Ora che le urne sono aperte ed è sotto gli occhi di tutti quello che è accaduto, dopo che sono stato in silenzio per questi mesi, non posso fare a meno di esprimere alcuni pensieri che mi sono passati per la testa, nella pancia e nel cuore da novembre in poi e condividere con altri quelli che per me sono stati questi ultimi miei 4 mesi dentro il PD.
Innanzitutto credo sia opportuno sgombrare il campo su un punto, il PD queste elezioni le ha perse di brutto, le ha perse innanzitutto perché non ha la maggioranza per governare il paese e tutti i discorsi tipo “siamo arrivati primi ma non abbiamo vinto” sono solo puro politichese e non possono essere né condivisi né tollerati. Le ha perse perché è riuscito a dilapidare un vantaggio in termini di consensi forse mai stato così ampio nella storia di questo paese e nonostante la politica sciagurata che la destra ha fatto negli ultimi anni, portando il paese sull’orlo del baratro, non siamo riusciti a vincere neanche questa volta, neanche Occhetto con la sua “gioiosa macchina da guerra” era riuscito a fare un capolavoro al contrario così.
Ma soprattutto il PD ha perso, perché non è riuscito a capire i bisogni della gente, il bisogno di dare segnali chiari e forti che andassero nella direzione del vero rinnovamento, ma non solo nelle persone, ma soprattutto nei modi di approcciarsi ai problemi, con chiarezza, determinazione, ma soprattutto speranza. In questi mesi di campagna elettorale l’unico messaggio che il PD è riuscito a far passare è stato quello che Bersani era una brava persona, ma purtroppo non siamo riusciti a trasmettere nessuna speranza, nessuna volontà di cambiare davvero questo paese. Siamo riusciti a trasmettere solo l’immagine di un partito votato ai tatticismi e alla conservazione dell’esistente. Ci siamo fatti forti del fatto che Berlusconi era il “giaguaro” impresentabile e che la gente non lo avrebbe rivotato (cosa poi non vera, perché molti lo hanno anche rivotato) Siamo apparsi spocchiosi, distanti dalla gente normale e l’onda positiva generata dalle primarie si è ben presto esaurita di fronte a un’inesistenza assoluta di chiarezza nelle cose che proponevamo. E in tutto questo guardare a noi stessi non ci siamo accorti dell’onda di piena che stava arrivando e che ci avrebbe travolto.
Non credo che il voto al Movimento 5 stelle di Grillo sia stato determinato da una condivisione di tutti i punti del suo programma, ma in buona parte semplicemente dal fatto che rappresentava la rottura con un mondo politico oramai compromesso da tutte le nefandezze che sono state fatte in questi anni (MPS, Regione Lazio, Regione Lombardia, etc, etc).
Grillo è apparso come la rottura, Grillo ha rappresentato la speranza per la gente normale di poter appropriarsi finalmente del proprio futuro.
In poche parole ha fatto quello che aveva la possibilità di poter fare il PD e non ha voluto fare, questo era il concetto della “rottamazione” proposta da Matteo Renzi durante le primarie, dare una speranza alla gente, dare una speranza alla gente “normale” tramite proposte chiare portate avanti da persone nuove.
Abbiamo fatto perdere una grande occasione, non al PD, ma all’Italia.
Oggi, le cose sono andate come sono andate, purtroppo ero stato cattivo profeta, dopo le primarie avevo previsto purtroppo un esito di questo tipo e oggi che mi arrivano messaggi e telefonate per dirmi che “avevo ragione” io a tutti rispondo che come diceva mia nonna purtroppo la ragione si dà ai bischeri e oggi non serve a niente.
Voglio però anche raccontare quello che ho vissuto e che ho visto in questi ultimi mesi e come direbbe il replicante di Blade Runner “ ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi”.
In questi mesi ho visto ragazzotti pieni di quella spocchia supponente determinata dalla convinzione di una certa sinistra di essere superiore culturalmente agli altri, fare cose durante le primarie come il peggior politicante, mettere in atto giochini e tattiche di piccolo cabotaggio, trincerandosi dietro regole, regoline e cavilli, degni del miglior azzeggagarbugli, pur di fare il minor numero di seggi possibile per far votare meno gente possibile, perché questo avrebbe sicuramente favorito un candidato anziché un altro.
Ho visto sempre questi ragazzotti non avere nessun ritegno nel far passare da deficienti chi invece era semplicemente in buona fede e tranquillamente confidava nella buona fede altrui.
