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giovedì, marzo 29, 2012

Conferenza Programmatica Metropolitana, FirenzePages



Venerdì 30 e Sabato 31 Marzo 2012  si terrà la   Conferenza Programmatica  del Partito Democratico metropolitano di Firenze. Un lavoro iniziato diverse settimane fa  e che trova il compimento in queste giornate  intense. Sul sito ufficiale  http://www.firenzepages.it/ potete trovare i contributi inviati  da amministratori e semplici iscritti su tanti temi importanti per il nostro paese e per il nostro partito.

FirenzePages


Per raggiungere La Limonaia di Villa Strozzi Via Pisana 77 Firenze visita la pagina del sito www.firenzepages.it/la-limonaia e avrai tutte le informazioni necessarie.


venerdì, marzo 23, 2012

Il coraggio dei giovani


Riportiamo di seguito l'introduzione fatta da Giulio Villani all'ultimo incontro dei giovani democratici di Lastra a Signa.  I giovani democratici di Lastra non hanno ancora un proprio Blog  per cui li ospitiamo volentieri in questo spazio.


Voglio iniziare questo mio discorso introduttivo con un messaggio di speranza per le sfide che ci attendono nel breve e nel lungo periodo, insieme dobbiamo avere il coraggio di intraprendere un ciclo riformista di azione, i conservatori, le destre italiane ed europee hanno giocato le loro carte,ora tocca a noi. Dobbiamo capovolgere e presentare nel nostro paese e nel resto d’Europa un modello di politica diametralmente opposto da quello che abbiamo conosciuto negli ultimi anni con i governi di destra. Dobbiamo riaccendere la speranza per un’Europa diversa da quella che abbiamo visto in azione negli ultimi anni,meno egoista meno autoritaria,che non abbia paura del futuro e delle problematiche che ha di fronte.

