mercoledì, novembre 30, 2016

Io risponderò Sì

Democrazia, semplificazione, risparmio, stabilità ed equilibrio: sono queste le promesse della riforma che verrà votata il 4 dicembre. Sono anche le parole che dovrebbero guidare il mandato di un Sindaco e di chiunque lavori per il bene pubblico. Al referendum io voterò sì perché credo a queste promesse, perché mi riconosco in certi principi, e perché sono fermamente convinta che decidere di cambiare sia un atto di buon senso.
Non ci sono ragioni per opporsi al risparmio –decine di milioni di euro –che deriverà dall'abolizione delle province e del CNEL e dalla nuova struttura del Senato. Peraltro, il Il CNEL è un organo consultivo che può promuovere disegni di legge, una funzione quasi mai esercitata nella sua storia.
Non ci sono ragioni nemmeno per rifiutare un Senato che si riduce da 320 a 100 membri,  e di cui faranno parte 21 sindaci e 74 consiglieri regionali, tutti senza indennità. Avremo un organo che rappresenta davvero le autonomie locali, e che al suo interno avrà i più naturali e vicini interlocutori dei cittadini. In più, con la fine del bicameralismo perfetto –un sistema unico al mondo -l'iter legislativo risulterà più snello.
La riforma del Titolo V della Costituzione riuscirà finalmente a garantire stabilità nel rapporto fra Stato e regioni, attraverso l'eliminazione delle materie concorrenti e la chiara distinzione fra competenze statali e regionali. Questo punto si è reso necessario a seguito di circa 1500 contenziosi posti davanti alla Corte Costituzionale negli ultimi 15 anni. La precisazione delle competenze porterà benefici non solo ai cittadini ma anche alle imprese, capaci di operare al meglio in stati ben regolati e amministrati in modo uniforme.
La nuova ripartizione delle funzioni cancellerà le differenze regionali in materia di asili nido e di sanità, ad esempio, rendendo omogenea l'applicazione della legge 194 e del piano contro la violenza. Come donna chiamata a esercitare un ruolo pubblico, so che introdurre per la prima volta nella Costituzione il principio dell'equilibrio della rappresentanza è un passo fondamentale verso l'effettiva parità di genere.
Prima di concludere vorrei sottolineare che, a conclusione del referendum, sarà di sicuro la democrazia a vincere: la decisione ultima e vincolante spetta a ciascuno di noi. Non solo: è utile sottolineare che la riforma non tocca poteri, definizioni o competenze del governo. Non c'è alcuna deriva autoritaria nella garanzia di un premiodi maggioranza: si raggiungerà quella governabilità che troppo spesso è mancata nella storia della Repubblica.
Vorrei che pensassimo al voto del 4 dicembre in un'ottica più ampia, che inizia dalle riforma della buona scuola e del mercato del lavoro per arrivare all'introduzione delle unioni civili e della legge a sostegno delle persone disabili prive dell'aiuto della famiglia, e che va oltre l'opportunità politica e il personalismo. La riforma non è perfetta: come ogni altro testo di legge sarà passibile di interventi successivi, interpretazioni e controversie. Votare sì non  significa porre fine a tutti i problemi del Paese: è una risposta alle necessità del presente. Come donna, cittadina e sindaco so di essere responsabile in questo senso: alle domande eai bisogni delle persone è necessario rispondere. Io risponderò sì.

Angela Bagni

Sindaco di Lastra a Signa

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