Il congresso “si terrà comunque entro il 2013: è l'orizzonte che ci siamo dati. Finito il primo turno delle elezioni riuniremo i segretari delle aree metropolitane, poi abbiamo convocato la direzione per il 4 giugno e partirà il processo che ci porterà al congresso”.
Lo ha affermato il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, a In Mezz’ora.
''Il mio compito è lavorare bene perché il congresso risponda ai nostri problemi – ha aggiunto -. E' un compito che ho assunto e lì si ferma il mio orizzonte. Ciò che verrà dopo lo vedremo dopo”.
“Più che decidere chi sarà il nuovo segretario, dovremo decidere il partito che vogliamo – ha sottolineato. Ho già detto che non bisogna mai aver paura di un congresso che è il sale ed il lievito per la democrazia di un partito”, ha sottolineato, ma “non possiamo permetterci un congresso dove invece di fare discutere le persone nei circoli, sul territorio, si è alle prese con le solite divisioni della classe dirigente. Si deve partire dal basso e non dall'alto: dai circoli, dove c'è la comunità, ed arrivare alla fine a scegliere il nuovo segretario”.
A proposito della situazione italiana, ha affermato: “Usciamo dalla procedura di infrazione come sembra e come speriamo, e si libera un pacchetto di miliardi, io penso debbano essere utilizzato per l'occupazione giovanile e per le politiche di sostegno al settore, per i settori in crisi della siderurgia e per evitare di tagliare ulteriormente risorse per la scuola, la ricerca e la sanità”
“Se hai soldi per far tutto è un bene – ha proseguito -, se non hai soldi la cosa più logica è che non aumenti l'Iva e fare insieme l'operazione dell'Imu per le fasce medie e medio-basse. Se hai 4 mld, li metti sulla abolizione dell'Imu per tutti oppure dedichi quei soldi a non far aumentar l'Iva e a togliere l'Imu fino a 500-600 euro”.
“Se l'Iva aumentasse faremmo sentire le nostre ragioni. Da parte nostra c'è un sostegno leale al governo ma anche attenzione al Paese” perché”'non si governa contro gli interessi del Paese”
Sempre sul fronte interno, per Epifani “Berlusconi è stato sottovalutato e ora si cerca una scorciatoia... ma non dobbiamo continuare a sbagliare prendendo le vie secondarie” e, facendo riferimento alla legge sul conflitto di interessi: “il problema andava e va affrontato alla radice”
“Credo – ha aggiunto – che il governo Letta non possa prescindere da un ragionamento sul conflitto d'interessi. Attraverso Piero Grasso, attuale presidente del Senato, abbiamo già depositato una legge sul conflitto d'interessi”.
E sulla questione dell’ineleggibilità: “Quando si insedierà la Giunta riuniremo i componenti Pd di quella commissione e insieme stabiliremo quale sarà la linea cui si atterranno i nostri parlamentari. Ma io ritengo che gli avversari politici si battono politicamente. Quello che serve è una forte legge sul conflitto di interessi”.
“Sì, il semi presidenzialismo è una scelta che prenderemo in considerazione”, ha detto, a proposito di riforme. “Sulla forma di governo ci sono due strade, rafforzare il parlamentarismo o andare verso la soluzione alla francese, io sono per questa soluzione con alcuni correttivi. Questa può essere una soluzione, perché salva il principio del voto diretto dei cittadini, il principio del governo e il principio che con il doppio turno salva la governabilità, ma - ha sottolineato - non bisogna arrivare ad un centralismo esasperato a scapito di regioni e comuni”.
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