sabato, aprile 30, 2016

Sanità e Territorio

Grande partecipazione all'iniziativa organizzata dal Circolo Le Cascine su Sanità e Territorio, a cui è intervenuta Stefania Saccardi, Assessore Regionale al diritto alla Salute





giovedì, aprile 28, 2016

Incontro in Regione sulla Viabilità nella Piana

La viabilità nella Piana il tema allordine del giorno dellincontro tenutosi laltro ieri in Regione fra le delegazioni dei rappresentanti dei territori di Campi, Signa e Lastra e Signa e il capogruppo del PD in regione Marras e i consiglieri regionali Monni e Bambagioni.
Le delegazioni erano formate dagli amministratori e dalle segreterie PD dei tre Comuni; durante lincontro, per Lastra a Signa sono intervenuti il sindaco Angela Bagni e il segretario del PD Alessio Ferracani.
A Marras è stato consegnato un documento a firma delle segreterie PD, come richiesta per sostenere con il massimo impegno lazione  per  iniziare concretamente a cantierare  le opere previste per migliorare la viabilità tra Lastra a Signa, Signa e Campi con infrastrutture e con il nuovo attraversamento sull Arno.
Il problema della viabilità nella Piana non è un problema che interessa solo questi tre Comuni, e le opere per il suo miglioramento erano state inserite in un quadro di priorità che la Regione stessa nel corso degli anni aveva fatto proprie e soprattutto le aveva considerate di interesse regionale, in una logica non solo di decongestionamento dei flussi di traffico sulla Piana, ma anche di miglioramento infrastrutturale fondamentale per la competitività del sistema economico regionale.

Il segretario Ferracani sottolinea  < la comunione dintenti  tra gli amministratori locali e il partito riguardo alla necessità  di concretizzare l impegno assunto in campagna elettorale sul tema della viabilità, e della realizzazione di opere che sono per  i nostri territori assolutamente prioritarie e da troppo tempo  promesse >

venerdì, aprile 22, 2016

Sanità e Territorio

Il Circolo PD "Le Cascine" organizza:

L'essere partigiani

Il 25 aprile 2016 sarà il 71° anniversario della Festa di Liberazione.

Tante le iniziative che in tutta Italia celebreranno la vittoriosa lotta condotta dai partigiani durante la seconda guerra mondiale contro il regime fascista.

Il ricordo, la riflessione, la commemorazione sono indispensabili per non disperdere nei vari passaggi generazionali la memoria dell'olocausto e dell'occupazione nazifascista.

Anche il nostro Comune, da sempre impegnato nella tutela dei valori della Resistenza, ha promosso ed organizzato varie iniziative insieme alla locale sezione dell' ANPI.
Tra queste segnalo l'inaugurazione della nuova denominazione dell’area compresa tra via Matteotti, via Cadorna e via Livornese che sarà intitolata a “Sandro Pertini presidente della Repubblica Italiana”, grande partigiano ed esponente di primo piano del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia.

Le tante e meritevoli iniziative contribuiscono a mantenere viva in noi la consapevolezza dei fatti, ma non allontanano lo spettro che ciò possa di nuovo accadere.

Nel mondo, in Europa, vicino a noi, l’intolleranza e le discriminazioni negli anni non si sono ridotte.

Il terrorismo, le barriere issate contro l'immigrazione, la concentrazione delle ricchezze nelle mani di pochi testimoniano la prevalenza dell’ interesse particolare sul perseguimento del benessere generale.

Ma per fortuna sono tante le persone che ogni giorno si impegnano per il bene comune, per il miglioramento della vita dei singoli e delle comunità: prestano il loro impegno nelle istituzioni, nelle associazioni, nella scienza, nella medicina, nella cultura.

Sono queste donne e questi uomini i modelli che devono ispirare i nostri comportamenti.
Persone comuni che conducono un'esistenza straordinaria perché fondata su solidi valori come il rispetto degli altri, la valorizzazione delle differenze,  il confronto costruttivo delle idee.
Persone che hanno scelto da che parte stare.

