Programma elettorale di Emanuele Caporaso

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sabato, dicembre 31, 2011

Buon 2012

Fine anno tempo di verifiche e di buoni propositi per il nuovo anno.

Alla fine del mio primo anno da segretario PD di Lastra anch’io vorrei fare una breve verifica dell’anno che ci lasciamo alle spalle.

Di cose in questo anno ne sono successe, per ripercorrerle visivamente vi segnalo una sezione di Repubblica (cliccare qui) .

Per ripercorrere quello che come abbiamo fatto come Pd di Lastra basta scorrere il blog , che quest’anno a superato le 11.000 visite oppure leggere la relazione che ho fatto nell’ultima assemblea la trovate cliccando QUI .


E quindi non sto a ripercorrerla ora.



Politicamente a livello nazionale, gli ultimi mesi del 2011 hanno portato una novità importante: Berlusconi non è più presidente del Consiglio, con il nuovo governo si è tornati a parlare di cose da fare, non abbiamo più l’alibi di mister B alla presidenza del Consiglio ma, a mio avviso, si è anche decretato che questa classe dirigente non è in grado di governare questo paese.


Il paese ha bisogno di un grande cambiamento per poter sperare nel futuro.


Il governo Monti sta agendo con lo spirito costruttivo di cui l’Italia aveva e ha assolutamente bisogno e sta dando prova di serietà, una serietà che serve al nostro Paese per tornare ad essere rispettato e credibile a livello internazionale.

Un governo che cerca di mettere delle pezze agli enormi danni fatti dai governi della destra.

Ma lo sta facendo con i mezzi che ha a disposizione: con i voti in parlamento principalmente di coloro che hanno sostenuto Berlusconi, e con l’impossibilità di “governare” il mondo della finanza, che ci tiene sotto scacco, perché questo Governo è in parte espressione di quel mondo.


Una volta usciti dall’emergenza è auspicabile che si torni alle urne, ma per fare ciò e bene che il nostro partito sia pronto con persone credibili e con idee che proiettino il nostro paese verso il futuro, che vista la crisi mondiale sarà nel medio periodo, un periodo inevitabilmente difficile.


Solo gettando le basi solide, economiche e sociali, partendo da un’equità sociale in cui chi ha di più deve dare di più e di attenzione verso i più deboli, potremo rigenerane il nostro paese e dargli una prospettiva.

Per quanto riguarda il contesto del nostro comune non posso che ringraziare tutti coloro che si sono dati da fare portando il proprio contributo, cercando di spronare il partito ad essere sempre più presente nel territorio con iniziative e ad essere da stimolo e sostegno all’azione amministrativa comunale.

Un ringraziamento particolare ai giovani che si sono avvicinati grazie alla festa democratica, per il loro impegno e l’entusiasmo che hanno trasmesso al partito. Sono stati sicuramente un fatto positivo in quest’anno che si sta concludendo che ci riempie di speranza per il futuro.

Di cose da fare, e da migliorare, ce ne sono ancora tante.


Confido che le persone che credono che le cose possono ancora essere migliorate trovino nel PD lo strumento per dare gambe ad un progetto di miglioramento del paese (inteso come Lastra e come Italia).


Il PD di Lastra è aperto a tutti coloro che vorranno portare il proprio contributo.

Sapete come contattarci.


Buon 2012 a tutti.

Stefano Calistri

lunedì, dicembre 19, 2011

martedì, dicembre 13, 2011

Siamo tutti senegalesi

Il Partito democratico di Lastra a Signa esprime vicinanza e solidarietà a tutta la comunità senegalese. Quello di oggi è un attacco vile, razzista e ripugnante.
Ora è il momento del silenzio e del lutto, ma da domani, come sempre abbiamo fatto, saremo in prima linea per combattere ogni forma di xenofobia e intolleranza.



Leggi anche quello che ha detto il segretario Bersani sui tragici fatti di oggi.

venerdì, dicembre 09, 2011

Assemblee PD - I resoconti


 Ultimamente si sono svolte due assemblee (12 Ottobre e 1 dicembre)  e non avevamo ancora pubblicato i resoconti.
Con ritardo riportiamo anche quella del 12 ottobre

Assemblea del 12 Ottobre
Nel corso dell’assemblea dopo un’introduzione generale del presidente Bertelli che inquadra la situazione politica generale, il segretario ringrazia per la grande partecipazione alle Feste democratiche e informa che anche grazie a questa un gruppo di giovani si sta formando sperando di poter creare a Lastra un gruppo di giovani democratici. Dopo, sempre il segretario, illustra i futuri appuntamenti ricordando in particolare che, come PD Lastra, parteciperemo alla manifestazione del 5 Novembre con un pullman.