Dopo aver lanciato questo messaggio,desidero soffermarmi un attimo sulle vicende della politica italiana. Negli ultimi mesi l’apprezzamento nei confronti dell’esecutivo presieduto dal Professore Mario Monti è cresciuto notevolmente (n.d.r questa introduzione è stata preparata prima della vicenda sull'articolo 18) , sicuramente questo governo è composto da personalita’ competenti ed apprezzate sia in Italia che in Europa, questo governo in un attimo ci ha fatto dimenticare degli atteggiamenti e delle dichiarazioni di alcuni esponenti del precedente governo,i quali spesso e volentieri hanno messo in cattiva luce l’immagine dell’Italia all’estero. Il governo Monti fin dai primi giorni dal suo insediamento ha dato l’impressione a tutta l’opinione pubblica nazionale ed internazione di essere preparato e rapido nell’azione di governo, di avere la forza di prendere decisioni forti e talvolta impopolari (Riforma sistema previdenziale) cosa che è mancata invece al governo Berlusconi, infatti l’agenda politica italiana degli ultimi anni si è imbarbarita notevolmente,l’azione politica era lontana dalle esigenze dei cittadini italiani; di conseguenza settimana dopo settimana mese dopo mese, la credibilita’ del governo Berlusconi stava scendendo inesorabilmente portando L’Italia verso il baratro. La politica italiana,ed in particolar modo tutta l’aria del centrosinistra non deve stare a guardare anzi deve compattarsi, deve tornare a bussare alle porte di ogni casa italiana,deve avere il coraggio di orientare l’Italia verso un disegno riformista, penso che questo è un paese giovane, pero’ nella sua giovane innocenza porta con se ancora troppi luoghi comuni, troppa diseguaglianza,troppa precarieta’,troppe ingiustizie,la costante certezza che non cambi mai niente,per cui tutto rimane sempre come prima.Dal mio punto di vista, in passato abbiamo avuto un ‘occasione politica per poter colmare queste falle,quell’occasione si è chiamata ULIVO,quella coalizione nata a meta’ degli anni 90’ fu in grado di mettere insieme in un‘unica coalizione le principali culture riformiste: la socialdemocratica,la cattolica-democratica e la liberal-democratica. Sulla carta questa coalizione aveva tutte le caratteristiche per poter portare l’Italia fuori dal pantano,purtroppo dopo la vittoria alle elezioni politiche del 1996,la stagione dell’Ulivo non decollo’ nella maniera in cui tutti noi ci saremmo aspettati ,fu un occasione persa; anche se non vanno dimenticati alcuni ottimi risultati quali l’ingresso nella moneta unica,la riduzione dell’inflazione,la spinta alla crescita economica. 
Guardando a quella esperienza pero’ non dobbiamo piangergi addosso,l’attuale segretario del Partito Democratico Pierlugi Bersani in passato ha dichiarato di volere ricostruire il cantiere dell’ULIVO. Il segretario in questa sua volonta’ politica ha tutto il mio appoggio e penso di tanti altri militanti,in quanto a distanza di molti anni dobbiamo fare tesoro di quello che di buono ci ha lasciato quell’esperienza,stando attenti a non ricommettere gli errori di un tempo anche perchè ,lasciare nuovamente l’Italia in mano alla destra che abbiamo conosciuto negli ultimi anni sarebbe qualcosa di imperdonabile alla luce dei disastri che hanno commesso da un punto di vista economico,culturale e sociale.In questo momento di forte scoramento tra la politica e la societa’ italiana,la speranza che ripongo nella politica nel senso piu’ nobile del termine,mi è resa ancor piu’ viva dopo la lettura di un libro,”Il Sogno spezzato” di Walter Veltroni.Il libro racchiude le idee,i pensieri,i testi di Robert Kennedy politico statunitense ( Morto in seguito ad un attentato subito all’interno di un Hotel a Los Angeles dove si era recato per festeggiare la vittoria conseguita alle primarie in California) fratello minore di John Fitzgerald Kennedy, (35° Presidente degli Stati Uniti). Dai discorsi politici che Robert Kennedy teneva,si puo’ ricavarne una profonda intelligenza,una profonda umanita’,una profonda caratura politica,la costante ricerca di dare attraverso la politica un orizzonte per la societa’. Il messaggio che Robert Kennedy voleva mandarci attraverso i suoi discorsi,è che la politica anche nelle tematiche piu’ difficile e complicate non deve mai perdere la speranza di proporsi come mezzo per risolvere questi problemi,perché solo con una politica con la P maiuscola certe tematiche possono essere affrontate e risolte. Di politici come i fratelli Kennedy ne avrebbe bisogno forse l’Europa, perché la crisi che stiamo vivendo è si di matrice economica, però è anche una crisi politica perché negli ultimi decenni in Europa in entrambi gli schieramenti sono mancate personalita’ in grado di capire e interpretare i cambiamenti e i processi che hanno investito il vecchio continente e tutto il mondo.

lunedì, marzo 12, 2012

La crisi economica e il governo Monti

La crisi economica e il governo  Monti, ne parliamo al cricolo di Tripetetolo mercoledì 14 marzo alle ore 21,00
Con  l'aiuto di un professore universitario: ALESSANDRO PETRETTO Docente di Scienza delle Finanze  della Facoltà di Economia di Firenze, cercheremo di capire qualcosa di più sulla crisi economica e sul modello economico che ci ha portato a questa crisi.




mercoledì, marzo 07, 2012

La posizione del PD sui comuni


Riportiamo il documento  presente sul sito del PD  NazionaleUn documento non semplicissimo alla lettura ma che fa capire  che il 2012 si  presenta  per i comuni ( e quindi per i cittadini)  come un anno molto duro.  L'idea poi che  i Comuni  possano incrementare le proprie entrate con l'imu è del tutto falsa e forviante  poiché i comuni non avranno benefici   da questa  nuova tassa che serve a ridurre il  debito dello stato e non ad incrementare la capacità di investimento dei  comuni.



