martedì, giugno 26, 2012

PROGRAMMA FESTA DEMOCRATICA 2012



5 - 6 - 7 - 8 Luglio 2012  
 FESTA DEMOCRATICA LASTRA  A SIGNA


Dopo la bella esperienza dello scorso anno  il Partito Democratico di Lastra, con il supporto dei Giovani Democratici, organizza  dal 5 all’8 Luglio 2012 al Circolo “Le due Strade” a Tripetetolo la Festa Democratica del PD di Lastra a Signa.
Sarà un occasione per stare insieme, scambiarci opinioni e divertirsi, dibattere e approfondire temi che speriamo siano interessanti. Simpatizzanti, militanti, elettori e amministratori avranno un luogo per conoscersi meglio.
Tra gli appuntamenti  politici segnaliamo la presenza di Tiziano Treu  (ex Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale) nell’incontro  Il Lavoro e le nuove prospettive.
Per tutta la durata della festa  funzionerà la  pizzeria di Tripetetolo.


Programma  della Festa

Giovedì 5 Luglio
Ore 18.30  Apertura festa
I Giovani Democratici  a confronto con  i responsabili
del Progetto Giovanisi della Regione Toscana
ore 21,30  Dibattito: Fare politica ..... durante l’antipolitica
Vittorio Bugli  Capogruppo  PD  in Consiglio Regionale
Carlo Nannetti  Sindaco di Lastra a Signa
Andrea Giorgio Segretario Regionale  GD Toscana
Antonio Floridia  Resp.  Osservatorio elettorale Regione Toscana

Venerdì 6 Luglio
ore 18,00  Il Lavoro e le nuove prospettive
ne parliamo con  Tiziano Treu
Coordina  l’incontro
Stefano Calistri Segretario Pd di Lastra a Signa
ore 21,15   Esibizione di giovani Band locali

Sabato  7 Luglio
ore 19,00  incontro: La comunicazione politica ai tempi dei  Social Network
Pietro Marinesi Resp comunicazione PD Lastra a Signa
ore 21,00  Serata di Liscio

Domenica  8 Luglio
ore  18,30 La segreteria metropolitana del Pd incontra il partito di Lastra
ore 21,15  Serata danzante con Mauro.



domenica, giugno 24, 2012

Verso il 2014?

Qualche settimana fa è apparso su Metropoli un articolo sul futuro Sindaco di Lastra a Signa.
Riporto qui la mia risposta,  apparsa  su metropoli tra le lettere al Direttore, al quale aggiungo una brevissima riflessione.

Se penso ai temi dell'ultima Festa Democratica di Lastra del settembre 2011, alle raccolte di firme anti Berlusconi, ai temi della politica  italiana di allora,  mi sembrano passati anni.
Invece sono passati solo dei mesi.
Non c'è più Berlusconi, c'è Monti sostenuto dai voti del PD, del PDL e dell'UDC....
Il movimento 5 Stelle  era una realtà relegata alla rete e adesso  è una realtà  che ha  il Sindaco di una città come Parma e i sondaggi  lo danno come il secondo partito  del paese! 
Il PDL, meno di un anno fa era il primo partito  con un 'ampissima maggioranza in parlamento...adesso non sappiamo in cosa si trasformerà....
Chi poteva prevedere un futuro politico così a settembre dello scorso anno? 
Il 2014  è  "politicamente"  lontano... occorre concentrarsi sui problemi  della popolazione e cercare di  dare risposte.
Per pensare al futuro Sindaco ancora c'è tempo....     


Il testo della mia risposta all'articolo apparso su metropoli (che trovate in fondo a questo post).


