La manovra appena presentata dal
governo Monti non può considerasi equa, nonostante a più riprese il nuovo Presidente
del Consiglio cerchi di definirla tale.
La manovra non presenta, almeno a
prima vista, misure per la crescita economica o per un aumento dell’occupazione
e non sembra “colpire” gli evasori, i veri “privilegiati” ed intoccabili di
questo paese.
Non chiede di più a chi ha di più e a coloro che in questi anni , nonostante la crisi , si sono arricchiti.
Una manovra che aumenta le tasse
e tocca ancora una volta le pensioni non mi sembra molto innovativa.
E non toglie nessun “privilegio” alla classe politica.
Prima di ogni riflessioni occorre
ricordare che in parlamento la maggioranza è ancora in mano al PDL e alla Lega
e che PD, IDV e terzo polo non sono in grado, anche se ne avessero la volontà,
di sostenere da soli questo governo.
Il PD poteva sfruttare la
“caduta” di Berlusconi per andare ad elezioni anticipate e provare a vincerle. Con conseguenze economiche
disastrose per il paese.
Bersani ha, secondo me
giustamente, preferito la soluzione Monti, appoggiando un governo che sapeva
non poteva essere di centro sinistra. Ha rischiato, in termini di consenso, per
l’interesse del paese!
Adesso possiamo solo dire (sono parole
di Franceschini): “avremmo fatto una manovra diversa. Avremmo voluto più
attenzione per chi va in pensione, più detrazioni per la prima casa e meno
riguardi per i grandi patrimoni e meno cautele per i capitali rientrati
dall'estero".
Avremmo. Appunto… ma non possiamo
farlo perché non abbiamo la maggioranza.
Adesso non ci resta che provare a
rendere, se potremo, più equa la manovra con una consapevolezza: sarà difficile
continuare a sostenere a lungo un governo che non cerchi davvero l’equità ma
solo un assestamento dei conti per assecondare mercati ed Europa.
Ma la scelta è fatta; i risultati
per il Pd potrebbero essere “disastrosi”. Questa scelta anche se ben spiegata ci
costerà in termini elettorali con il rischio di dare una mano a PDL e Lega a
rifarsi una “verginità”. Come se loro non fossero responsabili del disastro in
cui ci troviamo, già ora a sentirli parlare sembrano essere da anni all’opposizione.
Sarà difficile convincere i
nostri elettori che la scelta Monti era l’unica possibile per salvare dal baratro il
paese se gli effetti sui "soliti noti" saranno così pesanti.
Il PD, comunque la si veda, si assume una grossa responsabilità.
La manovra non mi piace. E’
iniqua e costerà al PD in termini elettorali.
C’è poco da essere contenti.
Stefano Calistri
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