Situazione
I Comuni spendono circa 70 miliardi di euro l’anno. Per le entrate possono contare su circa 68 miliardi di euro (dato 2009), dei quali il 54% di risorse proprie. Questa quota aumenterà nel 2012 con l’introduzione dell’IMU sulla prima casa (+ 3,2 miliardi) e con la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio (- 3,45 miliardi). Lo stock di debito dei Comuni ammonta dunque a 48 miliardi di euro.
Nonostante la riduzione del debito previsto nella manovra e le regole del Patto di stabilità interno, che stanno provocando una forte contrazione degli investimenti e una tenuta della spesa corrente, si prevede comunque che tutti i Comuni nel 2011 avranno un saldo finanziario positivo.
Nelle casse degli Enti locali, secondo una stima fatta al 31 dicembre 2011, ci sono 11 miliardi di euro: soldi che potrebbero essere più utilmente impiegati per pagare le imprese creditrici, visto che nella gran parte si tratta, infatti, di debiti commerciali proprio verso queste ultime.
Inoltre, non bisogna sottovalutare che la grave contrazione delle risorse per il welfare pregiudica la possibilità per i Comuni di continuare a svolgere politiche di coesione sociale e limita la capacità degli stessi di far fronte al crescente bisogno di sostegno. Basta leggere i dati: l’azzeramento del fondo per la non autosufficienza e la riduzione del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali passa da 670,8 milioni di euro del 2008 a 178,5 nel 2011, il Fondo per la famiglia da 197 milioni a 100 e il Fondo Sostegno Affitti da 205,6 a 32,9 milioni di euro.

Cosa chiedono i Comuni
I Comuni chiedono una revisione del Patto di stabilità, che così com’è non garantisce una efficace azione di contenimento della spesa corrente e blocca di fatto non solo i pagamenti ma gli stessi investimenti. Dal 2004 ad oggi la riduzione di questi si aggira sul 18%.
Nel 2012, se le cose non cambieranno, ci sarà un’ulteriore stretta poiché è lievitata la spesa per interventi dovuti ad esempio all’emergenza neve, alla messa in sicurezza di edifici pubblici, ecc.
La richiesta degli Enti locali è dunque quella di scrivere un nuovo Patto per lo sviluppo e di crescita in questi anni dimenticati. La stessa sfida della competizione territoriale con gli altri paesi europei, basata sulla modernizzazione ed innovazione delle comunità locali, non può essere compiuta dagli Enti locali con le regole attuali. Interventi importanti come quelli delle Smart Cities, che riguardano realtà importanti come Milano e Torino, non possono essere affrontati se non si introducono regole diverse. La proposta minima è allora quella di escludere dal computo del Patto di stabilità le spese sostenute per il maltempo eccezionale di quest’inverno, per la edilizia scolastica, per il riassetto idrogeologico. Sul lato delle entrate i Comuni chiedono di rendere l’IMU maggiormente flessibile e di lasciare nelle casse dell’amministrazione il 70% del gettito (a fronte del 50% previsto a legislazione vigente). Per compensare questa minore entrata per le casse statali, si potrebbe operare una riduzione equivalente del fondo sperimentale di riequilibrio, ovvero del trasferimento ai Comuni di altri tributi immobiliari.
In termini assoluti, tale contributo porterebbe ad un aumento della quota IMU di competenza dei Comuni da 12,2 a 15,8 miliardi di euro su scala nazionale. In corrispondenza di tale aumento del gettito tributario diretto diminuirebbe di pari importo il fondo di riequilibrio, dai 6,8 miliardi previsti per il 2012 a 3,6 miliardi di euro.
In corrispondenza di questo riassetto, dovrebbero inoltre essere assicurati ulteriori aggiustamenti finalizzati a regolare la ripartizione delle risorse con particolare riguardo ai Comuni sottodotati di base imponibile utilizzando le eccedenze di gettito. Con questa operazione circa 800 Comuni non avrebbero più diritto alla distribuzione del fondo sperimentale di riequilibrio e molti altri avrebbero delle quote molto ridotte.
Gli Enti locali con un saldo finanziario in pareggio che non accedono al fondo perequativo vanno considerati esclusi dall’applicazione della manovra di miglioramento dei saldi e devono avere come obiettivo di saldo il pareggio in termini di competenza mista.