Il tesoriere, Nello Ciletti, ha poi illustrato i conti  delle Feste democratiche informando che saranno riportati sul blog. Questo è un metodo che vogliamo perseguire: La trasparenza dei conti. Non abbiamo niente da nascondere e quindi i conti del PD di Lastra saranno  resi pubblici. (trovate i conti nella sezione “conti trasparenti”

Dopo è stata data la lettura del documento emerso, come annunciato nel maggio scorso, dagli incontri che l’esecutivo del Partito ha organizzato con l’amministrazione con la finalità di rilevare lo stato di attuazione del programma elettorale ed  individuare le priorità di realizzazione per  le opere ancora da realizzare.
Un’analisi della situazione che non ha potuto prescindere dalle mutate condizioni economiche rispetto a quelle in cui è stato redatto il programma elettorale. Il patto di stabilità infatti non permette al comune di spendere neppure i soldi che ha e non permette ulteriori indebitamenti.
Queste indicazioni saranno oggetto di confronto con le altre forze politiche che compongono la Giunta e saranno poi rese pubbliche, nelle forme che riterremo più opportune ed efficaci, condividendole con i nostri iscritti e sostenitori.


Assemblea del 1 Dicembre

Il presidente Bertelli introduce l’assemblea illustrando il mutato quadro politico e  manifesta soddisfazione per l’uscita dal governo di Berlusconi, ma non nasconde la preoccupazione per i momenti duri che ci aspettano, senza contare che le notizie che  si anticipano per nuove tasse e manovra sulle pensioni non sono per niente consolanti ( n.d.r. poi nei fatti sono state molto peggio delle previsioni). Dopo il presidente ha preso la parola il Segretario. Riportiamo una sintesi dell’intervento:
“ E’ un anno poco più che sono e vorrei ripercorrere brevemente il cammino fatto insieme.
         Manifestazione del  12 dicembre a Roma
         Voce del Verbo Tagliare
         Organizzato gazebi per il tesseramento e raccolte firme su  Berlusconi Dimettiti
8 Marzo - Festa delle Donne. Iniziativa circolo Cascine.
         Iniziative referendarie con -Gazebo ed serata con consiglieri regionali.
         Festa PD Metropolitana
         Festa PD Lastra
Manifestazione 5 Novembre
Occorre che per il prossimo anno questa attività possa essere meglio distribuita come responsabilità migliorando ulteriormente l’organizzazione  interna e  soprattutto implementando l’attività dei circoli.


I circoli
I circoli del PD hanno enormi potenzialità, che possiamo sostenere con pochi semplici sforzi, offrendo nuovi servizi, costruendo campagne di mobilitazione, innovando i nostri strumenti di comunicazione interna ed esterna.  Tutte cose che per vari motivi  in quest’anno sono state sotto tono.  Occorre rivitalizzare l’attività dei circoli  che devono essere il cuore pulsante del partito.
Occorre guardare a forme di partecipazione e militanza innovative, con unattenzione costantemente aperta alla società civile, dalle cui esperienze di impegno e mobilitazione potranno essere attinte decisive energie. Con un occhio la dove sono presenti le associazioni per creare occasioni di  incontro e discussione.
Il PD di Lastra nel contesto metropolitano
Il partito di Lastra a Signa non può rimanere isolato all’interno dei confini comunali.
Abbiamo in questo anno partecipato alle  iniziative e agli incontri promossi dal  PD Metropolitano  ma sarebbe opportuno che più persone partecipino a queste iniziative in particolare ai forum.
Comunicazione
Il Blog e la pagina Facebook sono costantemente aggiornati, ma ricordo che, nonostante l’importanza dei nuovi media, questi mezzi non sono l’unica forma di comunicazione.
Occorre curare anche il  “modo classico” di comunicazione cioè quella verbale. 
Giovani Democratici
Dopo la festa del PD  i  giovani continuano a  ritrovarsi e a discutere.
Adesso c’è il Cineforum e nel 2012 costituiremo il gruppo dei Giovani Democratici facendo un congresso.
Prossimi Appuntamenti
Il 12 Dicembre alle ore 21,00 al Circolo PD di Malmantile.
Scuola del Futuro e le idee del PD.
Incontro sul tema della scuola: Dalla riforma Gelmini  alle prospettive e idee del PD.  
Venerdì 16 Dicembre presso il circolo della Ginestra CENA di fine tesseramento.
Sarà l'occasione per chiudere il tesseramento del 2011 e per scambiarci gli auguri di  Natale.

Dopo  la relazione del segretario prende la parola Andrea Giorgio, responsabile per il PD metropolitano del Lavoro e segretario regionale dei giovani democratici, illustrando la  situazione politica e la posizione del Pd nazionale.

Dopo una breve resoconto del Sindaco sulla situazione della “Bretella”  si è aperto il dibattito.