Ho letto con un sorriso l'articolo del "dopo Nannetti" apparso sul vostro giornale di venerdì 8 giugno. Nessun "addetto ai Lavori", come li avete definiti voi nell'articolo, si è ancora pronunciato perché ancora non c'è niente da comunicare in merito a questo argomento.
Prima del 2014 ci sono ancora molti mesi, molti atti e tante cose importati da fare a Lastra a Signa ed è importante che il Partito Democratico sia concentrato a sostenere ed a stimolare l'amministrazione in questo compito difficile. Abbiamo appena approvato in Consiglio il Bilancio preventivo 2012 che contiene ancora tagli, così come necessario per tenere i conti in ordine nel presente e per il futuro delle casse comunali, cercando di non toccare i servizi alla persona, lasciando tra le altre cose invariata l'aliquota irpef.  Scelte importanti che creano comunque effetti sulla popolazione sulla quale non mancano discussioni interne ma che non inficiano il sostegno all'amministrazione. Discussioni e sostegno che richiedono energie e tempo (non siamo amministratori e/o politici a tempo pieno) che in questa fase non vogliamo distogliere trattando argomenti che non sono urgenti. Capisco che la ricerca di notizie sul potenziale prossimo Sindaco sia interessante e rientra nel gioco delle parti. Sarà  difficile tenere a freno nei prossimi mesi l'appetito di giornali e dei cittadini su questo argomento ma saranno gli organi del partito per primi ad avviare questa discussione partendo dalle modalità con cui decideremo di operare questa importante scelta. Ad oggi questa discussione non è iniziata e qualsiasi nome viene accreditato come prossimo Sindaco non è frutto di una discussione interna al partito. Alla Lastra il Partito Democratico ha bravi amministratori e 10 consiglieri comunali, fra cui molti giovani, e non avrà difficoltà trovare una persona adatta a ricoprire il ruolo di Sindaco, senza dimenticare che ci sono anche le altre forze politiche che dovranno apportare il proprio contributo per questa scelta!
Da qui al 2014 ci sono molti eventi di carattere nazionale e molte varianti i cui effetti non possiamo, ad oggi, prevedere. Non sappiamo come si evolverà a situazione economica, se l'onda di antipolitica nel paese continuerà ad evolversi, come e da chi verrà  governata l'Italia dopo le elezioni del 2013.
Troppe varianti che ci inducono a pensare che sia opportuno fare un passo alla volta ed il prossimo passo per il PD della Lastra saà  l'approvazione del consuntivo 2011, poi l'organizzazione della Festa dal 5 all'8 Luglio a Tripetetolo e così via!

Per la scelta del futuro Sindaco di Lastra a Signa c'è tempo.

Stefano Calistri 
Segretario unione comunale PD Lastra a Signa.



















sds

lunedì, giugno 11, 2012

Patto progressisti e democratici per l'Italia.


Con la direzione nazionale del PD dello scorso 8 giugno si apre un periodo abbastanza intenso per il nostro partito. E' presto per valutare gli effetti che questo avrà sui territori, soprattutto sul nostro, così  direttamente influenzato dalla presenza del Sindaco di Firenze come possibile candidato alle ormai sicure primarie.  Aspettimo il 6 luglio per vedere cosa deciderà l'assemblea nazionale e per vedere  poi chi saranno i candidati. 
Spero solo che queste primarie siano un momento di confronto tra  cittadini e il partito per riaffermare che  fare buona politica nell'interesse del paese si può e che il partito democratico ha tutte la potenzialità per  cambiare questo paese!

Stefano Calistri
 
 
 

Sintesi della relazione alla Direzione nazionale del segretario Pier Luigi Bersani


Se in un sommovimento così profondo, se in acque cosi mosse, qualcuno pensa che il compito nostro sia quello di giostrare sugli accorgimenti tattici o sui rapporti politici o perfino sui temi programmatici, si sbaglia. Sono cose che ci vogliono ma che da sole non arrivano a grande parte della popolazione. Il sommovimento è molto, molto profondo. “Tocca a noi” vuol di re tocca a noi giocarcela e investire il consenso che abbiamo sul punto principale della questione, il punto che sta fra politica e popolo, che sta nella faglia che si è aperta fra grande parte dei cittadini e il sistema e che nel profondo, secondo me, è un bisogno di sentirsi comunità e l’impossibilità di esserla: perché la grande traduttrice, colei che traduce l’individuo nella comunità, e cioè la politica, ha ormai un suono che tantissima gente non sente. Quindi noi non staremo fermi. Ci muoveremo. Non lasceremo erodere il consenso che abbiamo, lo investiremo rischiando qualcosa, come succede sempre per un investimento.

Ecco dunque il percorso che vi propongo e che è organizzato su tre punti.

