Con le prossime elezioni
amministrative di maggio si sceglieranno i sindaci di alcune grandi città, Roma
in testa. Amministrative che avranno una
forte valenza politica in preparazione della madre di tutte le battaglie, il
referendum confermativo costituzionale
di ottobre 2016.
Un referendum che sta diventando
,per i sostenitori del NO, l’occasione principe per mandare a casa Renzi e
questo governo al di là del merito della questione, tra l’altro ampiamente
discussa. Governo nato,ribadiamolo, con
la chiara e dichiarata missione di fare quelle riforme costituzionali che
aspettiamo da 30 anni (convegni, dibattiti,
commissioni bicamerali, ecc.) per aggiornare un sistema anchilosato e farraginoso con un eccessivo numero di
parlamentari.
Registriamo un attacco
concentrico che va dall’estrema sinistra all’estrema destra , Lega ,
grillini, passando per pezzi della
magistratura, del giornalismo,
dell’apparato burocratico –amministrativo con motivazioni spesso opposte e contrastanti.
Ma con un timore di fondo: che la politica e il governo (qualunque esso sia) riacquisti una propria forza e autorevolezza
togliendo rendite di posizione e annullando ruoli di supplenza…. altro che pericolo per la
democrazia.
Un ruolo determinante compete al
nostro partito che dovrà essere il pro-motore dei comitati per il SI, con la
consapevolezza che se perdiamo questo referendum non solo sarà la fine di Renzi
e di questo governo (salti di gioia) ma anche del Partito Democratico che in
questi anni abbiamo faticosamente costruito.
Dal mucchio di macerie che ne deriverà ben
difficilmente si potrà ricostruire un soggetto politico di questa forza e
incisività.
Sarebbe opportuno che persino le
polemiche, spesso episodiche e
personalistiche , che dirigenti (anche storici) del nostro partito hanno
fomentato, anziché generare sconcerto e disaffezione si trasformassero in un
dibattito serio e approfondito , in vista anche del congresso PD. Per esempio discutere sul doppio ruolo presidente del
consiglio- segretario . Un’ anomala pesantezza che deve essere superata con un
segretario tempo pieno .
E’ vero che siamo il primo
partito ,ma il centro-destra,anche se diviso e in fisiologica crisi di leadership, è ancora numericamente maggioritario e prima
o poi troverà la quadra. Un Movimento 5
Stelle,con la sua carica antipartitica e la sbandierata superiorità morale (ultimamente però messa a
dura prova) è ancora li che ci tallona.
E’ necessario e urgente recuperare una
maggiore presenza sul territorio, visti anche i recenti episodi (Roma, commissariamenti vari). Un partito radicato di persone in
carne ed ossa, non solo di web o blog , che discute, che si rinnova , che
cambia dove c’e da cambiare è un insostituibile strumento di democrazia
Faccio l’esempio della nostra
realtà Lastrigiana. Qui c’è un PD che anche grazie al DNA dei vecchi partiti “genitori”
è cresciuto , si è rinnovato, ha sempre discusso e soprattutto ha prodotto un classe dirigente
di donne e uomini giovane e preparata,
protagonista nell’amministrazione e nell’associazionismo.
Con un pizzico di orgoglio e
soddisfazione noi “vecchi militanti” possiamo dire di aver ben seminato.
Brunello Bertelli
Assemblea PD Lastra a Signa
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