Tutto questo con l’intento non di far partecipare più gente possibile alle primarie per avvicinarle al PD, ma semplicemente per ottenere un mero tornaconto immediato per il candidato da loro sostenuto in termini di risultato.
Ho visto politici di professione parlare di “politica vera” raccontare di cose e meccanismi distanti dalla gente normale.
Ho visto amici che mi hanno considerato un nemico e diffidato di me vedendomi per loro un pericolo.
Ho visto il mio segretario metropolitano, che io ho sostenuto tra l’altro al congresso, venire nel mio Comune e inveire tutta la sera contro qualcuno senza esprimere un concetto positivo o di speranza per il futuro.
Ho visto tanta gente che è venuta al seggio a fare la fila, ha pagato due euro e ci ha chiesto di darle voce. Ma ho visto anche qualcuno che faceva loro le “radiografie” per capire se fossero degni di partecipare, non perché erano delinquenti, ma perché semplicemente non avevano alle spalle una storia di specchiata militanza a sinistra.
Ho visto gente che mi chiamava per capire come poter fare a votare al ballottaggio, la cui voglia di partecipazione si è scontrata contro un muro di regole e regoline culminate con l’esame delle loro domande da parte di una commissione “inquisitoria” che non si è neppure degnata di rispondergli.
Non credo che questa gente poi abbia votato PD.
Ho visto un partito, il PD, che quando è nato era riformista diventare improvvisamente progressista non riuscendo ad oggi a capirne ancora il motivo.
Ho visto il mio entusiasmo e la mia passione per la politica smarrirsi di fronte a tutto questo.
Questo ho visto ed ho vissuto da dentro il PD in questi mesi. E oggi dopo i risultati di lunedì scorso che fare?
Non lo so adesso cosa sia possibile fare, come credo che non lo sappia la maggior parte di tutti noi.
Proviamo innanzitutto a fare qualcosa nell’interesse di questo paese.
Sicuramente non è nell’interesse dell’Italia muoversi su schemi fallimentari come pensare di offrire la presidenza della Camera e del Senato a Grillo e Berlusconi.
Aboliamo il finanziamento pubblico ai partiti, facciamo rinunciare i parlamentari e i consiglieri regionali a vitalizi e quanta’altro, togliamoci di dosso la spocchia di considerarci culturalmente superiori agli altri e cominciamo a non considerare “brutti sporchi e cattivi” tutti quelli che in questi anni hanno votato diverso da noi. Proponiamo un modello di sviluppo sostenibile senza magari sognare grandi opere e proviamo soprattutto a ridare una speranza di futuro a questo paese.
Mettiamo insieme la parte “sana” del nostro partito e proviamoci.
Massimo Lari
Bravo hai saputo esprimere quello che abbiamo provato durante questi mesi.Ora speriamo che quello di buono che si è intravisto venga fuori e ci faccia sognare e sperare.
RispondiEliminaAnna
Sono del PD, ho sostenuto e votato PD fin dalla sua nascita, non certo quegli che alle primaria per i candidati sono stati cacciati impedendo loro di votare. E quegli sono stati sicuramente voti persi, voti di loro, dei loro familiari, e probabilmente anche conoscenti e amici.
RispondiEliminaNel nostro comune M5S è il secondo partito, questo vuol dire che a un eventuale ballottaggio per il Sindaco fra PD e M5S quest’ultimo avrà il sindaco perché la destra pur di far perdere il PD voterà, come a Parma, M5S. Ma perché il M5S ha avuto questo risultato? Molto semplicemente perché la gente è stufa di non essere trattata da cittadini. Il nostro comune non è governato dal PD, ma dai burocrati e dai loro amici. La trasparenza, al di la dei comunicati ufficiali, lascia a desiderare.
Poi ci sono le spese che indignano, prima fra tutte Bellosguardo, con i suoi spettacoli, che se fosse di un privato sarebbe già fallito da tempo. Ma tanto c’è chi paga mentre ci sono le buche per le strade.
Stefano
Mi sembra che abbia centrato il problema.
RispondiEliminaAbbiamo bisogno di proposte chiare e nette. Spesso il fare proposte complesse ed molto articolate nasconde il modo per nascondersi dietro una cortina di fumo e dire tutto ed il contrario di tutto.
Il voler mantenere forzatamente un equilibrio per accontentare tutti alla fine non unisce ma divide.
E' tempo di scelte nette e coraggiose che vanno nella direzione di ridurre i troppi privilegi di pochi.
Tutto ciò forse riuscirebbe a far ritrovare un po' di speranza ai tanti che si sentono oppressi e smarriti in questa società sempre più iniqua e piena di privilegiati.
Michele