Caro Stefano,
raccolgo il Tuo invito a riflettere sul Big Bang. La
Leopolda è un passaggio importante: i temi caldi per le sorti del nostro Paese
non sono appannaggio solo dei professori universitari, dei grandi industriali e
dei finanzieri, delle associazioni di categoria, dei sindacati e dei politici
di professione, degli editori e delle TV, ma anche delle persone comuni,
qualunque mestiere e professione facciano.
Ai convegni è bene sentire interventi autorevoli, ma sono
necessari anche momenti di confronto con la realtà, che è molto complessa e
varia. Questa è una ricchezza che il PD ha e non deve buttar via.
La Leopolda deve essere valorizzata, al di là del rotocalco
delle presenze e delle assenze, più o meno annunciate.
I 100 punti non
sono né un programma elettorale né uno slogan elettorale di Matteo Renzi, ma
delle proposte frutto di un lavoro, di un confronto e di un sentire comune a
molte persone: i temi affrontati ed i percorsi indicati in gran parte li
condivido e mi pare che possano essere anche patrimonio di quel Partito
Democratico, nella cui costruzione tutti ci siamo impegnati e che richiede
ancora un grande sforzo comune dal quale non ci possiamo esimere.
Forse hanno ragione coloro che dicono che le proposte del “big bang” sono vecchie. Ammettiamolo
pure, alcune (anzi, molte) sono datate, ma per esse il problema è il perché non
sono state portate avanti. La risposta è più semplice di quello che si possa
pensare, infatti una classe politica autoreferenziale, che pensa alla propria
sopravvivenza, non è in grado né di condurre né di indurre cambiamenti.
E non
lo dice Matteo Renzi, ma politologi di testata autorevolezza (Pasquino, fra i molti).
I contributi della Leopolda mi sembrano tutti significativi,
ma alcuni secondo me pongono questioni davvero prioritarie:
1.
abbandono del bicameralismo perfetto, diminuendo i
parlamentari e passando al Senato delle Regioni;
2.
ritorno ai collegi uninominali;
3.
abolizione dei vitalizi per i parlamentari ed i
consiglieri regionali;
4.
abolizione delle Province, con possibilità di
istituzione di enti intermedi a discrezione delle Regioni in aeree con più di
500.000 abitanti;
5.
accelerare sulle unioni di Comuni per raggiungere
dimensioni minime di 5.000 abitanti;
6.
no al finanziamento pubblico dei partiti, ma rimborso
elettorale delle spese con rendicontazione e con imposizione della
democraticità nel funzionamento istituzionale dei partiti;
7.
nessun finanziamento alla stampa di partito;
8.
sindacati ed associazioni di categoria riprendano le
funzioni di rappresentanza e non stiano sul mercato dei servizi con
agevolazioni pubbliche e, comunque, in con concorrenza falsata con gli
operatori del settore;
9.
separare il servizio pubblico RAI (finanziato con il
canone) dalla televisione commerciale (finanziata solo con la pubblicità);
10.
governance della RAI affidata ad organo pubblico super
partes;
11.
privatizzazione imprese pubbliche; privatizzazione
municipalizzate e liberalizzazione dei servizi pubblici locali; alienazione di
parte del patrimonio immobiliare dello Stato, imposta sui grandi patrimoni;
12.
parificare l’età pensionabile delle donne con quella
degli uomini, con finestra unica di 63-67 anni per accedere al pensionamento
con assegno proporzionato alla speranza di vita secondo coefficienti attuariali
aggiornati annualmente, accelerare il passaggio al sistema contributivo per
tutti, patto generazionale per l’eliminazione delle pensioni di anzianità e
finanziamento per l’azzeramento dei contributi previdenziali per i giovani neo-assunti;
13.