Alcuni flash sulle questioni toccate nella discussione: chiedere con forza alla Giunta regionale di cambiare la legge elettorale,  fatta la moneta  unica occorre fare l’Europa politica,  il Pd deve sfruttare questo momento per discutere e trovare una  sintesi delel varie anime del partito, il berlusconismo non è finito, occorre che la manovra sia equa  e occorre fare attenzione alle pensioni,  il Pd dovrà impegnarsi per  veicolare il messaggio e le motivazioni sul sostegno al governo Monti e non sarà facile.

lunedì, dicembre 05, 2011

Una manovra per niente equa


La manovra appena presentata dal governo Monti non può considerasi equa, nonostante a più riprese il nuovo Presidente del Consiglio cerchi di definirla tale.

La manovra non presenta, almeno a prima vista, misure per la crescita economica o per un aumento dell’occupazione e non sembra “colpire” gli evasori, i veri “privilegiati” ed intoccabili di questo paese.
Non  chiede di più a chi ha di più e a coloro che in questi anni , nonostante la crisi , si sono arricchiti.
Una manovra che aumenta le tasse e tocca ancora una volta le pensioni non mi sembra molto innovativa. 
 E non toglie nessun “privilegio” alla classe politica.

Prima di ogni riflessioni occorre ricordare che in parlamento la maggioranza è ancora in mano al PDL e alla Lega e che PD, IDV e terzo polo non sono in grado, anche se ne avessero la volontà, di sostenere da soli questo governo.
Il PD poteva sfruttare la “caduta” di Berlusconi per andare ad elezioni anticipate e  provare a vincerle. Con conseguenze economiche disastrose per  il paese.

Bersani ha, secondo me giustamente, preferito la soluzione Monti, appoggiando un governo che sapeva non poteva essere di centro sinistra. Ha rischiato, in termini di consenso, per l’interesse del paese!

Adesso possiamo solo dire (sono parole di Franceschini): “avremmo fatto una manovra diversa. Avremmo voluto più attenzione per chi va in pensione, più detrazioni per la prima casa e meno riguardi per i grandi patrimoni e meno cautele per i capitali rientrati dall'estero".

Avremmo. Appunto… ma non possiamo farlo perché non abbiamo la maggioranza.

Adesso non ci resta che provare a rendere, se potremo, più equa la manovra con una consapevolezza: sarà difficile continuare a sostenere a lungo un governo che non cerchi davvero l’equità ma solo un assestamento dei conti per assecondare mercati ed Europa.

Ma la scelta è fatta; i risultati per il Pd potrebbero essere “disastrosi”. Questa scelta anche se ben spiegata ci costerà in termini elettorali con il rischio di dare una mano a PDL e Lega a rifarsi una “verginità”. Come se loro non fossero responsabili del disastro in cui ci troviamo, già ora a sentirli parlare sembrano essere da anni all’opposizione.
Sarà difficile convincere i nostri elettori che la scelta Monti era l’unica possibile per salvare dal baratro il paese se gli effetti sui "soliti noti" saranno così pesanti. 
Il PD, comunque la si veda,  si assume una grossa  responsabilità.

La manovra non mi piace. E’ iniqua e costerà al PD in termini elettorali.
C’è poco da essere contenti.

Stefano Calistri

venerdì, dicembre 02, 2011

Un altro PD è possibile

Lasciando da parte per un attimo lo spread e la difficile situazione economica e sociale che sta attraversando l’Italia, in questo mio intervento desidero soffermarmi su alcuni aspetti e speranze che ripongo nel Partito Democratico.
Sperando che nei prossimi mesi la situazione economica italiana ed europea  sia un po’ piu’ stabile e rosea, mi aspetto che il Partito Democratico faccia un balzo in avanti ed inizi a costruire quella piattaforma programmatica valida e credibile che abbia la presunzione di cambiare davvero questo paese, aprendo un ciclo politico di riformismo e cambiamento in vista delle elezioni politiche del 2013. Bisogna avere la forza e lo spirito di rompere l’idea dentro la quale l’Italia è attanagliata da più di mezzo secolo, ovvero che alla fine non cambia niente, che i difetti, i privilegi, i luoghi comuni, le raccomandazione nel mondo del lavoro, rimangono sempre tali dal dopoguerra ad oggi.

Il PD che sogno  deve avere il coraggio di combattere e rompere questi vincoli, che ancorano il paese e che la  portano inevitabilmente in una situazione di immobilismo ed  arretratezza  in determinati settori, fondamentali per lo sviluppo e l’innovazione.
Il PD presentandosi come forza riformatrice non può non tener conto di queste tematiche.
Tornando per un attimo alla piattaforma programmatica,dal mio punto di vista bisogna consolidare la  foto di Vasto,allo stesso tempo bisogna avere l’energia necessaria  per  poter ascoltare, confrontarsi ed  interloquire  con tutta   una serie di movimenti sociali e politici che in questo momento non sono legati strettamenti ai partiti tradizionali,  ma allo stesso tempo partecipano attivamente alla vita  politica italiana, penso ai movimenti referendari,rei di aver dato vita alle splendide vittorie referendarie dello scorso Giugno ,agli studenti, agli Indignados, ai Draghi Ribelli.

