorevoli, ma sono necessari anche momenti di confronto con la realtà, che è molto complessa e varia. Questa è una ricchezza che il PD ha e non deve buttar via.
La Leopolda deve essere valorizzata, al di là del rotocalco delle presenze e delle assenze, più o meno annunciate.
I 100 punti non sono né un programma elettorale né uno slogan elettorale di Matteo Renzi, ma delle proposte frutto di un lavoro, di un confronto e di un sentire comune a molte persone: i temi affrontati ed i percorsi indicati in gran parte li condivido e mi pare che possano essere anche patrimonio di quel Partito Democratico, nella cui costruzione tutti ci siamo impegnati e che richiede ancora un grande sforzo comune dal quale non ci possiamo esimere.
Forse hanno ragione coloro che dicono che le proposte del “big bang” sono vecchie. Ammettiamolo pure, alcune (anzi, molte) sono datate, ma per esse il problema è il perché non sono state portate avanti. La risposta è più semplice di quello che si possa pensare, infatti una classe politica autoreferenziale, che pensa alla propria sopravvivenza, non è in grado né di condurre né di indurre cambiamenti.
E non lo dice Matteo Renzi, ma politologi di testata autorevolezza (Pasquino, fra i molti).

I contributi della Leopolda mi sembrano tutti significativi, ma alcuni secondo me pongono questioni davvero prioritarie:
1.            abbandono del bicameralismo perfetto, diminuendo i parlamentari e passando al Senato delle Regioni;
2.            ritorno ai collegi uninominali;
3.            abolizione dei vitalizi per i parlamentari ed i consiglieri regionali;
4.            abolizione delle Province, con possibilità di istituzione di enti intermedi a discrezione delle Regioni in aeree con più di 500.000 abitanti;
5.            accelerare sulle unioni di Comuni per raggiungere dimensioni minime di 5.000 abitanti;
6.            no al finanziamento pubblico dei partiti, ma rimborso elettorale delle spese con rendicontazione e con imposizione della democraticità nel funzionamento istituzionale dei partiti;
7.            nessun finanziamento alla stampa di partito;
8.            sindacati ed associazioni di categoria riprendano le funzioni di rappresentanza e non stiano sul mercato dei servizi con agevolazioni pubbliche e, comunque, in con concorrenza falsata con gli operatori del settore;
9.            separare il servizio pubblico RAI (finanziato con il canone) dalla televisione commerciale (finanziata solo con la pubblicità);
10.        governance della RAI affidata ad organo pubblico super partes;
11.        privatizzazione imprese pubbliche; privatizzazione municipalizzate e liberalizzazione dei servizi pubblici locali; alienazione di parte del patrimonio immobiliare dello Stato, imposta sui grandi patrimoni;
12.        parificare l’età pensionabile delle donne con quella degli uomini, con finestra unica di 63-67 anni per accedere al pensionamento con assegno proporzionato alla speranza di vita secondo coefficienti attuariali aggiornati annualmente, accelerare il passaggio al sistema contributivo per tutti, patto generazionale per l’eliminazione delle pensioni di anzianità e finanziamento per l’azzeramento dei contributi previdenziali per i giovani neo-assunti;
13.        Riduzione della pressione sul reddito personale e sulle imprese e accrescimento della pressione sugli immobili e sulle rendite finanziarie;
14.        abolizione dell’IRAP finanziata con il taglio ai sussidi alle imprese;
15.        procedure amministrative e giudiziarie per le crisi di impresa più efficienti e veloci che premiano gli imprenditori trasparenti;
16.        nessuno condono edilizio né fiscale, neppure travestito da scudo per il rimpatrio dei capitali;
17.        abolire gli ordini professionali superflui e ricondurre i rimanenti a una funzione di regolatori del mercato e non di protezione corporativa;
18.        dirigenti a termine nella PA;
19.        contratto di lavoro unico a tutele progressive che dia maggiori certezze ai giovani;
20.        passare dalla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, ad indennità di disoccupazione universali, applicabili anche ai dipendenti di piccole e medie imprese e improntati al criterio del welfare to work;
21.        sostenere i contratti aziendali che possano, quando le condizioni aziendali lo permettano, far crescere il salario e lo stipendio oltre quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro;
22.        istituzione di un’agevolazione fiscale riservata all’assunzione delle donne e per un certo congruo numero di anni può portare a riallineare in alto la parità uomo donna sul piano del lavoro;
23.        introduzione di un patto di stabilità interno non derogabile sui parametri dei costi standard nella sanità;
24.        chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti letto e che non abbiano un servizio di anestesia e rianimazione aperto 24 ore su 24;
25.        fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche;
26.        smaltimento in tempi veloci dell’arretrato giudiziario civile;
27.        obbligo di stipulazione di un mandato per l’avvocato che comprenda anche il preventivo per lo svolgimento dell’intero incarico, a prescindere dalla durata del procedimento;
28.        riduzione a 30 giorni della sospensione dell’attività giudiziaria e prevedere lo svolgimento delle udienze anche nel pomeriggio in maniera da accelerare i tempi della giustizia;
29.        accorpamento delle sezioni giudiziarie staccate;
30.        valutazione dell’attività dei magistrati e stipendio in parte collegato alla produttività;
31.        più raccolta differenziata;
32.        accesso a internet veloce per tutti attraverso investimenti sulla banda larga;
33.        investimento minimo in cultura dell’equivalente del 1 % del Pil italiano;
34.        defiscalizzare i contributi per la cultura;
35.        autonomia ai musei con royalties al ministero dei Beni Culturali;
36.        puntare su poche grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno;
37.        istituzione degli “affitti di emancipazione” per i giovani che escono di casa;
38.        i laureati con 110 e lode e la media ponderata superiore al 28,5 ricevano un bonus di 2.000 euro da investire in formazione, in Italia o all’estero, in programmi di studio riconosciuti;
39.        introduzione di un contratto di lavoro per studenti universitari o di scuole di formazione, per un massimo di 32 ore al mese, con minimo salariale e assegnazione di crediti formativi;
40.        favorire le imprese che nascono da persone fisiche con meno di 40 anni;
41.        diritto di voto a 16 anni;
42.        selezionare i finanziamenti alle Università e darli solo a quelle meritevoli;
43.        introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati;
44.        rivedere le modalità di reclutamento e di retribuzione degli insegnanti, sulla base di criteri legati alla competenza e al merito;
45.        razionalizzare la formazione ed eliminare quella fatta solo a vantaggio dei formatori;
46.        promozione degli e-book ed e-readers gratuiti per gli studenti;
47.        introduzione del quoziente familiare;
48.        detrazione delle spese familiari;
49.        pieno riconoscimento per legge alla coppia di fatto;
50.        determinare un vantaggio per la famiglia che accoglie i figli dal secondo in poi;
51.        chi nasce in Italia è italiano;
52.        aprire le porte alle competenze ed indirizzare e favorire l’immigrazione;
53.        permesso di soggiorno veloce;
54.        il 5 per mille al volontariato per legge;
55.        tassare le transazioni finanziarie per sostenere le organizzazioni no profit;
56.        riattivazione del servizio civile obbligatorio per un tempo ragionevole (3 – 6);
57.        affidamento temporaneo dei beni sequestrati in attesa della confisca definitiva a soggetti sociali, incentivo alla trasformazione in cooperativa e sostengo in fase di start up.

