L’anno scolastico sta volgendo al termine, e questo è
il primo dall’entrata in vigore della legge 107/2015 più nota come “Buona
scuola”,
certamente tanti di noi, studenti, genitori, docenti o personale scolastico,
magari ricorderanno quest’anno scolastico, ad esempio, per le tante innovazioni
nella programmazione dell’offerta formativa, per la celerità con la quale si è data
attuazione alle legge, davvero senza precedenti, per le numerose assunzioni e per il concorso
docenti del quale è da poco scaduto il termine di presentazione delle domande.
Una legge che mette nuovamente al centro l’autonomia scolastica, e che
finalmente rimette risorse per la scuola nel bilancio dello stato e nei bilanci
delle scuole, dopo anni tristissimi di soli tagli.
Ma
un altro elemento caratterizzante di questa legge è certamente il fatto che
prevede e sistematizza misure importanti che riguardano l’edilizia scolastica,
del resto Matteo Renzi fin dal suo discorso di insediamento annunciò che per
prima cosa si sarebbe recato in visita ad una scuola, esattamente come faceva
da Sindaco, e nel segnare la centralità
della scuola, pose a tutto il Parlamento,
la domanda retorica che tanti sindaci, con lui, si erano posti negli
ultimi anni e cioè “Con quale credibilità possiamo dire questo se continuiamo a
tenere gli investimenti nell'edilizia scolastica bloccati da un Patto di
stabilità interno che almeno su questa parte va cambiato subito? Come si può
pensare che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull'edilizia scolastica
senza però avere la possibilità di spendere soldi che sono lì bloccati perché
esistono norme che si preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono
conto della stabilità delle aule in cui vanno a studiare i nostri figli?”
Pochi
giorni dopo il suo insediamento, il Presidente del Consiglio scrive una lettera a tutti sindaci del Paese, avviando
così l’iniziativa #scuolenuove, che ha raccolto i progetti più urgenti da
realizzare e segnalati dalle Amministrazioni comunali, per rispondere, in
termini di infrastrutture scolastiche ai bisogni locali. Alcuni enti chiedevano solamente di
potere utilizzare le proprie risorse derogando al patto di stabilità interno. Infatti, anche gli enti locali contribuiscono
al rispetto dei parametri europei per il bilancio dello stato. Con parole che
spero comprensibili anche per i non addetti ai lavori, possiamo dire che lo
stato, fissa un obiettivo di bilancio per l’ente locale e questo lo rispetta se
porta il proprio bilancio non solo a pareggio, ma con un “utile” che
corrisponde all’obiettivo prefissato. Quindi, i Sindaci chiedevano di potere spendere
i soldi del proprio bilancio per la realizzazione degli interventi di edilizia
scolastica, semplicemente chiedevano che la spesa per il progetto presentato a
valere sull’iniziativa #scuolenuove non venisse calcolata ai fini del rispetto
dell’obiettivo assegnato, per contribuire al mantenimento del patto di
stabilità nazionale.
Con
il successivo decreto Legge 66/2014, 454 comuni hanno ottenuto, appunto, lo
sblocco del patto di stabilità.. E’ impressionante pensare che l’iniziativa
#scuolenuove, tramite l'allentamento del
patto di stabilità interno, tra il 2014 e il 2015 , ha consentito complessivamente
in Italia, la realizzazione di 364
milioni di interventi e nel 2016 sono
stati attribuiti ulteriori 480 milioni di euro di deroga agli enti locali per
le spese in materia di edilizia scolastica.
Anche
il nostro Comune ha beneficiato dello sblocco del patto di stabilità grazie all’iniziativa
#scuolenuove, infatti l’importante intervento di ristrutturazione della scuola
primaria L.A. Alberti, con il rifacimento della copertura
del tetto realizzata con criteri antisismici e la ristrutturazione dei
locali, per un importo complessivo di
150.000 euro è stato incluso tra i progetti le cui spese andavano in deroga.
Certamente l’intervento è stato realizzato con i soldi del nostro Comune, non abbiamo ottenuto un
finanziamento aggiuntivo rispetto alle nostre risorse, ma di sicuro questa
deroga ha consentito al Comune un margine di azione, che diversamente non
avrebbe avuto sull’intero bilancio.
Nel
maggio del 2015, l’Italia, poi, si è
dotata per la prima volta di uno strumento triennale di
programmazione nazionale di edilizia scolastica, che raccoglie gli
interventi sulla base delle priorità indicate dalle Regioni nei propri piani
triennale dell’edilizia scolastica. La programmazione per il triennio 2015/2017
evidenzia un fabbisogno totale di 3,7
miliardi per più di 6000 interventi richiesti dalle Regioni perché segnalati alle
stesse come prioritari da parte degli enti locali. Circa 1300 di questi
interventi sono stati finanziati con 905 milioni a valere sui
mutui della Banca Europea per gli Investimenti, che sono dei mutui agevolati con oneri di ammortamento a carico dello Stato e possono essere accesi dalle Regioni, e che
vedranno come beneficiari dei
mutui gli enti locali proprietari degli immobili ai quali è stato imposto di
essere celeri ed efficaci, e di procedere all'aggiudicazione almeno provvisoria
degli interventi entro il 31 ottobre 2015.