Come gestire la spesa
Sul lato della spesa, consapevoli della necessità di una azione incentrata sul rigore e la crescita, si propongono tre direttrici: - Introdurre la regola finanziaria del pareggio di bilancio per i Comuni che finanziano la spesa solo con entrate proprie.
Eliminare tutti i vincoli gestionali ed organizzativi che limitano l’autonomia dell’amministrazione e che non hanno alcun effetto sui saldi di finanza pubblica.
- Prevedere forme di esternalizzazione della spesa che non alterano lo stock di debito, il saldo netto da finanziare ed il rapporto fra deficit e PIL.
Considerato che i Comuni si impegnano a rispettare comunque gli obiettivi del Patto di stabilità assegnati, si ritiene necessario eliminare le norme che bloccano la copertura del turn over, quelle che limitano la capacità di rinnovo dei contratti a tempo determinato e quelle che impongono il raggiungimento di micro obiettivi qualitativi e tutte le norme che confliggono con l’autonomia organizzativa del Comune.
Andrebbero ridefiniti anche i compiti e le funzioni di controllo e di indirizzo dellaCorte dei Conti. Troppi sono i terreni su cui la Corte può esercitare una propria discrezionalità, a partire dalla individuazione senza criteri dei meccanismi elusivi del Patto, che portano la stessa a scrivere piuttosto che a interpretare ed applicare le leggi.
Per i piccoli Comuni, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, l’introduzione del Patto di stabilità con queste regole significa rendere praticamente impossibile la vita amministrativa quotidiana anche in considerazione della maggiore rigidità che caratterizza il loro bilancio.
L’obiettivo dovrebbe essere lo stralcio di questa norma o, quantomeno, l’applicazione del Patto con regole semplificate .
Sulla gestione associata, prevista già per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, è importante eliminare ogni differenziazione tra i Comuni al di sopra e al di sotto dei 1.000 abitanti e lasciare l’autonomia di scelta tra l’Unione ai sensi del TUEL, o comunità montana in Lombardia, e prevedere una premialità, come la fiscalità di vantaggio.
Resta poi il tema del Patto di stabilità territoriale. Qui esistono diverse contrarietà a livello nazionale anche all’interno dell’ANCI. Se infatti alcuni vedono in modo negativo il fatto che le Regioni assumano un ruolo di regia nella gestione della finanza pubblica, altri pensano sia necessario insistervi soprattutto in un logica federalista che non può essere accantonata come parentesi da abbandonare in fretta.

Rispetto alla terza direttrice si propongono le seguenti azioni immediatamente praticabili:

1. Sblocco dei pagamenti dei debiti commerciali.
- Sostenere l’acquisto (attraverso un fondo ad hoc della Cassa Depositi e Prestiti) da parte della banche dei debiti commerciali dei Comuni. La banca compra il debito dell’amministrazione e paga l’impresa. L’ente pubblico certifica il debito e paga la banca con una scadenza allungata. In entrambe i casi siamo in presenza di un debito già contabilizzato nel bilancio del Comune.
- Riproporre la norma già in vigore per l’anno 2005 e autorizzare la Cassa Depositi e Prestiti ad anticipare i pagamenti alle imprese. Il Comune può stipulare un nuovo mutuo, oppure conferire alla Cassa la liquidità necessaria a far fronte al pagamento, oppure conferire un immobile o un valore mobiliare.
- Proporre lo sblocco di una percentuale dei residui passivi dei Comuni al di fuori del Patto

2. Incentivare nuovi investimenti.
- Prevedere che i Comuni possano conferire beni immobili o partecipazioni azionarie di aziende solide alla Cassa Depositi e Prestiti o ad altro soggetto giuridico che abbia le stesse caratteristiche in cambio di contanti, oppure in cambio di quote di un fondo che gli enti locali possono dismettere, oppure in cambio di opere pubbliche realizzate da imprese private individuate dall’amministrazione e pagate dalla CDP o da altro soggetto giuridico equivalente

domenica, marzo 04, 2012

Eletto il nuovo segretario dei GD di Lastra




Oggi si è svolto il 2° congresso dei GD democratici a Lastra a Signa, Duccio Zingoni è stato eletto  nuovo segretario e  Federico Borgioli suo vice.
Duccio sostituisce il Matteo Gorini segretario uscente.







