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venerdì, aprile 22, 2016

Edilizia scolastica tra bisogni e opportunità

L’anno scolastico sta volgendo al termine, e questo è il primo dall’entrata in vigore della legge 107/2015 più nota come “Buona scuola”, certamente tanti di noi, studenti, genitori, docenti o personale scolastico, magari ricorderanno quest’anno scolastico, ad esempio, per le tante innovazioni nella programmazione dell’offerta formativa,  per la celerità con la quale si è data attuazione alle legge, davvero senza precedenti,  per le numerose assunzioni e per il concorso docenti del quale è da poco scaduto il termine di presentazione delle domande. Una legge che mette nuovamente al centro l’autonomia scolastica, e che finalmente rimette risorse per la scuola nel bilancio dello stato e nei bilanci delle scuole, dopo anni tristissimi di soli tagli.

Ma un altro elemento caratterizzante di questa legge è certamente il fatto che prevede e sistematizza misure importanti che riguardano l’edilizia scolastica, del resto Matteo Renzi fin dal suo discorso di insediamento annunciò che per prima cosa si sarebbe recato in visita ad una scuola, esattamente come faceva da Sindaco,  e nel segnare la centralità della scuola, pose a tutto il Parlamento,  la domanda retorica che tanti sindaci, con lui, si erano posti negli ultimi anni e cioè “Con quale credibilità possiamo dire questo se continuiamo a tenere gli investimenti nell'edilizia scolastica bloccati da un Patto di stabilità interno che almeno su questa parte va cambiato subito? Come si può pensare che il Comune, la Provincia abbiano competenza sull'edilizia scolastica senza però avere la possibilità di spendere soldi che sono lì bloccati perché esistono norme che si preoccupano della stabilità burocratica ma non si rendono conto della stabilità delle aule in cui vanno a studiare i nostri figli?”

Pochi giorni dopo il suo insediamento, il Presidente del Consiglio scrive una  lettera a tutti sindaci del Paese, avviando così l’iniziativa #scuolenuove, che ha raccolto i progetti più urgenti da realizzare e segnalati dalle Amministrazioni comunali, per rispondere, in termini di infrastrutture scolastiche ai bisogni  locali. Alcuni enti chiedevano solamente di potere utilizzare le proprie risorse derogando al  patto di stabilità interno.  Infatti, anche gli enti locali contribuiscono al rispetto dei parametri europei per il bilancio dello stato. Con parole che spero comprensibili anche per i non addetti ai lavori, possiamo dire che lo stato, fissa un obiettivo di bilancio per l’ente locale e questo lo rispetta se porta il proprio bilancio non solo a pareggio, ma con un “utile” che corrisponde all’obiettivo prefissato. Quindi, i Sindaci chiedevano di potere spendere i soldi del proprio bilancio per la realizzazione degli interventi di edilizia scolastica, semplicemente chiedevano che la spesa per il progetto presentato a valere sull’iniziativa #scuolenuove non venisse calcolata ai fini del rispetto dell’obiettivo assegnato, per contribuire al mantenimento del patto di stabilità nazionale.
Con il successivo decreto Legge 66/2014,  454 comuni  hanno ottenuto, appunto, lo sblocco del  patto di stabilità..  E’ impressionante pensare che l’iniziativa #scuolenuove,  tramite l'allentamento del patto di stabilità interno, tra il 2014 e il 2015 , ha consentito complessivamente in Italia,  la realizzazione di 364 milioni di interventi e  nel 2016 sono stati attribuiti ulteriori 480 milioni di euro di deroga agli enti locali per le spese in materia di edilizia scolastica.
Anche il nostro Comune ha beneficiato dello sblocco del patto di stabilità grazie all’iniziativa #scuolenuove, infatti l’importante intervento di ristrutturazione della scuola primaria  L.A.  Alberti, con il rifacimento della copertura del tetto realizzata con criteri antisismici e la ristrutturazione dei locali,  per un importo complessivo di 150.000 euro è stato incluso tra i progetti le cui spese andavano in deroga. Certamente l’intervento è stato realizzato con i soldi  del nostro Comune, non abbiamo ottenuto un finanziamento aggiuntivo rispetto alle nostre risorse, ma di sicuro questa deroga ha consentito al Comune un margine di azione, che diversamente non avrebbe avuto sull’intero bilancio.
Nel maggio del 2015, l’Italia, poi,  si è dotata per la prima volta di uno strumento triennale  di  programmazione nazionale di edilizia scolastica, che raccoglie gli interventi sulla base delle priorità indicate dalle Regioni nei propri piani triennale dell’edilizia scolastica. La programmazione per il triennio 2015/2017  evidenzia un fabbisogno totale di 3,7 miliardi per più di 6000 interventi richiesti dalle Regioni perché segnalati alle stesse come prioritari da parte degli enti locali. Circa 1300 di questi interventi sono stati finanziati con  905 milioni a valere sui  mutui della Banca Europea per gli Investimenti,  che sono dei mutui agevolati con oneri di ammortamento a carico dello Stato e  possono essere accesi dalle Regioni, e che vedranno come beneficiari dei mutui gli enti locali proprietari degli immobili ai quali è stato imposto di essere celeri ed efficaci, e di procedere all'aggiudicazione almeno provvisoria degli interventi entro il 31 ottobre 2015.
A settembre 2015 Con decreto congiunto  del Ministero dell’Istruzione, del  Ministrero dell’Economia e delle Finanze, e del  Ministero  dell’Infrastrutture e dei Trasporti, è stata autorizzato l’utilizzo dei contributi pluriennali di 40 milioni decorrenti dal 2015 e fino al 2044, da parte delle regioni, per il finanziamento degli interventi inclusi nei piani regionali di edilizia scolastica. La Regione Toscana ha da pochi giorni  approvato il Piano del fabbisogno in materia di edilizia scolastica per il triennio 2015-2017, nella graduatoria degli  interventi presentati alla Regione ai sensi dell’art. 10 del DL n. 104/2013 e sue modifiche e integrazioni.  troviamo inserito nell’elenco dei progetti finanziati, l’intervento di manutenzione straordinaria per la realizzazione della scala antiincendio della scuola L.B. Alberti  del valore di poco meno di 75.000 euro infatti.   Questa opportunità prevista dalla legge 104/2013 come  modificata anche dalla legge sulla “Buona scuola”  è volta a  favorire interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico,  efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica adibiti a scuole, ed anche  la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici, compresa la realizzazione di palestre nelle scuole o gli interventi per il miglioramento delle palestre scolastiche esistenti,  le regioni interessate potevano essere autorizzate dai ministeri competenti a stipulare mutui trentennali con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, la Cassa depositi e prestiti e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria ai sensi del d.lgs. 385/1993. A tal fine, sono stati stanziati  grazie alla previsioni della legge “Buona Scuola”, contributi pluriennali per € 40 milioni per il 2015 e per € 50 milioni annui per la durata del mutuo. Questo incremento servirà a finanziare  più velocemente i progetti di edilizia scolastica del piano triennale.
Va ricordato che, coerentemente con le azioni già intraprese dal governo,  la legge sulla  “Buona Scuola” ha introdotto fin dalla sua entrata in vigore alcune norme in materia di edilizia scolastica che andavano nella direzione dello snellimento delle procedure e dello svincolo di risorse già disponibili per i comuni. Ad esempio la legge prevede  misure per l'accelerazione delle procedure, infatti  in soli 45 giorni si devono  ottenere tutti i pareri, visti e nulla osta, riguardanti gli interventi urgenti per la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi edifici scolastici. Decorso il termine si danno per  acquisiti con esito positivo, sono  solo 30 i giorni per ottenere il parere dei provveditorati per le Opere pubbliche relative ai finanziamenti di cui alle delibere CIPE 32/1 e 6/12.


