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giovedì, novembre 03, 2011

Riflessioni post Leopolda di Luca Manetti


Caro Stefano,
raccolgo il Tuo invito a riflettere sul Big Bang. La Leopolda è un passaggio importante: i temi caldi per le sorti del nostro Paese non sono appannaggio solo dei professori universitari, dei grandi industriali e dei finanzieri, delle associazioni di categoria, dei sindacati e dei politici di professione, degli editori e delle TV, ma anche delle persone comuni, qualunque mestiere e professione facciano.
Ai convegni è bene sentire interventi autorevoli, ma sono necessari anche momenti di confronto con la realtà, che è molto complessa e varia. Questa è una ricchezza che il PD ha e non deve buttar via.
La Leopolda deve essere valorizzata, al di là del rotocalco delle presenze e delle assenze, più o meno annunciate.
I 100 punti non sono né un programma elettorale né uno slogan elettorale di Matteo Renzi, ma delle proposte frutto di un lavoro, di un confronto e di un sentire comune a molte persone: i temi affrontati ed i percorsi indicati in gran parte li condivido e mi pare che possano essere anche patrimonio di quel Partito Democratico, nella cui costruzione tutti ci siamo impegnati e che richiede ancora un grande sforzo comune dal quale non ci possiamo esimere.
Forse hanno ragione coloro che dicono che le proposte del “big bang” sono vecchie. Ammettiamolo pure, alcune (anzi, molte) sono datate, ma per esse il problema è il perché non sono state portate avanti. La risposta è più semplice di quello che si possa pensare, infatti una classe politica autoreferenziale, che pensa alla propria sopravvivenza, non è in grado né di condurre né di indurre cambiamenti.
E non lo dice Matteo Renzi, ma politologi di testata autorevolezza (Pasquino, fra i molti).