Ecco il documento presentato al congresso.


4 Marzo 2012, Lastra a Signa.
Viviamo in un periodo di profondi cambiamenti, sia a livello nazionale, che a livello internazionale. 
Dal tracollo finanziario mondiale, che ha sovvertito il modo di pensare l'economia, fino agli sconvolgimenti politici che hanno caratterizzato i paesi del mondo arabo, e non solo, ci stiamo affacciando su un nuovo orizzonte pieno di incertezze, chimere e speranze. 
La nostra generazione ha assistito direttamente ad una rivoluzione nel campo della comunicazione, grazie a strumenti sempre più all'avanguardia e a tecnologie in continuo sviluppo. 
Nell'ultimo decennio l'avvento di internet ci ha permesso di essere in contatto con chiunque in qualunque luogo e in qualsiasi momento. 
Molti ci vedono come una generazione imprigionata in casa, cosi impegnata ad assecondare le moderne tecnologie fino a non rendersi conto di perdere qualcosa di importante, ovvero il contatto umano. 
Noi non la pensiamo cosi, affacciandosi dentro alla nostra realtà, si nota come la tecnologia sia solo uno strumento per esprimere noi stessi. 
Lo stare insieme per noi giovani è fondamentale, per questo sosteniamo che la giovanile del partito democratico sia un luogo utile per esternare le proprie idee, e talvolta rivederle, nonché un mezzo per riuscire a fare qualcosa di concreto per la nostra città e per il nostro paese tutto questo anche grazie anche a internet, e ai mezzi di comunicazione moderni quali i social network, pensiamo che essa possa rappresentare una degna speranza per il nostro futuro e un crogiolo di idee, nella quale poterci confrontare e migliorare da un punto di vista personale e sociale, perché in fondo è questo che dobbiamo fare, progredire: “l'uomo è un animale sociale”.
Ormai da anni viviamo in un paese in cui parole come meritocrazia, legalità e giustizia sociale sono desuete, e il ruolo assunto da noi giovani diventa di fondamentale importanza, per dare nuovo slancio e nuova linfa vitale a quella cosa che sembra apparentemente cosi distante dal quotidiano, ma che in realtà ci colpisce ogni giorno, chiamata politica.
Ci siamo posti una domanda, ma noi giovani come ci vediamo? Siamo stati etichettati come fannulloni e mammoni, ma è veramente cosi?  La stragrande maggioranza di noi vorrebbe veramente vedere un paese nuovo, lontano dalle vecchie abitudini di una classe politica troppo impegnata a pensare ai propri tornaconti piuttosto che al bene della comunità.
E nonostante le condizioni in cui ci siamo incolpevolmente trovati siamo comunque molto fiduciosi in un futuro che ci appartiene e che dobbiamo plasmare grazie alle nostre capacità e ai nostri sogni.
Da un po di tempo, nella comunità Lastrigiana, noi giovani ci incontriamo per discutere di tematiche riguardanti la scuola, il lavoro, l'attualità ed altri argomenti. 
Parlando spesso dei nostri errori e delle nostre aspettative future ci stiamo avvicinando alla politica locale, con interesse e partecipazione, anche se spesso ci sono stati dei dibatti accesi, essi sono serviti per farci crescere ed affiatarci. Speriamo che la nostra presenza sul territorio sia importante per le persone ma soprattutto per i ragazzi, in modo che si avvicinino alla politica, e che possano portare il loro contributo.
Per far questo crediamo che sia utile impegnarci nell'organizzare eventi.
Ci siamo incontrati per parlare di un tema a noi molto vicino: la scuola, è stato un successo e questo ci spinge a pensare di riproporre iniziative come questa, che trattano di argomenti per noi importanti, quali l'economia, il lavoro giovanile e precario, le risorse rinnovabili, e molti altri. Abbiamo anche fatto incontri con assessori e funzionari pubblici, che ci hanno aiutato a capire le dinamiche e il funzionamento della macchina organizzativa comunale, la volontà è quella di continuare, grazie a nuovi contributi, ad arricchirci sotto questo aspetto. Un altro punto è quello che riguarda la festa democratica, uno strumento che ci ha permesso di conoscerci lo scorso anno, e che nel futuro sarà una grande opportunità di coesione, pur rimanendo un momento importante per il partito e per tutti noi, per avere un contatto diretto con la gente, in modo tale da ascoltare le loro idee ed aiutarli ad avvicinarsi agli organi comunali. Il nostro non è solo un movimento ma è un progetto che può durare nel tempo, fondato sia sulle persone che su idea di gruppo e di coesione, idea che ci spingerà verso il futuro.
GD Lastra a Signa