Se questo intervento fosse letto da uno dei dinosauri della nomenclatura del PD sarei frettolosamente  etichettato come un pericoloso militante del partito marxista leninista  italiano, penso invece che quest’ultime siano sfide importanti e che il  Partito Democratico debba avere il coraggio di caricarsi sulle spalle l’indignazione, la frustrazione le battaglie che portano avanti questi movimenti,non solo per un fine elettorale ma perché sulla carta è l’unica forza in grado di poter cambiare in positivo le loro aspettative e prospettive future.

Tra poche settimane si chiude il 2011, l’anno della fine del governo Berlusconi, mi aspetto che il 2012 sia l’anno del Partito Democratico, mi auguro che il Partito esca dalla palude e annunci che nel corso del 2012 si terranno le primarie di coalizione per indicare il candidato premier alle elezioni politiche del 2013. Data la situazione economica molto fragile sentir parlare di primarie puo’ sembrare folle, allo stesso tempo penso che  le primarie se fatte in una determinata maniera, rappresentano un momento straordinario di democrazia partecipativa per tutto il popolo democratico ed in particolar modo per i tanti  giovani come me  che hanno voglia di partecipare di confrontarsi, di sporcarsi le mani di colla attaccando i manifesti.                                                  
Le primarie rappresentano anche un momento di confronto tra idee, programmi, visioni politiche che possono arricchire e migliorare il partito. Concludendo con la parentesi delle primarie, un errore che non dobbiamo commettere mai più è quello delle lotte per bande, ovvero dopo aver decretato vincitori e vinti entrambi devono impugnare i remi della barca e remare nella stessa direzione, per lo stesso obbiettivo, per le congiure e i tatticismi tra correnti abbiamo già dato.
Un segnale che va in questa direzione arriva da Roma, l’attuale presidente della provincia Nicola Zingaretti  ha deciso che si adoperera’ in prima persona per le primarie romane che decreteranno nel corso del 2012 lo sfidante alla corsa per il sindaco della capitale nel 2013,è un segnale molto importante perché come per  quanto avvene  a Milano con Giuliano Pisapia, anche a Roma molto prima della naturale tornata elettorale si sta iniziando a costruire un’ alternativa valida e competente agli  occhi di tutto l’elettorato romano.                                                                                                           
E’ il nostro momento, il vento è a nostro favore, dispieghiamo  le vele.


Giulio Villani
Giovani Democratici Lastra a Signa

mercoledì, novembre 30, 2011

Cineforum Democratico organizzato dai nostri giovani

E' partito con il film "La Scuola" di Daniele Luchetti, il progetto "Cineforum Democratico" al Circolo L'Ulivo organizzato dai Giovani Democratici di Lastra a Signa!!


Ecco il programma dei film:

22 Dicembre ore 21.00 - "The Manchurian Candidate" di Jonathan Demme con Denzel Washington e Meryl Streep

12 Gennaio ore 21.00 - "The interpreter" di Sidney Pollack con Nicole Kidman e Sean Penn

26 Gennaio ore 21.00 - "Train De Vie" (in occasione delle Giornata della Memoria) di Radu Mihaileanu

9 Febbraio ore 21.00 - "Si può fare" di Giulio Mafredonia con Claudio Bisio e Anita Caprioli

23 Febbraio ore 21.00 - "Gran Torino" di e con Clint Eastwood


Partecipate numerosi!!! Vi aspettiamo al Circolo L'Ulivo (La Lanterna) in via Turati

venerdì, novembre 25, 2011

Nuovo project per la bretella Lastra a Signa - Prato


La Regione Toscana ha deciso di risolvere il contratto con Sit (Società Infrastrutture Toscana spa) per la realizzazione della bretella autostradale Lastra a Signa-Prato perché è divenuto troppo oneroso e rilancia con un nuovo project financing.

Il progetto va avanti. Questa almeno l’ intenzione della Regione che intende realizzare questa infrastruttura perchè “troppo importante per il territorio della Piana fiorentina e per la viabilità di Signa e Lastra a Signa”.
Queste le parole dell’assessore regionale alle infrastrutture Luca Ceccobao  che chiarisce la posizione della Regione Toscana in merito alla realizzazione del progetto per la bretella autostradale Lastra a Signa-Prato.

I tempi di realizzazione, come era prevedibile dopo quanto emerso dal consiglio comunale congiunto, si sono allungati.

Il progetto non viene abbandonato e la Regione sembra davvero  intenzionata a realizzare quest’opera.

Sarà compito dei partiti e delle amministrazioni “vigilare” perché questo progetto venga finalmente realizzato; un’altra presa in giro queste popolazioni non le sopporterebbero.
Intanto la prima promessa Ceccobao l'ha mantenuta: ci ha fatto sapere in 4 settimane  come si sarebbe evoluta la situazione.

