Sui quotidiani a sulla rete gli
argomenti politici preferiti sono le regole del prossimo congresso PD e la discussione
su chi sarà il prossimo segretario e/o il futuro premier di un governo
finalmente a guida centrosinistra.
Invece di discutere ed
appassionarsi su un progetto di paese, su come vogliamo che esso sia tra 20-30 anni siamo portati a discutere su
regole e nomi.
Ad un anno dalle elezioni
amministrative in molti comuni italiani, senza sapere a quanto tempo da quelle
politiche, tutti concentrati a pensare a regolamenti per eleggere un leader.
Ma per fare cosa?
Per andare dove?
Per realizzare quale progetto?
Sono anni che discutiamo di come
vorremmo il Partito e su come selezionare la classe dirigente ma evitiamo di
parlare del paese che vorremmo e quando lo facciamo pensiamo a modelli
culturali che non esistono più.
Quando ci renderemo conto che il
tessuto sociale, economico e culturale negli ultimi 30 anni è profondamente
cambiato?
Quando proveremo a dare risposte
ai problemi dei cittadini che vivono in questo contesto proponendo un’idea di
società basata sui valori di uguaglianza, giustizia, pari opportunità, che a
partire da queste nuove condizioni propone soluzioni ai tanti problemi
irrisolti negli ultimi anni come il lavoro, l’istruzione, sanità etc?
Non possiamo pensare che gli ultimi eventi abbiamo cancellato
la profonda voglia di cambiamento presente nel paese.
E' presente in almeno quel 50
percento di cittadini che ha preferito non andare a votare!!
Vorrei contribuire a progettare un futuro per il mio paese
ed ad immaginarlo migliore di come è ora, poi scegliere a chi affidare la “Direzione ” della
costruzione di quel progetto.
Più passa il tempo più mi sembra difficile, ma non significa
che non vale la pena provarci.
Stefano Calistri
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