Il 25 Aprile è anche la loro festa!


Il Segretario

Alessio Ferracani

Edilizia scolastica tra bisogni e opportunità

L’anno scolastico sta volgendo al termine, e questo è il primo dall’entrata in vigore della legge 107/2015 più nota come “Buona scuola”, certamente tanti di noi, studenti, genitori, docenti o personale scolastico, magari ricorderanno quest’anno scolastico, ad esempio, per le tante innovazioni nella programmazione dell’offerta formativa,  per la celerità con la quale si è data attuazione alle legge, davvero senza precedenti,  per le numerose assunzioni e per il concorso docenti del quale è da poco scaduto il termine di presentazione delle domande. Una legge che mette nuovamente al centro l’autonomia scolastica, e che finalmente rimette risorse per la scuola nel bilancio dello stato e nei bilanci delle scuole, dopo anni tristissimi di soli tagli.

Ma un altro elemento caratterizzante di questa legge è certamente il fatto che prevede e sistematizza misure importanti che riguardano l’edilizia scolastica, del resto Matteo Renzi fin dal suo discorso di insediamento annunciò che per prima cosa si sarebbe recato in visita ad una scuola, esattamente come faceva da Sindaco,  e nel segnare la centralità della scuola, pose a tutto il Parlamento,  la domanda retorica che tanti sindaci, con lui, si erano posti negli ultimi anni e cioè “Con quale credibilità possiamo dire questo se continuiamo a tenere gli investimenti nell'edilizia scolastica bloccati da un Patto di stabilità interno che almeno su questa parte va cambiato subito? Come si può pensare che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull'edilizia scolastica senza però avere la possibilità di spendere soldi che sono lì bloccati perché esistono norme che si preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono conto della stabilità delle aule in cui vanno a studiare i nostri figli?”

