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lunedì, dicembre 05, 2011

Una manovra per niente equa


La manovra appena presentata dal governo Monti non può considerasi equa, nonostante a più riprese il nuovo Presidente del Consiglio cerchi di definirla tale.

La manovra non presenta, almeno a prima vista, misure per la crescita economica o per un aumento dell’occupazione e non sembra “colpire” gli evasori, i veri “privilegiati” ed intoccabili di questo paese.
Non  chiede di più a chi ha di più e a coloro che in questi anni , nonostante la crisi , si sono arricchiti.
Una manovra che aumenta le tasse e tocca ancora una volta le pensioni non mi sembra molto innovativa. 
 E non toglie nessun “privilegio” alla classe politica.

Prima di ogni riflessioni occorre ricordare che in parlamento la maggioranza è ancora in mano al PDL e alla Lega e che PD, IDV e terzo polo non sono in grado, anche se ne avessero la volontà, di sostenere da soli questo governo.
Il PD poteva sfruttare la “caduta” di Berlusconi per andare ad elezioni anticipate e  provare a vincerle. Con conseguenze economiche disastrose per  il paese.

Bersani ha, secondo me giustamente, preferito la soluzione Monti, appoggiando un governo che sapeva non poteva essere di centro sinistra. Ha rischiato, in termini di consenso, per l’interesse del paese!

Adesso possiamo solo dire (sono parole di Franceschini): “avremmo fatto una manovra diversa. Avremmo voluto più attenzione per chi va in pensione, più detrazioni per la prima casa e meno riguardi per i grandi patrimoni e meno cautele per i capitali rientrati dall'estero".

Avremmo. Appunto… ma non possiamo farlo perché non abbiamo la maggioranza.

Adesso non ci resta che provare a rendere, se potremo, più equa la manovra con una consapevolezza: sarà difficile continuare a sostenere a lungo un governo che non cerchi davvero l’equità ma solo un assestamento dei conti per assecondare mercati ed Europa.

Ma la scelta è fatta; i risultati per il Pd potrebbero essere “disastrosi”. Questa scelta anche se ben spiegata ci costerà in termini elettorali con il rischio di dare una mano a PDL e Lega a rifarsi una “verginità”. Come se loro non fossero responsabili del disastro in cui ci troviamo, già ora a sentirli parlare sembrano essere da anni all’opposizione.
Sarà difficile convincere i nostri elettori che la scelta Monti era l’unica possibile per salvare dal baratro il paese se gli effetti sui "soliti noti" saranno così pesanti. 
Il PD, comunque la si veda,  si assume una grossa  responsabilità.

La manovra non mi piace. E’ iniqua e costerà al PD in termini elettorali.
C’è poco da essere contenti.

Stefano Calistri

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