Lasciando da parte per un attimo lo spread e la difficile situazione economica e sociale che sta attraversando l’Italia, in questo mio intervento desidero soffermarmi su alcuni aspetti e speranze che ripongo nel Partito Democratico.
Sperando che nei prossimi mesi la situazione economica italiana ed europea sia un po’ piu’ stabile e rosea, mi aspetto che il Partito Democratico faccia un balzo in avanti ed inizi a costruire quella piattaforma programmatica valida e credibile che abbia la presunzione di cambiare davvero questo paese, aprendo un ciclo politico di riformismo e cambiamento in vista delle elezioni politiche del 2013. Bisogna avere la forza e lo spirito di rompere l’idea dentro la quale l’Italia è attanagliata da più di mezzo secolo, ovvero che alla fine non cambia niente, che i difetti, i privilegi, i luoghi comuni, le raccomandazione nel mondo del lavoro, rimangono sempre tali dal dopoguerra ad oggi.
Il PD che sogno deve avere il coraggio di combattere e rompere questi vincoli, che ancorano il paese e che la portano inevitabilmente in una situazione di immobilismo ed arretratezza in determinati settori, fondamentali per lo sviluppo e l’innovazione.
Il PD presentandosi come forza riformatrice non può non tener conto di queste tematiche.
Tornando per un attimo alla piattaforma programmatica,dal mio punto di vista bisogna consolidare la foto di Vasto,allo stesso tempo bisogna avere l’energia necessaria per poter ascoltare, confrontarsi ed interloquire con tutta una serie di movimenti sociali e politici che in questo momento non sono legati strettamenti ai partiti tradizionali, ma allo stesso tempo partecipano attivamente alla vita politica italiana, penso ai movimenti referendari,rei di aver dato vita alle splendide vittorie referendarie dello scorso Giugno ,agli studenti, agli Indignados, ai Draghi Ribelli.
Se questo intervento fosse letto da uno dei dinosauri della nomenclatura del PD sarei frettolosamente etichettato come un pericoloso militante del partito marxista leninista italiano, penso invece che quest’ultime siano sfide importanti e che il Partito Democratico debba avere il coraggio di caricarsi sulle spalle l’indignazione, la frustrazione le battaglie che portano avanti questi movimenti,non solo per un fine elettorale ma perché sulla carta è l’unica forza in grado di poter cambiare in positivo le loro aspettative e prospettive future.
Tra poche settimane si chiude il 2011, l’anno della fine del governo Berlusconi, mi aspetto che il 2012 sia l’anno del Partito Democratico, mi auguro che il Partito esca dalla palude e annunci che nel corso del 2012 si terranno le primarie di coalizione per indicare il candidato premier alle elezioni politiche del 2013. Data la situazione economica molto fragile sentir parlare di primarie puo’ sembrare folle, allo stesso tempo penso che le primarie se fatte in una determinata maniera, rappresentano un momento straordinario di democrazia partecipativa per tutto il popolo democratico ed in particolar modo per i tanti giovani come me che hanno voglia di partecipare di confrontarsi, di sporcarsi le mani di colla attaccando i manifesti.
Le primarie rappresentano anche un momento di confronto tra idee, programmi, visioni politiche che possono arricchire e migliorare il partito. Concludendo con la parentesi delle primarie, un errore che non dobbiamo commettere mai più è quello delle lotte per bande, ovvero dopo aver decretato vincitori e vinti entrambi devono impugnare i remi della barca e remare nella stessa direzione, per lo stesso obbiettivo, per le congiure e i tatticismi tra correnti abbiamo già dato.
Un segnale che va in questa direzione arriva da Roma, l’attuale presidente della provincia Nicola Zingaretti ha deciso che si adoperera’ in prima persona per le primarie romane che decreteranno nel corso del 2012 lo sfidante alla corsa per il sindaco della capitale nel 2013,è un segnale molto importante perché come per quanto avvene a Milano con Giuliano Pisapia, anche a Roma molto prima della naturale tornata elettorale si sta iniziando a costruire un’ alternativa valida e competente agli occhi di tutto l’elettorato romano.
E’ il nostro momento, il vento è a nostro favore, dispieghiamo le vele.
Giulio Villani
Giovani Democratici Lastra a Signa
Nessun commento:
Posta un commento