sabato, marzo 03, 2012

Giovani democratici


Con il congresso che si svolgerà domani, Domenica 4 Marzo alle ore 17 presso il Circolo di Tripetetolo,  si formalizza la nascita anche a Lastra a Signa dei Giovani Democratici.

Un gruppo di giovani che interessati alla politica in questi mesi si è  ritrovato discutendo ed aiutando il partito in molti eventi (le feste democratiche e l'incontro sulla scuola del circolo di Malmantile solo per ricordarne alcuni).

In un momento in cui la politica, soprattutto i partiti, stanno attraversando  una profonda crisi  vedere tanto entusiasmo e voglia di spendersi per il bene comune riempie il cuore e fa ben sperare per il futuro di questo paese e per il nostro territorio.

Di seguito a questo post riporto alcuni stralci del documento che i GD presenteranno domani.  Già da queste poche righe si respira aria nuova e speranza per il futuro.

E' proprio quello che ci vuole! 

Da parte mia  e del Partito  che rappresento  un grandissimo grazie ed un  in bocca al lupo.
Insieme cambieremo questo paese .

Stefano Calistri

      


"Molti ci vedono come una generazione imprigionata in casa, cosi impegnata ad assecondare le moderne tecnologie fino a non rendersi conto di perdere qualcosa di importante, ovvero il contatto umano, ovvero la vita.
Noi non la pensiamo cosi, affacciandosi dentro alla nostra realtà, si nota come la tecnologia sia solo uno strumento per esprimere noi stessi.
Lo stare insieme per noi giovani è fondamentale, per questo pensiamo che la giovanile del partito democratico sia un luogo utile per esternare le proprie idee, talvolta rivederle, nonché un mezzo per riuscire a fare qualcosa di concreto per la nostra città e per il nostro paese.

Ormai da anni viviamo in un paese in cui parole come meritocrazia, legalità e giustizia sociale sono desuete, e il ruolo assunto da noi giovani diventa di fondamentale importanza, per dare nuovo slancio e nuova linfa vitale a quella cosa che sembra apparentemente cosi distante dal quotidiano, ma che in realtà ci colpisce ogni giorno, chiamata politica.

La stragrande maggioranza di noi vorrebbe veramente vedere un paese nuovo, lontano dalle vecchie abitudini di una classe politica troppo impegnata a pensare ai propri tornaconti piuttosto che al bene della comunità.
E nonostante le condizioni in cui ci siamo incolpevolmente trovati siamo comunque molto fiduciosi in un futuro che ci appartiene e che dobbiamo plasmare grazie alle nostre capacità e ai nostri sogni.

Da un po’ di tempo, nella comunità Lastrigiana, noi giovani ci incontriamo per discutere di tematiche riguardanti la politica, la scuola, il lavoro ed altri argomenti. Parlando spesso dei nostri errori, delle nostre aspettative future ci stiamo avvicinando alla politica locale, con interesse e partecipazione. Spesso ci sono stati dei dibatti accesi, ma che sono serviti per farci crescere e per affiatarci.

Speriamo che la nostra presenza sul territorio sia importante per le persone ma soprattutto per i ragazzi, in modo che si avvicinino alla politica, perché ognuno possa portare il suo contributo nell'interesse di tutti "