Riduzione della pressione sul reddito personale e sulle
imprese e accrescimento della pressione sugli immobili e sulle rendite
finanziarie;
14.
abolizione dell’IRAP finanziata con il taglio ai
sussidi alle imprese;
15.
procedure amministrative e giudiziarie per le crisi di
impresa più efficienti e veloci che premiano gli imprenditori trasparenti;
16.
nessuno condono edilizio né fiscale, neppure travestito
da scudo per il rimpatrio dei capitali;
17.
abolire gli ordini professionali superflui e ricondurre
i rimanenti a una funzione di regolatori del mercato e non di protezione corporativa;
18.
dirigenti a termine nella PA;
19.
contratto di lavoro unico a tutele progressive che dia
maggiori certezze ai giovani;
20.
passare dalla cassa integrazione, ordinaria e
straordinaria, ad indennità di disoccupazione universali, applicabili anche ai
dipendenti di piccole e medie imprese e improntati al criterio del welfare to
work;
21.
sostenere i contratti aziendali che possano, quando le
condizioni aziendali lo permettano, far crescere il salario e lo stipendio oltre
quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro;
22.
istituzione di un’agevolazione fiscale riservata
all’assunzione delle donne e per un certo congruo numero di anni può portare a
riallineare in alto la parità uomo donna sul piano del lavoro;
23.
introduzione di un patto di stabilità interno non
derogabile sui parametri dei costi standard nella sanità;
24.
chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti
letto e che non abbiano un servizio di anestesia e rianimazione aperto 24 ore
su 24;
25.
fondo nazionale per la ricerca che operi con le
modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti
meritevoli al di fuori delle contingenze politiche;
26.
smaltimento in tempi veloci dell’arretrato giudiziario
civile;
27.
obbligo di stipulazione di un mandato per l’avvocato che
comprenda anche il preventivo per lo svolgimento dell’intero incarico, a
prescindere dalla durata del procedimento;
28.
riduzione a 30 giorni della sospensione dell’attività
giudiziaria e prevedere lo svolgimento delle udienze anche nel pomeriggio in
maniera da accelerare i tempi della giustizia;
29.
accorpamento delle sezioni giudiziarie staccate;
30.
valutazione dell’attività dei magistrati e
stipendio in parte collegato alla produttività;
31.
più raccolta differenziata;
32.
accesso a internet veloce per tutti attraverso
investimenti sulla banda larga;
33.
investimento minimo in cultura dell’equivalente del 1 %
del Pil italiano;
34.
defiscalizzare i contributi per la cultura;
35.
autonomia ai musei con royalties al
ministero dei Beni Culturali;
36.
puntare su poche grandi opere che servono e soprattutto
sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno;
37.
istituzione degli “affitti di emancipazione” per
i giovani che escono di casa;
38.
i laureati con 110 e lode e la media ponderata
superiore al 28,5 ricevano un bonus di 2.000 euro da investire in formazione,
in Italia o all’estero, in programmi di studio riconosciuti;
39.
introduzione di un contratto di lavoro per studenti
universitari o di scuole di formazione, per un massimo di 32 ore al mese, con
minimo salariale e assegnazione di crediti formativi;
40.
favorire le imprese che nascono da persone fisiche con
meno di 40 anni;
41.
diritto di voto a 16 anni;
42.
selezionare i finanziamenti alle Università e darli
solo a quelle meritevoli;
43.
introdurre nei concorsi della Pubblica
Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati
all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati;
44.
rivedere le modalità di reclutamento e di
retribuzione degli insegnanti, sulla base di criteri legati alla competenza e
al merito;
45.
razionalizzare la formazione ed eliminare quella
fatta solo a vantaggio dei formatori;
46.
promozione degli e-book ed e-readers
gratuiti per gli studenti;
47.
introduzione del quoziente familiare;
48.
detrazione delle spese familiari;
49.
pieno riconoscimento per legge alla coppia di fatto;
50.
determinare un vantaggio per la famiglia che accoglie i
figli dal secondo in poi;
51.
chi nasce in Italia è italiano;
52.
aprire le porte alle competenze ed indirizzare e
favorire l’immigrazione;
53.
permesso di soggiorno veloce;
54.
il 5 per mille al volontariato per legge;
55.
tassare le transazioni finanziarie per sostenere le
organizzazioni no profit;
56.
riattivazione del servizio civile obbligatorio per un
tempo ragionevole (3 – 6);
57.
affidamento temporaneo dei beni sequestrati in attesa
della confisca definitiva a soggetti sociali, incentivo alla trasformazione in
cooperativa e sostengo in fase di start up.
Mi fermo qui, ma su tutte le 100
proposte si potrebbe discutere.
In conclusione non mi pare di
essere di fronte a proposte di destra, anzi mi sembra che ci sia molta sinistra,
se e nella misura in cui sinistra significhi progresso e non conservazione.
W il PD.
Luca Manetti
Ass. Urbanistica Comune di Lastra a Signa
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