Programma elettorale di Emanuele Caporaso

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domenica, ottobre 22, 2017

Piattaforma programmatica del Segretario Caporaso

La mia candidatura vuole essere prima di tutto un contributo, dato dal singolo ma con alle spalle la forza di tanti, al Partito Democratico, un partito nel quale fin dalla sua fondazione ho avuto l’onore ed il piacere di militare con spirito di servizio sicuramente ma anche, e soprattutto, con sana passione verso l’attività politica.
Non nascondo che prima di fare questo passo ho avuto giorni di riflessione, legati soprattutto alla mia condizione lavorativa e famigliare, ma ritengo che sia giusto, al pari di altri, assumersi questa responsabilità anche perché molte persone, sia dentro che fuori il partito, mi hanno espresso la loro fiducia e concesso il loro sostegno. Cercherò di ricambiare mettendoci il massimo impegno, consapevole dell’importanza del ruolo e conscio di dover affrontare un percorso lungo che potrà riservare anche qualche insidia.
Vorrei legare la mia proposta politica per la nostra “Unione Comunale” a tre parole cardine che sono: territorio, persone e comunicazione.
·         Territorio
In questa breve parola sono racchiusi una moltitudine di aspetti: territorio è popolazione, territorio è tessuto urbano, territorio è società, territorio è quell’insieme di cose alle quali un partito come il nostro deve riuscire a “sintonizzarsi” per carpirne le necessità e rilanciare con la proposta politica. Il Partito Democratico, oggi come non mai, deve ritrovare la dimensione territoriale, e sul territorio deve dimostrare, fattivamente e prima che da altre parti, la propria capacità di governo. Le persone che sono la fuori si aspettano da noi una soluzione ai loro problemi, chi ci da la fiducia spera che con il PD al proprio fianco la prospettiva futura non sia un salto nel buio. Per fare questo occorre prima di tutto ascoltare, aprire il partito a chi magari la vita di partito non l’ha mai fatta ma che per vari motivi si trova a contatto con spaccati di vita quotidiana e di società a cui noi dobbiamo ambire di arrivare. Non possiamo limitarci al solo confronto interno al partito, se confronto deve essere, e ci deve essere, lo dobbiamo alimentare fuori da questo su tutte quelle tematiche che di fatto creano una comunità. Ma ascoltare non basta e laddove, come nel nostro comune, il PD esprime la stragrande maggioranza degli amministratori dobbiamo impegnarci per lasciare un’impronta tangibile del nostro mandato amministrativo.
In tutto questo il ruolo dei Circoli è fondamentale in quanto è la realtà di partito che più di tutte è a contatto del territorio e che, avendo un raggio d’azione più contenuto, è in grado di scendere nel dettaglio delle tematiche territoriali. Dovremo lavorare coralmente affinchè i circoli tornino ad essere un luogo di confronto, il riferimento dove si elaborano e promuovono le iniziative politiche ma anche e comunque un punto di riferimento con chi vuole parlare al PD. Per questo ritengo che all’interno dell’esecutivo ci debba essere posto per tutte e cinque le realtà territoriali della nostra Unione comunale.



·         Persone
Le persone sono la nostra forza. Il nostro popolo costituisce le fondamenta del partito e senza di esso il partito stesso non avrebbe modo di essere. Non esiste compagine politica o movimentista in Italia che possa contare su una risorsa così grande; noi siamo abituati ad avere i volontari che fanno le feste dell’unità, ad avere le persone che si mettono a disposizione per fare in modo che qualcun altro possa esprimere la propria preferenza durante un congresso, ma soprattutto abbiamo milioni di persone che rispondono quando sono chiamate a fare scelte importanti mediante quello strumento democratico che prende il nome di “primarie”.
Tutto questo non è scontato, e faremmo l’errore più grande del mondo se pensassimo anche solo per un attimo che è un atto dovuto.
A cominciare dal nostro comune noi dovremo valorizzare chi da sempre ci è vicino e cercare di conquistare chi ancora ci guarda con diffidenza. I primi devono sentire il PD al proprio fianco, devono poter vedere il partito come una risorsa, come un luogo nel quale ci possa essere un confronto e nel quale, per chi ne ha la volontà, ci sia anche la possibilità di intraprendere una esperienza politica sia essa breve, legata per esempio ad uno specifico evento, sia più lunga entrando, per esempio, a far parte degli organi dirigenti di partito; ai secondi occorre parlare, dobbiamo dimostrare  che il PD sta sui temi che interessano il territorio e che lo fa con responsabilità. Noi non possiamo limitarci a sollevare un problema, noi dobbiamo avere la forza e la capacità di proporre una soluzione al problema.
Capitolo a parte e centrale sono i nostri giovani.
Sono convinto che, qualunque sia l’ambito di riferimento, sia esso nazionale, regionale o locale, l’orizzonte temporale partitico debba essere proiettato ben oltre il mandato del leader di turno e per fare questo non esiste altro modo che far crescere con continuità la nuova classe politica. Noi abbiamo tra le nostre fila alcuni giovani promettenti ed a loro mi rivolgo chiedendo di portare avanti il loro impegno, di perseverare nell’azione politica ed amministrativa e di cercare il coinvolgimento di altri coetanei. Sono convinto che un ventenne che racconta della sua esperienza nel PD ad un suo coetaneo è sicuramente molto più avvincente di quanto non lo possa essere il sottoscritto, è innegabile infatti che ogni generazione è legata ad un modo di fare e comunicare a cui altri, di altre generazioni, difficilmente si possono adeguare.