Il prossimo passo è inserire nel bilancio della Regione i finanziamenti per questo progetto! 





giovedì, novembre 17, 2011

Non può esserci crescita senza equità



La svolta c'è stata e nelle parole del neo premier c'è passione civile e orgoglio italiano. 


Il PD sosterrà lo sforzo per l'emergenza, siamo pronti con proposte in ogni campo per dare una mano al governo: riforme istituzionali per dare efficienza alla democrazia rappresentativa.


"Non può esserci crescita senza equità, credo che sia l'unica condizione per rendere credibile un cambiamento".

Queste le parole del Segretario del PD Pier Luigi Bersani



sabato, novembre 12, 2011

E' FINITA!



Le piazze che lo osannavano e gli avevano consegnato  una schiacciante  maggioranza in parlamento non ci sono più.


Spontanee  feste in tutta Italia adesso inneggiano all'Italia libera da Berlusconi!


Fino alla fine  siamo rimasti  con il fiato sospeso ma adesso possiamo dire che il tempo di Berlusconi è FINITO!


Con la sua caduta  si chiude anche la  politica  dell'antiberlusconismo.
Adesso sta a Bersani e al PD dimostrare di  essere il partito su cui gli italiani possono contare per uscire dal pantano in cui  questo governo ci ha portato. 


Viva l'Italia e gli italiani!



venerdì, novembre 11, 2011

La politica, il PD, la Leopolda. Riflessioni di Massimo Lari


Sembra che il problema di molti sia quello “non voler morire comunista o democristiano”, oppure “berlusconiano”.
Vorrei che si capisse una volta per tutte che il problema non è questo.
Io dico semplicemente che non voglio morire, voglio vivere e per vivere e non morire dobbiamo darci una prospettiva, una speranza, dobbiamo ritrovare un sogno, non possiamo continuare a lamentarci e se vogliamo farlo dobbiamo essere semplici, lineari, chiari, responsabili, etici nel nostro fare quotidiano, nelle azioni che facciamo.
Il momento drammatico che stiamo vivendo impone di dover fare grandi cambiamenti, scelte difficili e dolorose e la politica non può che essere il fulcro di tutto questo, la politica deve però essere di esempio, non può fare finta di niente, come se quello che accade fuori non debba andare a toccare certi meccanismi, certe dinamiche che portano sempre e comunque ad un iniquo mantenimento di sacche di privilegio. Se la  politica non dà l’esempio si delegittima da sola.
Enrico Berlinguer nella famosa intervista a Scalfari diceva che “ Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi. Se questi elementi non ci sono, l’operazione non può riuscire”.
Aveva ragione, aveva tremendamente ragione.

Troppo spesso il mondo della politica appare come un mondo a parte, un mondo in cui si fanno ragionamenti incomprensibili ai non addetti ai lavori, un mondo autoreferenziale che pensa solo ad auto riprodursi ed auto tutelarsi.

Il Partito Democratico deve rappresentare il punto di rottura con tutto questo, deve essere quel contenitore, catalizzatore di idee, quel produttore di riformismo capace di cambiare tutto questo.

Troppo spesso però prevalgono logiche dettate dai giochi di forza di questo o quel capocorrente e le energie si sprecano per mediare, limare una parola, produrre documenti, linee di indirizzo fatte di equilibrismo ed opacità, frutto di un metodo che troppo spesso impedisce la discussione  negli organi preposti (penso alle varie assemblee quasi mai convocate) ma sposta le decisioni su tavoli diversi, dove  prevalgono dinamiche che perseguono l’interesse di un gruppo, di una corrente, di soggetti che portano solo autoreferenzialità.

Dobbiamo avere, dobbiamo darci una speranza, non possiamo continuare a giocare di rimessa, dobbiamo definire gli obiettivi, nel partito, nelle amministrazioni che governiamo, dobbiamo ritrovare un po’ d’entusiasmo, un po’ di fiducia in noi stessi e provare a muovere finalmente per primi, provare a mettersi in gioco.

Mai come adesso credo che chi ha capacità, che chi può portare qualcosa al bene comune, quella che è la parte migliore del nostro paese debba farsi carico dell’interesse generale e partecipare, partecipare alla vita pubblica.  
E il posto dove fare questo non può che essere il Partito Democratico, quel Partito Democratico veramente riformista in cui tutti noi  al momento della sua nascita  abbiamo creduto.

