Presentato dai gruppi Partito
Democratico, Socialisti Italiani e Gruppo Misto, questo documento in cui si esprime piena condivisione dei contenuti del
disegno di legge Cirinnà è stato approvato con il voto unanime del Consiglio Comunale
nella seduta del 16 febbraio scorso, con l’auspicio che tale provvedimento
venga approvato dal Senato e successivamente dalla Camera mantenendo dal punto
di vista contenutistico l’attuale impianto.
L’ordine del giorno è stato
esposto dalla consigliera Francesca Tozzi che, nella illustrazione del disegno
di legge si è soffermata sull’ art. 5 , su quella stepchild adoption che è
l’argomento su cui si è dibattuto e ci si è divisi per l’approvazione di questa
legge.
Fino ad arrivare alla
presentazione di un maxiemendamento del governo su cui la maggioranza trova
l’accordo e il governo pone la fiducia; dal testo così riformulato è stato
stralciato l’art. 5 e sparisce la stepchild
adoption.
La possibilità di adottare il
figlio del proprio partner è garantita per le coppie eterosessuali dalla Legge
n.184 del 4 maggio 1983 e con l’art.5 del disegno di legge Cirinnà si era
voluto estendere questo diritto anche alle coppie dello stesso sesso legate da
un’unione civile.
L’intero disegno di legge
introduceva nella normativa italiana l’estensione di diritti a chi ad oggi non ne ha, e la specificità dell’ art. 5 era
quella di trattare di diritti delle bambine e dei bambini.
Il dibattito intorno a questo
punto è stato inquinato da chi ha voluto sovrapporre al tema dell’ adozione del
figlio naturale del convivente all’interno di una coppia omosessuale il tema
della maternità surrogata, che peraltro riguarda le coppie omosessuali solo in
percentuali minime.
Con questo disegno di legge non
si voleva “aprire la strada alla pratica dell’utero in affitto”, come è
affermato in maniera strumentale, ma dare tutela giuridica a legami affettivi
che già esistono, ad una situazione familiare già esistente di fatto.
Oltre 700 giuristi (docenti,
avvocati, magistrati) hanno firmato l’appello promosso da ‘articolo29’ a favore
del testo di legge, dove si afferma che <l’adozione
del figlio da parte del partner del genitore biologico rappresenta la garanzia
minima per i bambini che vivono oggi con genitori dello stesso sesso. >
Oltre che amore, la genitorialità
è responsabilità e cura, e così si assicurava ai bambini
il diritto ad esserne destinatari.
Un altro tema che si è voluto
sovrapporre nel dibattito sulla stepchild
adoption è quello dell’adozione da parte di coppie omosessuali; non di
questo si stava trattando perché in questo caso uno dei partner della coppia è
già genitore biologico del minore.
Maternità surrogata e accesso
all’adozione anche alle coppie omosessuali sono temi indiscutibilmente da affrontare,
ma doveva essere fatto in ambito diverso dalla discussione di questa legge,
senza strumentalizzazioni.
Se approvata, questa legge scritta
per assicurare diritti civili alle coppie di fatto e alle unioni civili, ed ai
bambini che vivono nelle loro famiglie avrebbe regalato “felicità e serenità a tanti, senza toglierne a nessuno”
Sandra Compiani
Segreteria PD Lastra-Responsabile
Comunicazione
Nessun commento:
Posta un commento