I contributi della Leopolda mi sembrano tutti significativi, ma alcuni secondo me pongono questioni davvero prioritarie:
1.            abbandono del bicameralismo perfetto, diminuendo i parlamentari e passando al Senato delle Regioni;
2.            ritorno ai collegi uninominali;
3.            abolizione dei vitalizi per i parlamentari ed i consiglieri regionali;
4.            abolizione delle Province, con possibilità di istituzione di enti intermedi a discrezione delle Regioni in aeree con più di 500.000 abitanti;
5.            accelerare sulle unioni di Comuni per raggiungere dimensioni minime di 5.000 abitanti;
6.            no al finanziamento pubblico dei partiti, ma rimborso elettorale delle spese con rendicontazione e con imposizione della democraticità nel funzionamento istituzionale dei partiti;
7.            nessun finanziamento alla stampa di partito;
8.            sindacati ed associazioni di categoria riprendano le funzioni di rappresentanza e non stiano sul mercato dei servizi con agevolazioni pubbliche e, comunque, in con concorrenza falsata con gli operatori del settore;
9.            separare il servizio pubblico RAI (finanziato con il canone) dalla televisione commerciale (finanziata solo con la pubblicità);
10.        governance della RAI affidata ad organo pubblico super partes;
11.        privatizzazione imprese pubbliche; privatizzazione municipalizzate e liberalizzazione dei servizi pubblici locali; alienazione di parte del patrimonio immobiliare dello Stato, imposta sui grandi patrimoni;
12.        parificare l’età pensionabile delle donne con quella degli uomini, con finestra unica di 63-67 anni per accedere al pensionamento con assegno proporzionato alla speranza di vita secondo coefficienti attuariali aggiornati annualmente, accelerare il passaggio al sistema contributivo per tutti, patto generazionale per l’eliminazione delle pensioni di anzianità e finanziamento per l’azzeramento dei contributi previdenziali per i giovani neo-assunti;
13.        Riduzione della pressione sul reddito personale e sulle imprese e accrescimento della pressione sugli immobili e sulle rendite finanziarie;
14.        abolizione dell’IRAP finanziata con il taglio ai sussidi alle imprese;
15.        procedure amministrative e giudiziarie per le crisi di impresa più efficienti e veloci che premiano gli imprenditori trasparenti;
16.        nessuno condono edilizio né fiscale, neppure travestito da scudo per il rimpatrio dei capitali;
17.        abolire gli ordini professionali superflui e ricondurre i rimanenti a una funzione di regolatori del mercato e non di protezione corporativa;
18.        dirigenti a termine nella PA;
19.        contratto di lavoro unico a tutele progressive che dia maggiori certezze ai giovani;
20.        passare dalla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, ad indennità di disoccupazione universali, applicabili anche ai dipendenti di piccole e medie imprese e improntati al criterio del welfare to work;
21.        sostenere i contratti aziendali che possano, quando le condizioni aziendali lo permettano, far crescere il salario e lo stipendio oltre quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro;
22.        istituzione di un’agevolazione fiscale riservata all’assunzione delle donne e per un certo congruo numero di anni può portare a riallineare in alto la parità uomo donna sul piano del lavoro;
23.        introduzione di un patto di stabilità interno non derogabile sui parametri dei costi standard nella sanità;
24.        chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti letto e che non abbiano un servizio di anestesia e rianimazione aperto 24 ore su 24;
25.        fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche;
26.        smaltimento in tempi veloci dell’arretrato giudiziario civile;
27.        obbligo di stipulazione di un mandato per l’avvocato che comprenda anche il preventivo per lo svolgimento dell’intero incarico, a prescindere dalla durata del procedimento;
28.        riduzione a 30 giorni della sospensione dell’attività giudiziaria e prevedere lo svolgimento delle udienze anche nel pomeriggio in maniera da accelerare i tempi della giustizia;
29.        accorpamento delle sezioni giudiziarie staccate;
30.        valutazione dell’attività dei magistrati e stipendio in parte collegato alla produttività;
31.        più raccolta differenziata;
32.        accesso a internet veloce per tutti attraverso investimenti sulla banda larga;
33.        investimento minimo in cultura dell’equivalente del 1 % del Pil italiano;
34.        defiscalizzare i contributi per la cultura;
35.        autonomia ai musei con royalties al ministero dei Beni Culturali;
36.        puntare su poche grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno;
37.        istituzione degli “affitti di emancipazione” per i giovani che escono di casa;
38.        i laureati con 110 e lode e la media ponderata superiore al 28,5 ricevano un bonus di 2.000 euro da investire in formazione, in Italia o all’estero, in programmi di studio riconosciuti;
39.        introduzione di un contratto di lavoro per studenti universitari o di scuole di formazione, per un massimo di 32 ore al mese, con minimo salariale e assegnazione di crediti formativi;
40.        favorire le imprese che nascono da persone fisiche con meno di 40 anni;
41.        diritto di voto a 16 anni;
42.        selezionare i finanziamenti alle Università e darli solo a quelle meritevoli;
43.        introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati;
44.        rivedere le modalità di reclutamento e di retribuzione degli insegnanti, sulla base di criteri legati alla competenza e al merito;
45.        razionalizzare la formazione ed eliminare quella fatta solo a vantaggio dei formatori;
46.        promozione degli e-book ed e-readers gratuiti per gli studenti;
47.        introduzione del quoziente familiare;
48.        detrazione delle spese familiari;
49.        pieno riconoscimento per legge alla coppia di fatto;
50.        determinare un vantaggio per la famiglia che accoglie i figli dal secondo in poi;
51.        chi nasce in Italia è italiano;
52.        aprire le porte alle competenze ed indirizzare e favorire l’immigrazione;
53.        permesso di soggiorno veloce;
54.        il 5 per mille al volontariato per legge;
55.        tassare le transazioni finanziarie per sostenere le organizzazioni no profit;
56.        riattivazione del servizio civile obbligatorio per un tempo ragionevole (3 – 6);
57.        affidamento temporaneo dei beni sequestrati in attesa della confisca definitiva a soggetti sociali, incentivo alla trasformazione in cooperativa e sostengo in fase di start up.

Mi fermo qui, ma su tutte le 100 proposte si potrebbe discutere.
In conclusione non mi pare di essere di fronte a proposte di destra, anzi mi sembra che ci sia molta sinistra, se e nella misura in cui sinistra significhi progresso e non conservazione.
W il PD.

Luca Manetti
Ass. Urbanistica Comune di Lastra a Signa

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