E’ il momento della responsabilità e chi ha capacità deve responsabilmente metterle a disposizione della cosa comune e il luogo in cui questo deve avvenire non può che essere il Partito Democratico, quel Partito Democratico che non può essere fatto di farisei che lanciano anatemi contro chiunque provi a dire, a fare qualcosa, ma che invece è attento, è capace di ascoltare, di dare voce a  quella maggioranza silenziosa che giorno dopo giorno manda avanti il paese, a quella maggioranza silenziosa che ha sempre pensato di poter essere utile a se stessa, alle proprie famiglie, alla società svolgendo il proprio lavoro con serietà, correttezza, eticità, creandosi magari una famiglia, mettendo al mondo dei figli, quella maggioranza silenziosa che non cerca qualcuno che dica di rappresentarla, ma che ha bisogno di qualcuno che scelga di ascoltarla, che non cerca qualcuno che le chieda di obbedire,  quella maggioranza silenziosa che vuole decidere con la propria testa, non in nome di un’ideologia, ma in base alle cose che ci si propone di fare e che si riesce a fare, magari non strabilianti, ma eque, magari non eclatanti, ma giuste.

Dobbiamo continuare sempre a muoverci in difesa dei deboli, degli emarginati, di quelli che non hanno voce, di quelli che sono vittima dell’ingiustizia, ma una domanda che continuo a farmi ogni volta che ci penso è chi sono oggi i deboli, gli emarginati, quelli che non hanno voce, quelli che sono vittime dell’ingiustizia, chi sono? E poi mi chiedo se davvero sono quelli che noi pensiamo o che storicamente abbiamo pensato che fossero? Quelli che storicamente noi abbiamo pensato di garantire, di aiutare,  mettendo in essere un sistema rigido di tutele, un sistema però non sufficientemente dinamico, che ha creato anche da una parte sacche di privilegio e dall’altra precarietà, sia nel mondo del lavoro così come nella società tutta. Un sistema che ha contribuito a creare precarietà e non flessibilità, staticità e non dinamismo, ingiustizia e non equità. Un sistema che ha ingessato la nostra società favorendo troppo spesso non il merito, ma la rendita.

Dalla Leopolda arrivano segnali importanti in tal senso, un confronto serio con la realtà.
I 100 punti sono proposte scaturite dal confronto delle idee, dal vissuto di esperienze concrete, di vita, di lavoro, dal quotidiano di chi i problemi li affronta sul campo.
In gran parte condivido i temi fondamentali individuati e le proposte elaborate per cambiare davvero le cose, il tutto esplicitato in un modo chiaro, diretto e comprensibile.
Penso alle proposte di riforma del mondo del lavoro  (chi mi conosce sa che non ho mai fatto segreto di condividere le proposte di legge relative alla flexsecurity), alle proposte di modifica del sistema previdenziale e del sistema di tassazione (tra cui l’abolizione dell’imposta più iniqua, l’Irap, che colpisce il lavoro, così come lo spostamento della tassazione dal reddito personale e delle imprese alla rendita), penso alle indispensabili riforme dello stato  (diminuzione dei parlamentari, ritorno ai collegi uninominali, abolizione vitalizi, e così via); penso alle proposte sulla giustizia che è un’altra fonte incredibile di iniquità sociale; le proposte per la cultura, la scuola, l’università e così via.
Proposte chiare, semplici, dirette, concrete.

Dalla Leopolda  arrivano segnali che portano, che ridanno una speranza e non possiamo non coglierli. Magari per qualcuno sono “fastidiosi”, ma dobbiamo comprendere che il Partito Democratico è capace di fare tutto questo, che il Partito Democratico ha queste potenzialità, perché la Leopolda non è un patrimonio di qualcun altro, ma nostro, del Partito Democratico, non dobbiamo averne paura, dobbiamo capire che Matteo Renzi non gioca contro il PD, ma gioca nel PD., per il PD. Non possiamo lasciare ad altri questo patrimonio.
Matteo è una voce che interpreta alcuni, molti cambiamenti necessari.
Adesso come non mai dobbiamo riuscire a trasmettere una speranza e questo non può essere fatto da chi per anni non è riuscito a farlo, c’è un momento in cui non basta avere idee che si pensa siano giuste ed eque, non basta, ci vuole chi riesca a trasmettere la speranza che quelle idee siano  realizzabili e non possono essere coloro che per decenni non sono riusciti a farlo.
C’è bisogno di una rottura, di un cambio di passo.

                                                                                                     Massimo Lari
                                                                                           Capogruppo PD Lastra a Signa

mercoledì, novembre 09, 2011

Capolinea?

La storia di Berlusconi  come capo del governo è arrivata al Capolinea? 

Sicuramente il berlusconismo continuerà per anni a lasciare la sua scia.

Adesso ci aspettano lunghe settimane, sperando che non diventino mesi,  dove sentiremo  ipotesi e contro ipotesi sui governi da fare, sulle elezioni  anticipate o sui governi tecnici.

Ma ancora Berlusconi non  si è dimesso.
L'ha promesso.
E' un passo avanti..... ma ancora rimane attaccato alla poltrona.

Ed il paese sprofonda sempre più! 

lunedì, novembre 07, 2011

Dimissioni. Storia di un accanimento terapeutico


Si dimette!!!! E’ la frase che ha echeggiato oggi in Italia e sul web….
Per un attimo ci hanno creduto anche le borse !
Ma ancora  il "nostro" capo del governo è ben saldo al suo posto e non si dimetterà …  vuole essere sfiduciato in parlamento. 