Per prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti, la legge  “Buona Scuola” ha autorizzato la spesa di 40 milioni di euro per l’anno 2015 per finanziare indagini diagnostiche degli edifici scolastici ed è stato emanato il concorso di idee per  acquisire idee progettuali “per la realizzazione di scuole innovative da un punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall'apertura al territorio, la cui realizzazione sarà garantita da un fondo apposito messo a disposizione da Inail (350 milioni di euro)”.
Tutta questa attività del Governo e del parlamento, tutte queste opportunità sia di sblocco del patto  di stabilità, ma anche di opportunità di finanziamento per scuole innovative sul piano delle scelte di layout interno, di materiali, ecosostenibili ed ecocompatibili, e di efficienza energetica degli edifici, impongo agli enti locali e in particolare agli uffici tecnici di tenersi sempre pronti con progetti da presentare per cogliere le opportunità, come accade anche a Lastra a Signa.
Infatti, anche gli ultimi progetti di manutenzione straordinaria delle scuole, la cui realizzazione è prevista nel 2016 sono stati presentati dagli Uffici  Comunali  a valere sulla più recente opportunità per richiedere lo sblocco del patto di stabilità, l’iniziativa, #sbloccascuole prevista dalla legge di stabilità 2016 art.1 c. 713.
Il programma dei principali  interventi di manutenzione straordinaria sulle scuole per il 2016 prevede:
-          il rifacimento degli infissi e interventi edilizi resisi necessari a seguito del più ampio intervento sulla copertura e sui muri perimetrali (cappotto temermico)  dell’edificio ove è presente a piano terra la Scuola dell’Infanzia S. Caterina;
-          le riprese del cemento armato, e alcune facciate della scuola primaria di Santa Maria a Castagnolo,
-          il rifacimento della copertura secondo la normativa antisismica della scuola Don Gnocchi a Ginestra Fiorentina;
Altri plessi saranno interessati da interventi volti al miglioramento della sicurezza degli edifici scolastici.
Cominciare a progettare il futuro dell’edilizia scolastica nel nostro Comune significa avere idee chiare e progetti pronti per trovare opportunità di concreta realizzazione, darsi un piano pluriennale di interventi in materia di edilizia scolastico è lo strumento che consentirà, con risorse proprie e/o intercettando opportunità e finanziamenti, di rispondere ai bisogni della Scuola in termini di infrastrutture . 
Insomma, l’Italia che riparte e riparte proprio dalla Scuola e dalle scuole c’è, una sfida della quale anche Lastra a Signa è e sempre più sarà protagonista!

Annamaria Di Giovanni

Segreteria PD Lastra a Signa – Responsabile Scuola

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