Pochi giorni dopo il suo insediamento, il Presidente del Consiglio scrive una  lettera a tutti sindaci del Paese, avviando così l’iniziativa #scuolenuove, che ha raccolto i progetti più urgenti da realizzare e segnalati dalle Amministrazioni comunali, per rispondere, in termini di infrastrutture scolastiche ai bisogni  locali. Alcuni enti chiedevano solamente di potere utilizzare le proprie risorse derogando al  patto di stabilità interno.  Infatti, anche gli enti locali contribuiscono al rispetto dei parametri europei per il bilancio dello stato. Con parole che spero comprensibili anche per i non addetti ai lavori, possiamo dire che lo stato, fissa un obiettivo di bilancio per l’ente locale e questo lo rispetta se porta il proprio bilancio non solo a pareggio, ma con un “utile” che corrisponde all’obiettivo prefissato. Quindi, i Sindaci chiedevano di potere spendere i soldi del proprio bilancio per la realizzazione degli interventi di edilizia scolastica, semplicemente chiedevano che la spesa per il progetto presentato a valere sull’iniziativa #scuolenuove non venisse calcolata ai fini del rispetto dell’obiettivo assegnato, per contribuire al mantenimento del patto di stabilità nazionale.
Con il successivo decreto Legge 66/2014,  454 comuni  hanno ottenuto, appunto, lo sblocco del  patto di stabilità..  E’ impressionante pensare che l’iniziativa #scuolenuove,  tramite l'allentamento del patto di stabilità interno, tra il 2014 e il 2015 , ha consentito complessivamente in Italia,  la realizzazione di 364 milioni di interventi e  nel 2016 sono stati attribuiti ulteriori 480 milioni di euro di deroga agli enti locali per le spese in materia di edilizia scolastica.
Anche il nostro Comune ha beneficiato dello sblocco del patto di stabilità grazie all’iniziativa #scuolenuove, infatti l’importante intervento di ristrutturazione della scuola primaria  L.A.  Alberti, con il rifacimento della copertura del tetto realizzata con criteri antisismici e la ristrutturazione dei locali,  per un importo complessivo di 150.000 euro è stato incluso tra i progetti le cui spese andavano in deroga. Certamente l’intervento è stato realizzato con i soldi  del nostro Comune, non abbiamo ottenuto un finanziamento aggiuntivo rispetto alle nostre risorse, ma di sicuro questa deroga ha consentito al Comune un margine di azione, che diversamente non avrebbe avuto sull’intero bilancio.
Nel maggio del 2015, l’Italia, poi,  si è dotata per la prima volta di uno strumento triennale  di  programmazione nazionale di edilizia scolastica, che raccoglie gli interventi sulla base delle priorità indicate dalle Regioni nei propri piani triennale dell’edilizia scolastica. La programmazione per il triennio 2015/2017  evidenzia un fabbisogno totale di 3,7 miliardi per più di 6000 interventi richiesti dalle Regioni perché segnalati alle stesse come prioritari da parte degli enti locali. Circa 1300 di questi interventi sono stati finanziati con  905 milioni a valere sui  mutui della Banca Europea per gli Investimenti,  che sono dei mutui agevolati con oneri di ammortamento a carico dello Stato e  possono essere accesi dalle Regioni, e che vedranno come beneficiari dei mutui gli enti locali proprietari degli immobili ai quali è stato imposto di essere celeri ed efficaci, e di procedere all'aggiudicazione almeno provvisoria degli interventi entro il 31 ottobre 2015.
A settembre 2015 Con decreto congiunto  del Ministero dell’Istruzione, del  Ministrero dell’Economia e delle Finanze, e del  Ministero  dell’Infrastrutture e dei Trasporti, è stata autorizzato l’utilizzo dei contributi pluriennali di 40 milioni decorrenti dal 2015 e fino al 2044, da parte delle regioni, per il finanziamento degli interventi inclusi nei piani regionali di edilizia scolastica. La Regione Toscana ha da pochi giorni  approvato il Piano del fabbisogno in materia di edilizia scolastica per il triennio 2015-2017, nella graduatoria degli  interventi presentati alla Regione ai sensi dell’art. 10 del DL n. 104/2013 e sue modifiche e integrazioni.  troviamo inserito nell’elenco dei progetti finanziati, l’intervento di manutenzione straordinaria per la realizzazione della scala antiincendio della scuola L.B. Alberti  del valore di poco meno di 75.000 euro infatti.   Questa opportunità prevista dalla legge 104/2013 come  modificata anche dalla legge sulla “Buona scuola”  è volta a  favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico,  efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti a scuole, ed anche  la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici, compresa la realizzazione di palestre nelle scuole o gli interventi per il miglioramento delle palestre scolastiche esistenti,  le regioni interessate potevano essere autorizzate dai ministeri competenti a stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, la Cassa depositi e prestiti e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria ai sensi del d.lgs. 385/1993. A tal fine, sono stati stanziati  grazie alla previsioni della legge “Buona Scuola”, contributi pluriennali per € 40 milioni per il 2015 e per € 50 milioni annui per la durata del mutuo. Questo incremento servirà a finanziare  più velocemente i progetti di edilizia scolastica del piano triennale.
Va ricordato che, coerentemente con le azioni già intraprese dal governo,  la legge sulla  “Buona Scuola” ha introdotto fin dalla sua entrata in vigore alcune norme in materia di edilizia scolastica che andavano nella direzione dello snellimento delle procedure e dello svincolo di risorse già disponibili per i comuni. Ad esempio la legge prevede  misure per l'accelerazione delle procedure, infatti  in soli 45 giorni si devono  ottenere tutti i pareri, visti e nulla osta, riguardanti gli interventi urgenti per la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi edifici scolastici. Decorso il termine si danno per  acquisiti con esito positivo, sono  solo 30 i giorni per ottenere il parere dei provveditorati per le Opere pubbliche relative ai finanziamenti di cui alle delibere CIPE 32/1 e 6/12.