·         Comunicazione
Da sempre la comunicazione ha fatto parte della vita politica e da sempre la politica si è servita della comunicazione per allargare il proprio bacino di utenza e se possibile di consenso.
Negli ultimi 10-15 anni abbiamo però assistito ad un cambiamento epocale del modo di comunicare, siamo cioè passati da una comunicazione mono-direzionale ad una estremamente capillare e bi-direzionale nella quale chi viene contatto ha la capacità di interagire in tempo reale. La valenza politica di questa innovazione è enorme, e chi l’ha capita prima di altri ancora ne sta ancora godendo dei benefici.
Credo che dovremo provare ed impegnarci, nel nostro piccolo, per capirne le potenzialità e sfruttarne i vantaggi, avremo la possibilità di lanciare temi di discussione su argomenti specifici e “tastare” il polso del territorio raggiungendo anche chi ancora non è convinto di palesarsi dentro uno dei nostri circoli. Spero che, se riusciremo ad appassionare i nostri cittadini, quello sia il passo successivo. Questo ci permetterà di proiettare il partito su argomenti anche spigolosi ma che comunque fanno parte della nostra comunità e come tali hanno il dovere di essere discussi.


Chiudo questa mia sintetica relazione con due riflessioni.
La prima riguarda il lavoro che noi tutti, e fin da subito, dovremo fare affinchè la nostra Unione Comunale aumenti ulteriormente il suo peso specifico anche al di fuori dei confini comunali. Come ho accennato brevemente in queste righe, ci sono degli aspetti fondamentali che ci riguardano, e riguardano il nostro territorio, che non dipendono esclusivamente dalle nostre capacità ma che sono di competenza di enti sovra comunali. In questi ultimi anni siamo riusciti ad instaurare una rete sempre più diretta ed eterogenea con i rappresentanti e l’ente regionale, credo che dobbiamo continuare su questa strada e se possibile fare un ulteriore step. Dobbiamo essere forti del fatto che Lastra a Signa, se consideriamo ad esempio solo l’aspetto delle infrastrutture, ha dato molto per l’interesse regionale. Sono convinto che il nostro apporto possa essere anche di altra natura, vedremo in quale forma ed in quale modalità potremo spendere il nostro contributo.
Ritengo però che per attuare tutto ciò vi sia una condizione imprescindibile, ovvero che Lastra possa vantare un PD compatto e determinato, dove l’interesse comune scavalchi quello personale e dove alla fase della discussione e del confronto segua quella della concretezza e del rispetto delle decisioni prese. Io mi spenderò per questo, ben conscio che la forza di un partito si misura anche e soprattutto nella capacità di essere unito.

La seconda riflessione vuole essere uno sguardo al futuro.
Personalmente ritengo che partito ed amministrazione siano due facce di un’unica medaglia e, come tali, siano indissolubilmente legati, soprattutto nel nostro comune dove il PD esprime la stragrande maggioranza degli amministratori, Sindaco in testa. Da una parte quindi il partito che ha il compito di elaborare la proposta politica, dall’altra l’amministrazione che di tale proposta ne è l’esecutrice materiale, fatte salve ovviamente le questioni prettamente tecniche e procedurali. E’ evidente che i nostri cittadini ci valuteranno su entrambi gli aspetti, e come una squadra ci dovremo sentire responsabili sia dei traguardi raggiunti che di quelli mancati.
Lavorando in prospettiva della scadenza del 2019 dovremo fissare, di concerto con l’amministrazione, gli obbiettivi che riteniamo possibili e su quelli concentrarsi  sostenendoli sul territorio, contemporaneamente cominciare a pensare alla proposta programmatica che verrà e che dovrà essere il fulcro sul quale confrontarsi con eventuali altre forze politiche.

Questo è quello che cercherò di fare se sarò segretario,
questo è quello che cercherò di condividere con la grande famiglia del PD lastrigiano.



                                                                                        Emanuele Caporaso