A settembre
2015 Con
decreto congiunto del Ministero
dell’Istruzione, del Ministrero
dell’Economia e delle Finanze, e del Ministero dell’Infrastrutture e dei Trasporti, è stata
autorizzato l’utilizzo
dei contributi pluriennali di 40 milioni decorrenti dal 2015 e
fino al 2044, da parte delle regioni, per il finanziamento degli interventi
inclusi nei piani regionali di edilizia scolastica. La Regione Toscana ha da
pochi giorni approvato il Piano del fabbisogno in materia di edilizia
scolastica per il triennio 2015-2017, nella graduatoria degli
interventi presentati alla Regione ai sensi dell’art. 10 del DL n.
104/2013 e sue modifiche e integrazioni. troviamo inserito nell’elenco dei
progetti finanziati, l’intervento di manutenzione straordinaria per la
realizzazione della scala antiincendio della scuola L.B. Alberti del valore di poco meno di 75.000 euro
infatti. Questa opportunità prevista dalla legge
104/2013 come modificata anche dalla
legge sulla “Buona scuola” è volta a favorire interventi straordinari di
ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico, efficientamento energetico di immobili di
proprietà pubblica adibiti a scuole, ed anche
la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici, compresa la
realizzazione di palestre nelle scuole o gli interventi per il miglioramento
delle palestre scolastiche esistenti, le
regioni interessate potevano essere autorizzate dai ministeri competenti a
stipulare mutui trentennali con
oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli
investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, la Cassa depositi e
prestiti e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria ai sensi
del d.lgs. 385/1993. A tal fine, sono stati stanziati grazie alla previsioni della legge “Buona
Scuola”, contributi pluriennali per €
40 milioni per il 2015 e per €
50 milioni annui per la durata del mutuo. Questo incremento servirà a
finanziare più velocemente i progetti di
edilizia scolastica del piano triennale.
Va ricordato che, coerentemente con le azioni già
intraprese dal governo, la legge sulla “Buona Scuola” ha introdotto fin dalla sua
entrata in vigore alcune norme in materia di edilizia scolastica che andavano
nella direzione dello snellimento delle procedure e dello svincolo di risorse
già disponibili per i comuni. Ad esempio la legge prevede misure per l'accelerazione delle procedure, infatti in soli 45 giorni si devono ottenere tutti i pareri, visti e nulla osta,
riguardanti gli interventi urgenti per la messa in sicurezza e la realizzazione
di nuovi edifici scolastici. Decorso il termine si danno per acquisiti con esito positivo, sono solo 30
i giorni per ottenere il parere dei provveditorati per le Opere
pubbliche relative ai finanziamenti di cui alle delibere CIPE 32/1 e 6/12.
Per prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti, la legge “Buona Scuola” ha autorizzato la spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2015 per finanziare indagini diagnostiche degli edifici scolastici ed è stato emanato il concorso di idee per acquisire idee progettuali “per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio, la cui realizzazione sarà garantita da un fondo apposito messo a disposizione da Inail (350 milioni di euro)”.
Per prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti, la legge “Buona Scuola” ha autorizzato la spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2015 per finanziare indagini diagnostiche degli edifici scolastici ed è stato emanato il concorso di idee per acquisire idee progettuali “per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio, la cui realizzazione sarà garantita da un fondo apposito messo a disposizione da Inail (350 milioni di euro)”.
Tutta
questa attività del Governo e del parlamento, tutte queste opportunità sia di
sblocco del patto di stabilità, ma anche
di opportunità di finanziamento per scuole innovative sul piano delle scelte di
layout interno, di materiali, ecosostenibili ed ecocompatibili, e di efficienza
energetica degli edifici, impongo agli enti locali e in particolare agli uffici
tecnici di tenersi sempre pronti con progetti da presentare per cogliere le
opportunità, come accade anche a Lastra a Signa.
Infatti,
anche gli ultimi progetti di manutenzione straordinaria delle scuole, la cui
realizzazione è prevista nel 2016 sono stati presentati dagli Uffici Comunali a valere sulla più recente opportunità per
richiedere lo sblocco del patto di stabilità, l’iniziativa, #sbloccascuole
prevista dalla legge di stabilità 2016 art.1 c. 713. Il programma dei principali interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole per il 2016 prevede:
-
il
rifacimento degli infissi e interventi edilizi resisi necessari a seguito del
più ampio intervento sulla copertura e sui muri perimetrali (cappotto
temermico) dell’edificio ove è presente
a piano terra la Scuola dell’Infanzia S. Caterina;
-
le
riprese del cemento armato, e alcune facciate della scuola primaria di Santa
Maria a Castagnolo,
-
il
rifacimento della copertura secondo la normativa antisismica della scuola Don
Gnocchi a Ginestra Fiorentina;
Altri plessi saranno interessati da
interventi volti al miglioramento della sicurezza degli edifici scolastici.
Cominciare
a progettare il futuro dell’edilizia scolastica nel nostro Comune significa
avere idee chiare e progetti pronti per trovare opportunità di concreta
realizzazione, darsi un piano pluriennale di interventi in materia di edilizia
scolastico è lo strumento che consentirà, con risorse proprie e/o intercettando
opportunità e finanziamenti, di rispondere ai bisogni della Scuola in termini
di infrastrutture .
Insomma,
l’Italia che riparte e riparte proprio dalla Scuola e dalle scuole c’è, una
sfida della quale anche Lastra a Signa è e sempre più sarà protagonista!
Annamaria Di
Giovanni
Segreteria
PD Lastra a Signa – Responsabile Scuola
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