Vuole vedere in faccia chi lo  “tradirà”! 

Cosa succederà domani non è dato sapere.  Il Caimano è stato dato troppe volte per finito … ma poi  ne è sempre uscito vittorioso, malconcio, ma sempre in piedi.

Comunque finirà questa storia  è sempre più un accanimento terapeutico verso un governo che non è più in grado di dare segnali di vita.

domenica, novembre 06, 2011

Manifestazione 5 Novembre. Le foto.

Un grazie a tutti i partecipanti alla  manifestazione di Roma.


Manifestazione PD 5 Novembre - presenti

Manifestazione a Roma "Ricostruzione, in nome del popolo italiano". Presenti.
Bella giornata , un buon clima, tanta gente, tanti giovani. 
A questo punto il PD non è più un esperimento. Le prossime elezioni, e speriamo il prossimo governo, dovranno consolidare questa realtà. 
Non ci sono alternative a questo partito!



giovedì, novembre 03, 2011

Riflessioni post Leopolda di Luca Manetti


Caro Stefano,
raccolgo il Tuo invito a riflettere sul Big Bang. La Leopolda è un passaggio importante: i temi caldi per le sorti del nostro Paese non sono appannaggio solo dei professori universitari, dei grandi industriali e dei finanzieri, delle associazioni di categoria, dei sindacati e dei politici di professione, degli editori e delle TV, ma anche delle persone comuni, qualunque mestiere e professione facciano.
Ai convegni è bene sentire interventi autorevoli, ma sono necessari anche momenti di confronto con la realtà, che è molto complessa e varia. Questa è una ricchezza che il PD ha e non deve buttar via.
La Leopolda deve essere valorizzata, al di là del rotocalco delle presenze e delle assenze, più o meno annunciate.
I 100 punti non sono né un programma elettorale né uno slogan elettorale di Matteo Renzi, ma delle proposte frutto di un lavoro, di un confronto e di un sentire comune a molte persone: i temi affrontati ed i percorsi indicati in gran parte li condivido e mi pare che possano essere anche patrimonio di quel Partito Democratico, nella cui costruzione tutti ci siamo impegnati e che richiede ancora un grande sforzo comune dal quale non ci possiamo esimere.
Forse hanno ragione coloro che dicono che le proposte del “big bang” sono vecchie. Ammettiamolo pure, alcune (anzi, molte) sono datate, ma per esse il problema è il perché non sono state portate avanti. La risposta è più semplice di quello che si possa pensare, infatti una classe politica autoreferenziale, che pensa alla propria sopravvivenza, non è in grado né di condurre né di indurre cambiamenti.
E non lo dice Matteo Renzi, ma politologi di testata autorevolezza (Pasquino, fra i molti).