Primo punto. Per intervenire su quella faglia, su quella frattura bisogna cominciare dalla legge elettorale. Adesso basta. Districhiamo il nodo che si è avviluppato fra riforma elettorale e costituzionale. Il Semipresidenzialismo non è la nostra opzione. Noi siamo per un sistema parlamentare riformato, semplificato e rafforzato, per un ruolo forte del Governo e per una preziosa funzione di equilibrio del Presidente della Repubblica. Naturalmente il semipresidenzialismo è una posizione legittima, ma non è comunque percorribile in questo scorcio di legislatura. Lo stesso PDL nei suoi emendamenti riconosce l’esigenza di leggi di attuazione non banali (a cominciare ad esempio dal conflitto d’interesse) e che non potrebbero essere lasciate fra le varie ed eventuali. E per favore, non si mostri di voler proseguire l’iter o far finta di proseguirlo con qualche voto a maggioranza. In una situazione come quella in cui siamo sarebbe ridicolo. Abbiamo detto più volte e lo ripetiamo che per noi la prossima sarà una legislatura costituente. Siamo pronti a prenderci impegni su questo anche trovando assieme le vie ed eventualmente gli strumenti per formalizzare questo impegno. La legge elettorale sia quindi liberata da ogni condizionamento. Lo ripetiamo per noi (e non solo per noi!) il doppio turno di collegio ha una sua rinnovata attualità, dal punto di vista della percezione dei cittadini, della chiarezza politica, del contributo che può dare in termini di composizione e quindi di governabilità (questione che sta emergendo acutamente). Il doppio turno non è come è ovvio necessariamente connesso agli assetti costituzionali. Questa è la nostra proposta, che ribadiamo, sperando che si comprenda che non è per noi (noi avremmo più sicuri vantaggi da altre soluzioni) ma è per l’Italia. Detto questo, noi non aggiungiamo: o è così o ci teniamo il porcellum. Se qualcuno di noi lo pensasse (e non lo credo) dovrebbe avere la bontà di dichiararlo. Non possiamo permetterci che ad ogni passo di mediazione parta l’accusa di volerci vendere l’anima. Io ribadisco il no al porcellum che considero una causa principe del distacco dei cittadini e che non ha consentito la governabilità. Considero peraltro che i tempi ormai sono molto molto stretti.

Alfano ha detto: tre settimane! Gli rispondo: bene, tre settimane e si decide se c’è l’accordo o no e lo si decide all’aperto. I nostri paletti concettuali sono chiari:
1) basta liste bloccate. Per noi la strada maestra sono i collegi.
2) massima attenzione alla governabilità e quindi alla possibilità dei cittadini di pronunciarsi utilmente sull’indirizzo di governo. Ai primi di luglio dobbiamo sapere con ragionevole certezza la soluzione. Chiedo quindi mandato alla Direzione per metterci al lavoro da domani con le altre forze politiche.

Il Secondo punto del percorso su cui ugualmente lavorare da domani è un UN PATTO DEI DEMOCRATICI E DEI PROGRESSISTI PER L’ITALIA.
E’ una proposta che propongo di avanzare non solo ai Partiti di un centrosinistra di Governo ma ad Associazioni, Movimenti, Liste Civiche, Sindaci e Amministratori, Singole personalità che si riconoscono nel campo democratico e progressista. Un Patto, e cioè una Carta di intenti PER LA RICOSTRUZIONE E IL CAMBIAMENTO che delinei una idea di Paese alternativa alle pulsioni regressive e populiste a cui l’Italia e l’Europa sono esposte. Una carta di intenti in cui possano riconoscersi le chiavi essenziali del nostro progetto (la legislatura costituente e la riforma delle istituzioni e della politica; il lavoro e la conoscenza, la loro centralità; l’equità, il civismo, la legalità).
Una carta di intenti che significhi per tutti una forte assunzione di responsabilità verso il Paese, verso la sua salvezza e le sue esigenze di cambiamento e di riforma e verso le speranze della nuova generazione. Quindi un passaggio non formale ma sostanziale che seguiremo assieme già dai prossimi giorni.

Terzo punto. Io credo che sia giusto ed utile che sulla scorta di questo fondamentale Patto si proceda entro l’anno a primarie aperte per la scelta del candidato dei Progressisti e dei Democratici italiani alla guida del Paese. Io mi candiderò, ma mi candiderò dentro a quel percorso e in una giornata di grande partecipazione costruita non per allestire generiche carovane o determinare questa o quella rendita di posizione ma per ricavare governabilità dalla partecipazione, per riconnettere politica e società, per mettere in movimento la forza dei progressisti e non lasciarla spettatrice di acrobazie altrui, spesso senza capo né coda; perché alla fine la democrazia è guardare la gente negli occhi e farla scegliere liberamente. Si dimostrerà che questo lo facciamo solo noi. O vogliamo forse disperdere un punto di forza, un punto distintivo così grande e così vero?