Mi fermo qui, ma su tutte le 100 proposte si potrebbe discutere.
In conclusione non mi pare di essere di fronte a proposte di destra, anzi mi sembra che ci sia molta sinistra, se e nella misura in cui sinistra significhi progresso e non conservazione.
W il PD.

Luca Manetti
Ass. Urbanistica Comune di Lastra a Signa

mercoledì, novembre 02, 2011

5 Novembre ROMA - Manifestazione PD tutti in piazza




Abbiamo organizzato un Pullman  che parte da Lastra a Signa sabato mattina alle ore 7,30 al parcheggio della stazione
Rientro previsto per le 22,00 circa. 



Contributo richiesto 15 euro!

per info: 320.9287793



La manifestazione nazionale indetta dal Partito democratico per sabato 5 novembre in piazza San Giovanni a Roma si annuncia come un gradissimo appuntamento popolare. Già prenotati 14 treni, due navi, oltre 700 pullman. Il PD sta predisponendo tutto affinché la manifestazione sia una festa della democrazia, aperta a tutti, per lanciare le proposte dell’alternativa alla destra e per avviare la ricostruzione democratica, sociale ed economica del Paese.

Sarà anche l’occasione per ridare a piazza San Giovanni il posto che merita nella storia dell’Italia repubblicana, come luogo simbolo delle grandi manifestazioni democratiche.

Insieme al Segretario Pier Luigi Bersani, sul palco ci saranno il candidato alle presidenziali francesi François Hollande e il presidente della Spd tedesca Sigmar Gabriel a testimoniare anche concretamente il comune cammino dei progressisti europei in vista delle elezioni che impegneranno diversi paesi e che potranno riportare l’Europa fuori dalle secche dove è stata condotta dai governi delle destre.

In piazza San Giovanni vi saranno, tra gli altri, i concerti di Roberto Vecchioni e dei Marlene Kuntz.  “Il nostro intento - dichiara Bersani - è di riunire tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro Paese per avviare insieme una ricostruzione democratica, sociale ed economica dell’Italia. Il nostro è un grande Paese. Gli italiani sono un grande popolo. Abbiamo le risorse per riprendere il cammino che ci spetta, per riconquistare la dignità che meritiamo, per riprenderci il nostro futuro di donne e uomini, di persone libere, serie, capaci. Per realizzare questo obiettivo c’è bisogno di uno sforzo corale.
Per questo chiediamo a tutti di venire in piazza con noi, alle diverse associazioni impegnate nella società, ai movimenti civili, a coloro che hanno a cuore il futuro degli italiani.