I contributi della Leopolda mi sembrano tutti significativi, ma alcuni secondo me pongono questioni davvero prioritarie:
1.            abbandono del bicameralismo perfetto, diminuendo i parlamentari e passando al Senato delle Regioni;
2.            ritorno ai collegi uninominali;
3.            abolizione dei vitalizi per i parlamentari ed i consiglieri regionali;
4.            abolizione delle Province, con possibilità di istituzione di enti intermedi a discrezione delle Regioni in aeree con più di 500.000 abitanti;
5.            accelerare sulle unioni di Comuni per raggiungere dimensioni minime di 5.000 abitanti;
6.            no al finanziamento pubblico dei partiti, ma rimborso elettorale delle spese con rendicontazione e con imposizione della democraticità nel funzionamento istituzionale dei partiti;
7.            nessun finanziamento alla stampa di partito;
8.            sindacati ed associazioni di categoria riprendano le funzioni di rappresentanza e non stiano sul mercato dei servizi con agevolazioni pubbliche e, comunque, in con concorrenza falsata con gli operatori del settore;
9.            separare il servizio pubblico RAI (finanziato con il canone) dalla televisione commerciale (finanziata solo con la pubblicità);
10.        governance della RAI affidata ad organo pubblico super partes;
11.        privatizzazione imprese pubbliche; privatizzazione municipalizzate e liberalizzazione dei servizi pubblici locali; alienazione di parte del patrimonio immobiliare dello Stato, imposta sui grandi patrimoni;
12.        parificare l’età pensionabile delle donne con quella degli uomini, con finestra unica di 63-67 anni per accedere al pensionamento con assegno proporzionato alla speranza di vita secondo coefficienti attuariali aggiornati annualmente, accelerare il passaggio al sistema contributivo per tutti, patto generazionale per l’eliminazione delle pensioni di anzianità e finanziamento per l’azzeramento dei contributi previdenziali per i giovani neo-assunti;
13.        Riduzione della pressione sul reddito personale e sulle imprese e accrescimento della pressione sugli immobili e sulle rendite finanziarie;
14.        abolizione dell’IRAP finanziata con il taglio ai sussidi alle imprese;
15.        procedure amministrative e giudiziarie per le crisi di impresa più efficienti e veloci che premiano gli imprenditori trasparenti;
16.        nessuno condono edilizio né fiscale, neppure travestito da scudo per il rimpatrio dei capitali;
17.        abolire gli ordini professionali superflui e ricondurre i rimanenti a una funzione di regolatori del mercato e non di protezione corporativa;
18.        dirigenti a termine nella PA;
19.        contratto di lavoro unico a tutele progressive che dia maggiori certezze ai giovani;
20.        passare dalla cassa integrazione, ordinaria e straordinaria, ad indennità di disoccupazione universali, applicabili anche ai dipendenti di piccole e medie imprese e improntati al criterio del welfare to work;
21.        sostenere i contratti aziendali che possano, quando le condizioni aziendali lo permettano, far crescere il salario e lo stipendio oltre quanto previsto dai contratti collettivi di lavoro;
22.        istituzione di un’agevolazione fiscale riservata all’assunzione delle donne e per un certo congruo numero di anni può portare a riallineare in alto la parità uomo donna sul piano del lavoro;
23.        introduzione di un patto di stabilità interno non derogabile sui parametri dei costi standard nella sanità;
24.        chiudere tutti gli ospedali con meno di 100 posti letto e che non abbiano un servizio di anestesia e rianimazione aperto 24 ore su 24;
25.        fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche;
26.        smaltimento in tempi veloci dell’arretrato giudiziario civile;
27.        obbligo di stipulazione di un mandato per l’avvocato che comprenda anche il preventivo per lo svolgimento dell’intero incarico, a prescindere dalla durata del procedimento;
28.        riduzione a 30 giorni della sospensione dell’attività giudiziaria e prevedere lo svolgimento delle udienze anche nel pomeriggio in maniera da accelerare i tempi della giustizia;
29.        accorpamento delle sezioni giudiziarie staccate;
30.        valutazione dell’attività dei magistrati e stipendio in parte collegato alla produttività;
31.        più raccolta differenziata;
32.        accesso a internet veloce per tutti attraverso investimenti sulla banda larga;
33.        investimento minimo in cultura dell’equivalente del 1 % del Pil italiano;
34.        defiscalizzare i contributi per la cultura;
35.        autonomia ai musei con royalties al ministero dei Beni Culturali;
36.        puntare su poche grandi opere che servono e soprattutto sulle tante piccole e medie opere delle quali il Paese ha davvero bisogno;
37.        istituzione degli “affitti di emancipazione” per i giovani che escono di casa;
38.        i laureati con 110 e lode e la media ponderata superiore al 28,5 ricevano un bonus di 2.000 euro da investire in formazione, in Italia o all’estero, in programmi di studio riconosciuti;
39.        introduzione di un contratto di lavoro per studenti universitari o di scuole di formazione, per un massimo di 32 ore al mese, con minimo salariale e assegnazione di crediti formativi;
40.        favorire le imprese che nascono da persone fisiche con meno di 40 anni;
41.        diritto di voto a 16 anni;
42.        selezionare i finanziamenti alle Università e darli solo a quelle meritevoli;
43.        introdurre nei concorsi della Pubblica Amministrazione criteri di valutazione dei titoli di studio legati all’effettiva qualità del percorso formativo dei candidati;
44.        rivedere le modalità di reclutamento e di retribuzione degli insegnanti, sulla base di criteri legati alla competenza e al merito;
45.        razionalizzare la formazione ed eliminare quella fatta solo a vantaggio dei formatori;
46.        promozione degli e-book ed e-readers gratuiti per gli studenti;
47.        introduzione del quoziente familiare;
48.        detrazione delle spese familiari;
49.        pieno riconoscimento per legge alla coppia di fatto;
50.        determinare un vantaggio per la famiglia che accoglie i figli dal secondo in poi;
51.        chi nasce in Italia è italiano;
52.        aprire le porte alle competenze ed indirizzare e favorire l’immigrazione;
53.        permesso di soggiorno veloce;
54.        il 5 per mille al volontariato per legge;
55.        tassare le transazioni finanziarie per sostenere le organizzazioni no profit;
56.        riattivazione del servizio civile obbligatorio per un tempo ragionevole (3 – 6);
57.        affidamento temporaneo dei beni sequestrati in attesa della confisca definitiva a soggetti sociali, incentivo alla trasformazione in cooperativa e sostengo in fase di start up.

Mi fermo qui, ma su tutte le 100 proposte si potrebbe discutere.
In conclusione non mi pare di essere di fronte a proposte di destra, anzi mi sembra che ci sia molta sinistra, se e nella misura in cui sinistra significhi progresso e non conservazione.
W il PD.

Luca Manetti
Ass. Urbanistica Comune di Lastra a Signa