So di chiedere al mio Partito un atto di generosità e il coraggio di una sfida. Conosco bene le contraddizioni, i problemi che dovremo affrontare. Ma io ho sempre pensato che metterci al servizio di un processo più grande di noi non riduce né il ruolo né la forza del nostro Partito. Le accresce, semmai. Facciamo questo percorso con fiducia e sicurezza. La strada che abbiamo compiuto assieme dal Lingotto ad oggi ha avuto inciampi, problemi, difficoltà. Ma ci siamo. Siamo il principale Partito del Paese; siamo un Partito centrale, ma non nella geometria politica; siamo centrali nel rapporto fra politica e Paese. E’ questa la responsabilità da prenderci per essere davvero utili all’Italia.

La relazione è stata votata e approvata all'unanimità

domenica, giugno 10, 2012

Bilancio comunale 2012

Il Consiglio comunale, nella seduta del 5 giugno, ha approvato il Bilancio di Previsione 2012 

La discussione sul bilancio preventivo del Comune non poteva non intrecciarsi con il quadro generale nazionale che ne influenza le dinamiche e dai problemi che investono il nostro paese. L’Italia è nel mezzo di una pesantissima situazione economica e sociale di cui non si riesce ad intravedere il punto di uscita. Sempre più persone perdono il lavoro, i giovani non riescono a trovare una occupazione e quando la trovano è segnata da una precarietà sempre maggiore che non offre speranze future. 

Nel momento in cui le famiglie faticano più di prima a far quadrare i conti, in controtendenza con le politiche fiscali del Governo e anche della maggioranza dei Comuni (anche quelli vicini a noi), l’amministrazione ha presentato un bilancio di previsione nel quale, rispettando le ferree regole del patto di stabilità (per il 2012 chiedono al nostro comune di avere un “avanzo” di 1.088.000 euro circa) ha cercato di limitare al massimo l’aumento delle tasse

Per far questo ha dovuto operare sul versante della spesa, nonostante le aumentate richieste di servizi e di tutele sociali dovute alla crisi, ha programmato una riduzione di spesa alla macchina amministrativa ed un potenziamento dell'azione di contrasto all'evasione fiscale. Nonostante i tagli subiti e nonostante che l'IMU sia, di fatto, una tassa statale, grazie a questo attento lavoro di revisione della spesa l’amministrazione è riuscita a non aumentare l'addizionale comunale all'IRPEF (che resta al 5 per mille) e si è impegnata a non toccare neppure l'aliquota dell’IMU sull'abitazione principale fissata dallo Stato. 

Nel complesso è da sottolineare che nonostante il contesto di fortissima ristrettezza del Bilancio  non ci sono sostanziali tagli ai servizi sociali e alla scuola. 

Il Bilancio previsionale, è di 20.486.282 euro (20.591.000 euro nel 2011), con spese correnti di 11.156.944 euro (10.995.000 nel 2011). Tra le entrate correnti, quelle tributarie ammontano a circa 7.073.000 di euro (4.477.000 di euro nel 2011), che comprendono 514.000 di trasferimenti, insieme a un “fondo sperimentale” in cui è convogliata anche la nuova IMU. 

 

Il totale delle uscite previste per il 2012 è di 5.697.000 euro per Servizi al cittadino, 5.925.000 per Servizi tecnici e al territorio, insieme a 5.438.000 per Servizi generali e 178.000 per Sviluppo economico. 
Nello specifico di alcune voci di spesa,  troviamo la previsione di oltre 2.500.000 per Assistenza sociale e servizi vari alla persona; di poco meno di 2.000.000 per Istruzione pubblica; 1.650.000 per Territorio e ambiente; 1.500.000 per viabilità e trasporti; 500.000 per Polizia locale; 300.000 per il settore culturale e 360.000 per quello sportivo, accanto a 150.000 per lo sviluppo economico. 

Ecco la tabella riassuntiva 

In un momento di crisi che si protrae da qualche anno con la carenza di risorse dovuta ad un sempre minore travaso di denaro dallo stato e alle regole imposte dal patto di stabilità,  predisporre  un bilancio che cerca di mantenere la qualità dei servizi al cittadino, soprattutto quelli di carattere sociale, incidendo principalmente su una riduzione delle spese non è cosa facile.
Si prospetta ancora un anno difficile.
Con un aumento delle tasse sarebbe stato più facile far quadrare i bilanci e avrebbe concesso la possibilità di poterli diminuire in periodi preelettorali con fini propagandistici ma l’amministrazione ha preferito, giustamente,  cercare di non appesantire il carico sulle spalle delle famiglie e delle imprese dimostrando un grande senso di responsabilità.