Per prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti, la legge  “Buona Scuola” ha autorizzato la spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2015 per finanziare indagini diagnostiche degli edifici scolastici ed è stato emanato il concorso di idee per  acquisire idee progettuali “per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio, la cui realizzazione sarà garantita da un fondo apposito messo a disposizione da Inail (350 milioni di euro)”.
Tutta questa attività del Governo e del parlamento, tutte queste opportunità sia di sblocco del patto  di stabilità, ma anche di opportunità di finanziamento per scuole innovative sul piano delle scelte di layout interno, di materiali, ecosostenibili ed ecocompatibili, e di efficienza energetica degli edifici, impongo agli enti locali e in particolare agli uffici tecnici di tenersi sempre pronti con progetti da presentare per cogliere le opportunità, come accade anche a Lastra a Signa.
Infatti, anche gli ultimi progetti di manutenzione straordinaria delle scuole, la cui realizzazione è prevista nel 2016 sono stati presentati dagli Uffici  Comunali  a valere sulla più recente opportunità per richiedere lo sblocco del patto di stabilità, l’iniziativa, #sbloccascuole prevista dalla legge di stabilità 2016 art.1 c. 713.
Il programma dei principali  interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole per il 2016 prevede:
-          il rifacimento degli infissi e interventi edilizi resisi necessari a seguito del più ampio intervento sulla copertura e sui muri perimetrali (cappotto temermico)  dell’edificio ove è presente a piano terra la Scuola dell’Infanzia S. Caterina;
-          le riprese del cemento armato, e alcune facciate della scuola primaria di Santa Maria a Castagnolo,
-          il rifacimento della copertura secondo la normativa antisismica della scuola Don Gnocchi a Ginestra Fiorentina;
Altri plessi saranno interessati da interventi volti al miglioramento della sicurezza degli edifici scolastici.
Cominciare a progettare il futuro dell’edilizia scolastica nel nostro Comune significa avere idee chiare e progetti pronti per trovare opportunità di concreta realizzazione, darsi un piano pluriennale di interventi in materia di edilizia scolastico è lo strumento che consentirà, con risorse proprie e/o intercettando opportunità e finanziamenti, di rispondere ai bisogni della Scuola in termini di infrastrutture . 
Insomma, l’Italia che riparte e riparte proprio dalla Scuola e dalle scuole c’è, una sfida della quale anche Lastra a Signa è e sempre più sarà protagonista!

