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sabato, giugno 25, 2016

Partito di governo

Sono passati poco più di 8 anni dalla nascita del Partito Democratico e in troppi ancora si attardano a leggerlo come una fusione (a freddo) dei due partiti che maggiormente avevano segnato le vicende politiche dell'Italia dal dopoguerra. 
Una lettura sbagliata e maliziosa, utile per non lasciare spazio ad una esperienza innovativa, capace di dare risposte alle sollecitazioni del domani, del dopodomani, del futuro.
La storia va sempre studiata, per arricchire conoscenze e stimolare il confronto. Il passato, invece, non può essere una zavorra quando si tratta di volgere lo sguardo verso orizzonti da esplorare.
Dopo otto anni il Partito Democratico è adulto e non vuole più le briglie di chi lo ha generato. Tanti dirigenti, tra i meno giovani, non provengono da alcuno di quei due partiti. Altrettanti, tra le nuove generazioni, hanno visto nel PD una novità per la quale valeva la pena di provare e di credere.
Il PD è rimasto l'unica forza politica che, orgogliosamente, conserva nel nome la parola Partito ed agli elettori chiede fiducia per i valori che lo caratterizzano, per l'organizzazione capillare sul territorio, per il suo gruppo dirigente che sa guardare avanti con fiducia.
Lo Statuto (articolo 1, punto 7) afferma: "Il Partito Democratico propone un programma di governo per l'Italia e si impegna a realizzarlo in maniera coerente, nel riconoscimento dell'autonomia delle istituzioni.......".Una precisa indicazione ad assumersi responsabilità di Governo ed a non limitarsi alla denuncia, alla mobilitazione, alla testimonianza.
Dopo le elezioni del febbraio 2013, il Partito Democratico non si è tirato indietro, accettando di guidare Il Paese in coalizione con altre forze politiche così lontane dal nostro sentire. Dal Presidente Napolitano una precisa indicazione: "Riformare l'Italia per rilanciarla nel contesto Internazionale."
Un obiettivo strategico che richiedeva determinazione e speditezza.
Solo con la nascita del Governo Renzi ha preso avvio un convinto processo di riforme, che in poco più di due anni ha visto approvate la Riforma Elettorale, la Buona Scuola, il Jobs Act, la riforma della Pubblica Amministrazione, la legge sulle Unioni Civili, nuove regole per il Terzo Settore e, la più importante, la revisione della Carta Costituzione (nella parte che non tocca i principi).
Una azione di Governo che, seppure in coalizione, si è mantenuta ancorata ai principi e ai valori fondativi del Partito Democratico, sempre indirizzata a ricercare soluzioni possibili per tutti i cittadini, con particolare attenzione ai più deboli ed esposti.
Qui sta la forza del Partito Democratico. Una forza politica vicina alla gente, che raccoglie istanze e le indirizza verso le Istituzioni, che sostiene le azioni del Governo anche quando rischia l'impopolarità.
Oltre al Governo del Paese, amministriamo la maggioranza di Regioni, Grandi Città e Comuni, dando prova di buongoverno e di coerenza rispetto ai programmi elettorali.
Il Partito Democratico di Lastra a Signa sta dando prova di come sia possibile coniugare l'iniziativa politica del partito con l'attività dell'Amministrazione Comunale.
Proprio sui temi locali, l'Assemblea dell'Unione Comunale si confronta con il Sindaco e la Giunta sui passaggi più significativi dell'azione amministrativa, mantenendo invariati i rispettivi campi di intervento.
Un breve pezzo di strada già percorso, incamminati verso un futuro sempre più a portata di tutti, anche dei meno fortunati.


Ugo Bercigli
Presidente dell’ Assemblea PD Lastra a Signa


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