Annamaria Di Giovanni

Segreteria PD Lastra a Signa – Responsabile Scuola

La Riforma e il Referendum Costituzionale

Il 19 febbraio scorso ho avuto l’occasione, della quale ringrazio il segretario comunale, di partecipare insieme a molti altri, eravamo più di un centinaio, come rappresentante del PD del comune di Lastra a Signa al Seminario che si è tenuto a Firenze dal titolo “LE RAGIONI DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE IL SÌ CHE CAMBIA LE COSE” tenuto dal Prof. Carlo Fusaro, notissimo costituzionalista italiano, la definirei  quindi un’occasione interessante e ghiotta.
La prima cosa che ho pensato mentre andavo al seminario, era relativa alla tematica trattata che immaginavo approfondita in modo verboso e pesante, ricordando le tediose lezioni di educazione civica che abbiamo sopportato nei vari gradi dell’istruzione obbligatoria, nelle quali già alle elementari ci insegnavano la complessa struttura dello Stato italiano. In effetti una delle questioni veramente ostiche, che è rimasta tale sino alla fine delle scuole superiori, era proprio capire la differenza tra Camera e Senato perché ci sembravano, scusate la semplificazione, la stessa cosa, se non per il fatto che, per votare i senatori, si devono avere 25 anni compiuti. Negli anni successivi, ovviamente un po’ di chiarezza è arrivata, anche se una certa foschia è rimasta comunque, una sensazione di fondo di aver a che fare con uno sdoppiamento delle camera. Sono rimasta quindi sorpresa quando Carlo Fusaro ha esordito in modo diretto, raccontando che, nel corso di una sua ricerca, leggendo i discorsi tenuti dai padri costituenti alla presentazione della costituzione nel 1947, aveva riscontrato che già nutrivano dubbi sul modello di parlamento che prevedeva le due camere sul quale, infine, avevano trovato un accordo (tra l’altro una proposta che la commissione incaricata fece all’Aula nel gennaio del ’47 prevedeva proprio un “Senato” composto da rappresentanti dei consigli regionali). In effetti  Fusaro specifica molto chiaramente, anche se di per sé poco importante, che in nessun paese del mondo il parlamento ha questa struttura, con due diverse assemblee, entrambe elette direttamente che fanno le stesse cose. Questa riforma è partita da lontano, non ero ancora maggiorenne, quando già se ne parlava, credo che siano passati una trentina di anni, non mi sembra una genesi affrettata, tutt’altro, anche l’attuale percorso è durato quasi tre anni, e tutte le proposte di riforma fallite fino ad ora, hanno puntato ad una differenziazione tra Camera e Senato. 
I cittadini saranno chiamati quindi, il prossimo ottobre, a contribuire a questa riforma votando al referendum confermativo della riforma costituzionale approvata dal governo. Non trattandosi di un referendum abrogativo ma confermativo non è previsto un quorum, non esiste quindi la possibilità di non “sentirsi all’altezza” di decidere, come ad esempio per i referendum abrogativi con quesiti tecnici come quello appena passato. Il cittadino si dovrà esprimere, come già successo in passato, su una tematica di fondamentale importanza quale la modifica della nostra costituzione che richiede una legittimazione popolare. La riforma interviene sulla seconda parte della costituzione quella che si occupa dell’organizzazione dei poteri pubblici, la prima parte quella dei principi fondamentali non è stata toccata (salvo una modifica all’Art. 48) e, nei  45 articoli toccati dalla riforma dopo le variazioni di Camera e Senato, la modifica sostanziale in quasi tutti gli articoli riguarda il cambiamento del senato.
Vediamola sinteticamente nel dettaglio:
  • riforma del parlamento: trasformando il senato in un’assemblea di rappresentanza di Comuni e Regioni molto più contenuta (95 membri VS 315 attuali);
  • ai governi basterà la fiducia della sola Camera;
  • rafforza il governo con corsie preferenziali su provvedimenti legislativi di interesse nazionale;
  • rafforza la partecipazione attraverso iniziativa popolare e referendum;
  • elimina l’incongruenza democratica di una seconda camera con i poteri della prima alla cui elezione però non partecipano i cittadini tra 18 e 25 anni;
  • cancella il riferimento alle province;
  • abolisce il CNEL ( Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro)
  • ridisegna i rapporti fra stato e regioni dando più potere legislativo allo stato, più influenza di regioni e Comuni sullo stato attraverso il nuovo “senato”;

Ci troveremo a breve, come ulteriore preziosa occasione di confronto, a contribuire ad organizzare e a partecipare, anche sul nostro territorio comunale, ai comitati per il Sì; i comitati saranno semplicemente aperti a tutti, a tutti quelli che sosterranno questa posizione attraverso una mobilitazione trasversale, come indicato chiaramente anche dal segretario del PD  Toscano Dario Parrini.
In rete è possibile trovare le modifiche articolo per articolo, addirittura commentate da vari specialisti, non mi dilungo sull’approfondimento che ognuno può fare sviluppando le tematiche di interesse personale.
Vi lascio in ultimo una riflessione, la nostra generazione e l’attuale governo si prenderanno la responsabilità di una scelta, che le generazioni e i governi precedenti non hanno voluto compiere, io sono pronta e mi sento sulle spalle la responsabilità di scegliere per la mia comunità.

Gisella Lucchese

Segreteria PD Lastra a Signa – Responsabile Formazione